Vuole molestare la vicina di casa tempestandola di chiamate, ma sbaglia numero di telefono e per mesi perseguita degli sconosciuti. È l’incredibile errore costato caro a un 55enne della Vallesina che ieri è stato rinviato a giudizio dal gup Paola Moscaroli con l’accusa di stalking. L’uomo, da agosto a novembre 2013, avrebbe fatto squillare nel cuore della notte il telefono di una famiglia di cui non conosceva neanche l’esistenza e residente in una città diversa rispetto a quella dove lui abita. In realtà, secondo il suo piano, le molestie dovevano essere indirizzate a un’inquilina del palazzo dove l’uomo risiede. All’origine degli atti persecutori ci sarebbero stati normali screzi tra vicini. L’imputato ha scoperto l’errore solamente quando gli è stata recapitata la denuncia sporta dalle reali vittime che, dopo un paio di mesi di telefonate, avevano deciso di rivolgersi ai carabinieri e scoprire chi fosse l’uomo che almeno 10 volte al giorno disturbava la quiete domestica. «Ho sbagliato numero, non volevo chiamare quella famiglia» avrebbe rilevato l’uomo agli inquirenti. Lo scambio di persona non lo ha però salvato dall’avvio di un procedimento penale. Secondo quanto raccontato dal 55enne, era stato l’elenco telefonico a fargli sbagliare utenza. Una svista nella lettura del numero, oppure – sostiene lui – un errore di stampa vicino al cognome della vittima originaria. In tre mesi, l’uomo avrebbe fatto squillare il telefono della povera famiglia circa 350 volte. Molte chiamate sarebbero state perpetrare nel cuore della notte. Telefonate mute, oppure caratterizzate da frasi sconclusionate. Per l’uomo, il processo si aprirà a ottobre 2018.
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