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Tiramisù con una sola cabina attiva,
Progetto Osimo Futura:
«Senza manutenzione rischiamo lo stop»

OSIMO - Si è rotta una scheda, si è fermato uno dei due ascensori e gli utenti lamentano tempi di attesa troppo lunghi. Ginnetti e Migliozzi: «Per la revisione generale, il sindaco e la giunta devono anche trovare 150.000 euro per il 2024»

Le cabine  (una chiusa) del Tiramisù di Osimo

L’impianto di risalita Tiramisù di Osimo

 

L’impianto di risalita di Osimo continua a muoversi da settimane a rallentatore con una sola cabina attiva, anche nei week end con manifestazioni in centro. E i tempi di attesa lunghi innervosiscono gli utenti, soprattutto chi utilizza il Tiramisù per andare al lavoro. Dopo le proteste dello scorso fine settimana quando si sono formate code di cittadini diretti al Castagna Day abbastanza infastidisti dal disservizio delle corse (che sono gratuite), il problema è stato sollevato dal M5S e dalle Liste civiche. Adesso anche il movimento Progetto Osimo Futura chiede di risolvere la questione. Il problema di fondo è legato alla manutenzione del Tiramisù, costruito ormai 15 anni fa nel 2004 durante il primo mandato del sindaco Dino Latini (Liste civiche). Un’opera importante perchè ha ‘ricucito’ e ridotto le distanze tra il centro storico e la periferia, contribuendo a liberare un parte del traffico dal salotto cittadino. A distanza di così tanti anni, però, oggi la difficoltà di trovare i pezzi di ricambio per l’impianto rientra nell’ordine delle cose e del progresso tecnologico. A giugno si è, in sostanza, rotta una scheda elettrica collegata all’automatismo delle due cabine e alla velocità di viaggio delle stesse. La casa madre che ha costruito l’impianto di risalita, ha dovuto ricostruirla perché il pezzo è ormai fuori commercio e produzione. Osimo Servizi, la società partecipata al Comune che gestisce il maxi parcheggio di via Colombo e il Tiramisù che lo collega al centro storico, sta lavorando alla sostituzione e le cabine dovrebbero ripartire entrambe la prossima settimana.

Achille Ginnetti

Progetto Osimo Futura interviene sul dibattito con il consigliere comunale Achille Ginnetti e l’ex presidente della Park.O. (tre anni fa assorbita nella Osimo Servizi) ed ex consigliere comunale Lanfranco Migliozzi. «Il nostro sistema di risalita da tutti conosciuto come Tiramisù è un fiore all’occhiello della nostra città e va riconosciuto il merito a chi lo ha progettato e realizzato oltre 15 anni fa – dichiara Ginnetti – ma è mancata la lungimiranza di pianificare la manutenzione nel tempo con un piano di assistenza annuale da sottoscrivere con la casa madre, la Leitner. Sicuramente oggi ci saremmo trovati con un impianto ben controllato e funzionante senza la difficoltà di reperire i pezzi di ricambio e in particolare i componenti elettronici oggi obsoleti». Anche secondo Lanfranco Migliozzi «questo aspetto fu sottovalutato dalle amministrazioni Latini, Simoncini e Pugnaloni ed oggi ci si ritrova con componenti già vecchie all’epoca dell’inaugurazione, mai sostituiti e forse impossibili da sostituire se non dalla stessa casa madre, ma per far questo bisogna fare presto e impegnare fondi perché a rischio c’è la stessa fruizione futura dell’impianto. Bisogna fare scelte politiche con orari di funzionamento e fruibilità, bisogna iniziare a fare manutenzione vera al maxiparcheggio: le infiltrazioni vanno fermate e il cemento va risanato. Adottare il metodo dello struzzo non funziona, se si blocca saltuariamente una cabina per problemi di apertura porte e poi per mesi si usa solo l’altra alla fine inevitabilmente anch’essa subirà la stessa sorte per la maggiore usura».

Lanfranco Migliozzi

L’ex amministratore della Park.O è molto netto anche sui costi di manutenzione dell’impianto di risalita: “Il Comune non spende 80.000 euro ogni anno ma è chiaro che ne mette a disposizione solo 20.000 euro a bilancio, i 50.000 euro sono della manutenzione speciale (5 anni) e poi sono stati aggiunti i 10.000 euro della Osimo Servizi. E’ chiaro a tutti che con solo 20.000 euro annui che devono garantire anche i guasti delle scale mobili non si va da nessuna parte. E va chiarito – prosegue Migliozzi – che tra 5 anni ci sarà la manutenzione generale (10 anni) che peserà minimo 3 volte rispetto a quella dei 5 anni… Che il sindaco e la giunta devono trovare 150.000 euro per il 2024 è cosa nota o è corretto ricordarlo? A questo punto è importante e necessario che il responsabile tecnico Ing. Roberto Vagnozzi, la ditta incaricata delle manutenzioni, l’amministratore di Osimo Servizi, Jacopo Angeletti, sindaco e giunta chiariscano cosa intendono fare per evitare la chiusura completa dell’impianto». Ginnetti conclude: «Non ci piace la politica degli annunci e delle dichiarazioni clamorose, la città ha bisogno di fatti concreti, di chiarezza e trasparenza. Abbiamo bisogno di una vera e costante attenzione verso la Cosa pubblica, con provvedimenti seri e di interesse collettivo. Su questa linea Progetto Osimo Futura ci sarà sempre, su tutto il resto no».

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