
Foto d’archivio
Stuprata sotto l’effetto di sostanze stupefacenti: giudizio immediato per il nigeriano Isaac Adejoju Adetifa. L’uomo, 32 anni, affronterà il processo di fronte al collegio penale il prossimo 4 aprile senza passare per l’udienza preliminare del gup. Dovrà difendersi dall’accusa di violenza sessuale aggravata per aver – dice la procura – abusato di un’anconetana di 23 anni almeno 15 volte nel giro di due mesi. Gli stupri sarebbero sempre avvenuti sotto l’effetto di droga e in uno stabile fatiscente di via Pergolesi, occupato abusivamente dall’imputato e una decina di connazionali. Senza acqua, luce e gas, l’appartamento era stato teatro del blitz operato dalla Squadra Mobile lo scorso novembre. In un primo momento, per il nigeriano era scattato l’arresto per spaccio di droga perchè trovato in possesso di alcuni grammi di erba. Poi, con le indagini, era emersa la storia di violenze subite dalla ragazza, regolare cliente di Adetifa. Il nigeriano è recluso da tre mesi nel carcere di Pesaro e ha deciso di non procedere con riti alternativi. Lui, difeso dall’avvocato Giovanni Sabbatini, ha sempre respinto ogni accusa, sostenendo che con l’anconetana c’era una relazione d’amore. La 23enne, finita qualche settimana fa in arresto per estorsione, si costituirà probabilmente parte civile attraverso il legale Mirco Piersanti.
Spaccio e abusi sessuali in via Pergolesi, il nigeriano: «Voglio uscire dal carcere»
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