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Furti e rapine in calo, due omicidi:
l’anno in prima linea dell’Arma

ANCONA - In netta flessione i reati consumati e in sensibile aumento quelli scoperti: grande lavoro dei carabinieri su tutto il territorio provinciale. Il bilancio dell' attività svolta nel 2018. Sui dati l'ombra della strage di Corinaldo

Foto d’archivio

di Talita Frezzi

In netto calo i reati consumati e in sensibile aumento quelli scoperti, anche quando si tratta di delitti gravissimi come gli omicidi: nella nostra Provincia nel 2018 ce ne sono stati due, per entrambi i militari sono giunti all’individuazione dei responsabili. Sono i dati del bilancio di fine anno dell’attività del Comando Provinciale Carabinieri di Ancona a dare il senso del grande lavoro degli uomini e le donne dell’Arma, dalle Stazioni ai reparti speciali. Una presenza capillare che unita a un intenso lavoro di indagini (anche laddove tutti i reparti sono stati messi a dura prova talvolta chiamati a gestire drammi di eccezionale portata oltre al normale servizio istituzionale) ha permesso anche nel 2018 di innalzare il numero dei reati scoperti. Una su tutte, la tragedia di Corinaldo, con le sue sei giovanissime vittime la notte dell’8 dicembre. Una strage che ha messo in luce non solo la professionalità, ma anche tutto il coraggio degli uomini, dei padri, sotto alla divisa.

I controlli dei carabinieri nell’operazione “Estate sicura”

Dall’analisi dei dati relativi alla situazione della criminalità nella provincia di Ancona, si rileva che nel corso del 2018 sono stati denunciati complessivamente 12.758 reati (in netto calo quindi rispetto al 2017, quando i delitti denunciati furono 14.681, pari a -1.923 reati ovvero -13,1%). Anche il rapporto reati scoperti/consumati ha subito un miglioramento, passando dal 33,6% del periodo di riscontro (4.946 reati scoperti) all’attuale 37,3% (4.761 reati scoperti). Andando ad esaminare le principali tipologie di delitti che hanno interessato il territorio provinciale nel corso del 2018, emerge che sono stati consumati due omicidi (entrambi scoperti).
Inoltre sono state svolte attività di indagine in merito al ritrovamento del cadavere di una donna, scoperto nella provincia di Macerata il 10 novembre del 2017, i cui autori sono stati arrestati il 6 marzo 2018 in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, e in ordine al rinvenimento in Ostra dei resti di un feto all’interno di un locale centro di raccolta rifiuti.
I furti.
Sul fronte dei furti si registra un notevole calo: siamo passati da 6.665 agli attuali 5.465 (-1.200 reati, pari a -18%). Il rapporto delitti consumati/scoperti è rimasto invariato sul 9,4% (519 furti scoperti nel corso del 2018 rispetto ai 629 furti scoperti nel periodo di riferimento).
Tra i reati predatori, i più diffusi sono i furti in abitazione: 1.374 (per i quali si registra un lieve aumento, nel 2017 furono 1.339, pari a +2,6%); seguono quelli sulle auto in sosta 597 (in netta diminuzione, nel 2017 furono 879, pari a -32,1%); e furti con destrezza 458 (in forte diminuzione, nel 2017 furono 594, pari a -31,5%). In netta diminuzione quelli ai danni di esercizi commerciali: 444 (in netta diminuzione, nel 2017 furono 645, pari a -31,2%). Meno furti di autovetture 191 (in diminuzione, nel 2017 furono 201, pari a -5%).

I dati dell’attività del 2018.
Anche le rapine hanno subìto una lieve flessione, passando dalle 102 del 2017 alle 98 del periodo in esame (-4 delitti, pari a -4%). Il rapporto delitti consumati/scoperti ha subito un notevole incremento passando dal 51,9% del 2017 (53 reati scoperti) all’attuale 70,4% (69 delitti scoperti). Le tipologie che hanno maggiormente interessato il territorio provinciale sono le rapine commesse nelle pubbliche vie: 45 (in lieve aumento, nel 2017 furono 42, pari a +7,1%); in danno di esercizi commerciali: 17 (in netta diminuzione, nel 2017 furono 28, pari a -39,3%); in abitazione: 12 (dato sostanzialmente invariato rispetto al 2017, essendone state denunciate 11). E’ stata tentata una rapina in ufficio postale (5 nel 2017, pari a -80%) mentre non sono state commesse rapine in danno di istituti di credito (nell’omologo periodo di riferimento ne fu consumata una).

