di Sara Bonfili
Il 15 ottobre è stata la giornata d’auturnno del FAI. I 3500 volontari del Fondo ambientale italiano hanno riaperto in tutt’Italia le porte di 600 strutture chiuse, inesplorate o dimenticate dal pubblico e dalle istituzioni, per circa 150 percorsi storico-architettonici.
A Sassoferrato un vecchio tesoro torna alla luce: la Chiesa di Santa Teresa d’Avila, tesoro secentesco accanto a Palazzo Merolli, meglio noto come Palazzo degli Scalzi.
Questa bella chiesa barocca «conserva pregevoli tele del XVII secolo come il dipinto dell’Ultima Cena e, nell’abside, risalta il coro ligneo scolpito ed bellissimo Crocefisso del XVIII secolo. Emerge, inoltre, il Cristo Risorto, preziosa statua in legno d’olivo dorato, rara testimonianza di scultura lignea barocca», ricorda Rosella Quagliarini, capogruppo del Fai di Fabriano, Sassoferrato e Genga.
Un’ottima occasione anche per visitare – o rivisitare, dato che per i residenti il biglietto vale per ripetere le visite entro la data di chiusura, 5 novembre 2017 – la mostra sentinate su Giovan Battista Salvi “La Devota Bellezza”, proprio a Palazzo degli Scalzi in via Gramsci, che è sede anche del museo contemporaneo MAM’s. Così invita a fare l’assessore alla cultura di Sassoferrato, Lorena Varani, ricordando che il percorso «si chiama Dal piccolo cielo dell’Anima, all’acqua di fonte della devota Bellezza». Le visite sono state curate dei liceali della sede sentinate e fabrianese del Liceo Scientifico “Volterra”, del classico “F.Stelluti”, dell’ artistico “E. Mannucci”, dell’Istituto Turistico “A. Morea” di Fabriano.
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