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Quattrocento firme in tre giorni
contro l’ordinanza anti-alcol

FABRIANO - Primo firmatario il segretario Pd Ducoli: "Il sindaco trovi soluzioni ragionevoli in grado di tutelare tutti gli interessi"

 

Quattrocento firme in tre giorni per chiedere la revoca dell’ordinanza sindacale che mette al bando le bevande alcoliche d’asporto dopo le 21 del fine settimana, fino alla domenica mattina. Primo firmatario e promotore della petizione il segretario Pd Francesco Ducoli. “Sono convinto che questa scelta non abbia risolto alcuna problematica, inasprendo al contrario lo scontro tra i residenti ed i gestori dei locali, senza fornire una soluzione – spiega Ducoli – colpendo in modo indiscriminato varie realtà imprenditoriali”. “Il diritto al decoro – continua Ducoli-  degli spazi pubblici e privati, alla quiete pubblica nelle ore notturne, alla decenza ed al buon costume rappresentano diritti di tutti e vanno tutelati, come anche la libertà di esercitare la propria attività economica, nei limiti delle leggi e del buon senso”.

Francesco Ducoli

Gli oltre 400 firmatari chiedono la revoca dell’ordinanza e la convocazione di un tavolo tra l’amministrazione, residenti e commercianti” a fine di trovare soluzioni efficaci condivise che tutelino l’interesse di tutti”. Conclude il democrat Ducoli, invitando “alla ragionevolezza”: “l’incapacità di realizzare politiche di tutela e controllo dell’ordine pubblico e del buon costume da parte dell’amministrazione non può ricadere in capo ai soli gestori dei locali: il Sindaco che deve assumersi la responsabilità di trovare soluzioni ragionevoli in grado di tutelare tutti gli interessi in gioco, senza colpi di mano e prese di posizione arbitrarie”. Il 5 febbraio anche Fabriano Progressista aveva depositato un’interpellanza al Sindaco “al fine di conoscere la sua volontà di revocare l’ordinanza indicata in epigrafe ed a provare, invece, ad adempiere alle prescrizioni indicate nel corpo dell’atto al fine del raggiungimento del giusto bilanciamento d’interessi tra il rispetto della quiete pubblica e la vitalità della Città”. Il tutto sempre per “un giusto bilanciamento d’interessi”, che sembra essere il punto centrale su cui si basa la petizione.  (S.B.)

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