Ben 74 le estorsioni denunciate nel corso del 2018 (di cui 38 scoperte) contro le 51 del periodo di riferimento (di cui 37 scoperte). Il rapporto delitti denunciati/scoperti si è assestato al 51,3% (nel 2017 era al 72,5%). Aumentano invece, parallelamente all’uso di Internet e dell’e-commerce, anche le truffe e le frodi informatiche, passate da 1.153 del 2017 alle attuali 1.219 (+66 delitti, pari a +5,7%). Il rapporto delitti denunciati/scoperti (540 nel 2018 e 476 nel 2017) ha subito un miglioramento, passando dal 41,2% all’odierno 44,3%.
L’attività di contrasto condotta dai Reparti del Comando Provinciale ha permesso di effettuare 726 arresti (639 nel 2017) e 3.443 denunce in stato di libertà (3.734 nel periodo omologo). L’Arma dei Carabinieri ha proceduto in ordine a 10.267 reati su un totale di 12.758 (pari all’80,4%), riuscendo a individuare i responsabili in 2.926 casi su un totale di 4.761 (pari al 61,4%). Le principali tipologie di reato perseguite nel corso del 2018 sono state: i furti (4.607, di cui 374 scoperti, pari all’8,1%); le rapine (67, di cui 34 scoperte, pari al 50,7%); le estorsioni (34, di cui 26 scoperte, pari al 76,4%); le truffe e frodi informatiche (1.201 di cui 390 scoperte, pari al 32,4%).

Contrasto ai reati connessi agli stupefacenti.
Per quanto attiene i reati inerenti gli stupefacenti le attività condotte hanno permesso di eseguire 114 arresti, 311 denunce in stato di libertà e segnalare alla locale Prefettura, ai fini amministrativi, 218 assuntori. Sono stati effettuati inoltre i sequestri delle sottonotate sostanze stupefacenti: hashish: kg. 19,861 e 433 dosi, cocaina: kg. 1,604 e 29 dosi, marijuana: kg. 8,957, eroina: gr. 882 e 49 dosi, cannabis: 32 piante.

Gli omicidi.
Durante l’anno nel territorio della Provincia sono stati consumati due omicidi: il 4 gennaio 2018, a Cupramontana, la Compagnia Carabinieri di Fabriano e il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale, hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto di un giovane cittadino macedone (Besart Imeri) residente in quel centro che, in preda ad un raptus verosimilmente scaturito da una crisi depressiva di cui soffriva da tempo, aveva soffocato il proprio figlio di quattro anni, Hamid. Il 17 luglio 2018, a Chiaravalle, un anziano del luogo, al momento del suo rientro in casa, trovava la propria moglie Emma Grilli, 85enne, uccisa con numerose coltellate. Le indagini avviate nell’immediatezza del fatto dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, unitamente ai militari della Compagnia di Jesi, consentivano di individuare l’autore del delitto nel vicino di casa, Maurizio Marinangeli, 57enne italiano affetto da ludopatia che, proprio per la necessità di procurarsi impellentemente del denaro, le aveva chiesto un prestito.

A seguito del rifiuto dell’anziana, la colpiva ripetutamente con un coltello causandone la morte ed asportando poi dalla sua stanza da letto alcuni monili in oro, successivamente ceduti ad un “compro oro”. Inoltre il 6 marzo 2018, in Giulianova il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, unitamente ai colleghi di Teramo, davano esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Ancona nei confronti di due italiani, già deferiti in stato di libertà nel novembre 2017 per i reati di concorso in omicidio e soppressione di cadavere, in quanto ritenuti autori dell’uccisione della congiunta, la pittrice Renata Rapposelli, che viveva in Ancona, della quale erano, rispettivamente, marito e figlio.

L’attività di prevenzione.
Per quanto riguarda l’attività preventiva i carabinieri del Comando Provinciale di Ancona hanno effettuato 28386 servizi esterni controllando, complessivamente, 58255 mezzi, 81859 persone. Durante i servizi sono state elevate 4895 contravvenzioni al codice della strada per un importo complessivo di 2427935 euro. Nel corso dell’anno, come già nel 2018, saranno ulteriormente incrementati i servizi preventivi di controllo del territorio, con aumento dei militari sulle strade e l’impiego dei mezzi quali Stazioni Mobili anche nelle zone periferiche e quelle più sensibili dal punto di vista operativo.

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