Sono partiti ma hanno già subito un primo stop i lavori per l’ampliamento del pronto soccorso di Osimo (leggi l’articolo). Le opere di completamento della prima tranche del progetto, quelle relative al completamento della terza corsia di Chirurgia da trasformare in ‘Obi’ con 10 letti di ricovero per l’osservazione breve, sono stati bloccati perché da ditta appaltratrice ha dovuto tamponare un’emergenza in un cantiere post terremoto nel Maceratese. “Ma ripartiranno nei primi giorni del nuovo anno” ha garantito Daniele Berardini, assessore alla Sanità, nel corso della tradizionale conferenza di fine anno, convocata dal sindaco Simone Pugnaloni. L’amministrazione comunale si è impegnata, per il 2018, a compartecipare e finanziare con 80 mila euro, anche i lavori per la realizzazione di un ascensore che collegherà il piano terra del reparto di Medicina d’urgenza con l’Obi al piano superiore (leggi l’articolo).
“I lavori sono partiti dal piano superiore per permettere al pronto soccorso di continuare ad operare senza difficoltà negli attuali spazi al piano terra dell’ospedale. Se avessi fatto partire tutti i lavori nei due piani si sarebbero creati grossi disagi. Prima però dovremo vendere quel terreno, compreso nelle ex proprietà dell’azienda sanitaria Usl” ha puntualizzato il sindaco Pugnaloni, stemperando le polemiche degli ultimi giorni (leggi l’articolo), che nel riepilogare l’iter che si chiuderà il 1 gennaio prossimo con la formalizzazione della fusione per incorporazione dell’ospedale di Osimo con l’Inrca di Ancona, ha messo in evidenza come “soltanto 30 operatori sanitari sui 48 preventivati, hanno deciso di restare nell’Asur. Tutti gli altri diventeranno dipendenti dell’Inrca”. In fase di risoluzione anche il gap creato dalla chiusura della farmacia (leggi l’articolo) che sarà gestita con l’ausilio del personale interno, abilitato a consegnare le medicine ai pazienti.
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