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Milena Gabanelli inaugura
l’anno Univpm: «Studenti siate coraggiosi,
cambiate l’Italia»

ANCONA – La giornalista ospite d'onore per il 49esimo anno accademico, dedica la sua lectio agli universitari. L'Univpm conferma i suoi 4.150 iscritti e un bilancio con ricavi per 140 milioni di euro, frutto anche dei premi alla ricerca per i suoi dipartimenti di eccellenza. Commosso il rettore Longhi: “Costruiamo un futuro migliore”

Milena Gabanelli, con la professoressa Stefania Gorbi, il rettore Sauro Longhi e il presidente del Consilglio studentesco Leonardo Archini

 

E’ una lectio che sconfina il campo dell’informazione, per diventare una lucida analisi delle storture del Paese. La conclusione è un invito, un appello a quei “tignosi”, come Milena Gabanelli li definisce, quelli che non si vogliono arrendere alla vittoria del “sistema delle conoscenze sul sistema della conoscenza”, che non lasciano l’Italia, che non si adeguano, che insistono nel perseguire i propri progetti, gli studenti che oggi stanno crescendo nell’Univpm. “Siate coraggiosi, pretendete quello di cui avete diritto, perché si vive una volta sola”. Aula magna di Ateneo gremita per la cerimonia di inaugurazione del 49esimo anno accademico, ospite d’onore la giornalista Milena Gabanelli, chiamata ad intervenire sui sistemi di comunicazione, ma ben presto l’intervento di circa mezz’ora diventa una vera lezione di educazione civica, più che di giornalismo. Impossibile prescindere dal tema fake news (“unico modo per sconfiggerle è fare news”), Gabanelli ha raccontato la sua esperienza con il web e la decisione di abbandonare, “fino al termine della mia carriera”, il piccolo schermo tv per studiare nuovi formati e nuovi linguaggi per fare informazione online. “La Rai ha 1.600 giornalisti e non ha un sito di informazione web. Esclude il 30% di popolazione, gli under35, che oggi si informano solo sul web. Nessuno chiede conto di questo, un giorno pagheremo questa mancata inadempienza di servizio pubblico” spiega Gabanelli. L’invito dunque è rivolto anche al pubblico degli utenti, non solo ai colleghi, un invito a pretendere informazione accurata e approfondita. Anche se fare informazione web non rende immuni dalle critiche, nonostante la reputazione del volto noto della trasmissione Report. “Bisogna essere pronti a sopportare gli insulti da curva dello stadio della piazza del web” ammette Gabanelli. Non solo informazione, si diceva, ma più in generale formazione dell’opinione pubblica. “Va da sé che il grosso tema è il reclutamento della classe dirigente, non più in base al merito dimostrato sul campo. Questo va dallo scranno più alto fino alla municipalizzata” continua la giornalista, che arriva a toccare il fenomeno, sopratutto italiano, dei Neet, i giovani che non sono né in formazione, né al lavoro. “La responsabilità è di tutti, giornalisti, istituzioni, università, famiglie e degli stessi ragazzi”. Sono soprattutto le nuove generazioni dunque il pubblico a cui è rivolto il discorso di Gabanelli, quello che chiama il “patrimonio degli studenti”, i bambini dai 6 anni della scuola dell’obbligo fino ai ragazzi dell’alta formazione. “La ricchezza di un Paese non sta nell’invenzione di una criptovaluta, ma nella capacità di costruire istituzioni che sanno trasmettere conoscenza” conclude Gabanelli, prima di lanciare il suo appello al coraggio. L’aula magna si scioglie nell’applauso per la giornalista, ma l’intera cerimonia è stata sentita e partecipata. Commosso il rettore Sauro Longhi, che cita un proverbio greco per indicare il suo impegno. “Pianto un albero alla cui ombra so di non potermi sedere” ha dichiarato Longhi, tracciando il quadro della formazione universitaria in Italia e dei risultati raggiunti dall’Univpm. “Vendiamo da 9 anni di continui tagli alle risorse, che hanno ridotto il personale di 12mila posizioni tra professori e ricercatori. Il diritto allo studio venga fatto proprio dalle forze politiche che oggi si candidano alla guida del Paese.” Nonostante il quadro drammatico, l’Univpm vanta i suoi risultati: 4.150 nuove matricole, stessi iscritti dell’anno prcedente, 50 corsi di studio, un bilancio di 140 milioni, di cui solo la metà da finanziamento pubblico, il riconoscimento di ben 8 dipartimenti come strutture di eccellenza del Miur, che hanno permesso all’ateneo di accedere ad ulteriori 30 milioni di euro di premialità per la ricerca. Alcuni esempi delle ricerche Univpm sono stati illustrati dalla prolusione della professoressa Stefania Gorbi, che ha citato i progetti portati avanti dal dipartimento di scienze della vita per lo studio dell’impatto di plastiche, additivi e farmaci sull’ambiente e sulla fauna marina, che hanno visto l’ateneo partecipare a missioni internazionali con GreenPeace e Race4Water. Ad anticipare l’intervento conclusivo dell’ospite d’onore è stato il presidente del Consiglio studentesco, Leonardo Archini, che ha denunciato il rischio di trasformare l’università in un “esamificio” invece di essere “uno degli ultimi luoghi di massa per la formazione di un pensiero critico dei giovani”.

(foto Giusy Marinelli)

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