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«Il suo sorriso illuminava chiunque»
Camilla Cozzi muore a 23 anni

FALCONARA - Da tre anni lottava contro un male incurabile. Originaria di Falconara, studiava a Siena. La famiglia ha organizzato una raccolta fondi per la Artis Onlus che l'ha seguita nel percorso di cure

Camilla Cozzi (Facebook)

 

Se ne è andata giovanissima, nel fiore della vita, a soli 23 anni. Camilla Cozzi si è spenta domenica. Originaria di Falconara, portava avanti gli studi universitari a Siena.
Lottava dal 2017, quando di anni ne aveva 20, contro un male che lentamente ha avuto il sopravvento. Una ragazza solare, con un sorriso unico. A ricordarla, anche il primo cittadino di Falconara, Stefania Signorini: «Mi ha profondamente addolorato la scomparsa di Camilla, troppo giovane per lasciarci, appena 23 anni. Conosco suo padre Pablo, sua sorella Cecilia e vorrei solo che al di là di parole insufficienti per raccontare il mio, il nostro sgomento e dolore – scrive – arrivasse loro l’abbraccio fortissimo di tutta la nostra comunità falconarese. Vi siamo tutti vicini». In questi anni, Camilla è stata aiutata dall’Artis Onlus di Falconara, l’Associazione per la Ricerca sulla Terapia Infermieristica e di Supporto che offre assistenza  domiciliare a pazienti in fase avanzata di malattia. Proprio il papà Pablo, come ultimo desiderio di Camilla, scrive che «In memoria della luce che Camilla ha e continuerà ad emanare in questo mondo – riporta -, stiamo raccogliendo una donazione per l’associazione volontaria Artis Onlus di Falconara, che in questo tragitto di cure è stata vicino a Camilla e a noi. È possibile fare una donazione in uno dei seguenti c/c Artis: BANCO POSTA CODICE IBAN: IT 69N 07601 02600 000044454841 UBI BANCA CODICE IBAN: IT 84T 03111 02691 000000010773. Se volete, potete tramite me, farlo anche direttamente in busta chiusa, contattandomi. Grazie se partecipate, era uno dei desideri della nostra Camilla».
I ricordi di Camilla, si diffondono sul web. La tragica notizia ha sconvolto un’intera comunità il cui ricordo è affidato alla sorella Cecilia che, in un lungo post, la ricorda con l’amore e l’affetto che tutti coloro che la conoscevano, provavano per lei.

«Camilla è una ragazza come ce ne sono tante, ma qualcosa la rendeva speciale e unica. Il suo sorriso illuminava chiunque la vedesse – ricorda -, le sue battute e le sue imitazioni, sempre riuscite, rischiaravano qualsiasi giornata, anche la più buia. Era una presenza, anche quando non c’era: il suo carisma e la sua gioia ti contagiavano, volente o nolente.
Camilla era il sole, per tutti, ma soprattutto per noi 4: la piccola di casa, la voce burlona, una molla carica di energia e vitalità.
Poi, nel 2017, un male subdolo e oscuro si è insidiato nella sua vita: un tumore che, lentamente, le ha tolto il sole negli occhi e le ha lasciato solo tenebre dentro al cuore. Quel tumore l’ha cambiata e devastata esteriormente, imprigionandola in un corpo che le impediva di fare ciò che desiderava. L’ha poi costretta a cambiare progetti, sogni, opinioni, le ha fatto sentire tutta l’impotenza e la vulnerabilità che nessun ragazzo di vent’anni dovrebbe mai sentire. Eppure, Camillina ha lottato sempre, con le unghie e con i denti, per riconquistare la vita e ha continuato a sognare di realizzarsi al lavoro, di crearsi una famiglia e di tornare a godersi i suoi genitori, senza più questa “spada di Damocle” che incombesse su tutti noi.
Camilla era un piccolo soldato, con il gusto per la burla e la battuta, ma un cuore di leone, sempre pronto a proteggere chi amasse. Non ha vinto la sua battaglia e ha lasciato, oggi, questo mondo più spento e incolore, senza i suoi abbracci e i suoi motteggi. Mentre vola alto, senza più alcuna sofferenza e tormento, ci sentiamo soli e vuoti e sentiremo la sua mancanza ogni giorno, ogni attimo. Ma lotteremo contro la rabbia per questa ingiustizia con la stessa forza e lo stesso coraggio che avevano sempre contraddistinto Camilla, allora come ora. Il suo esempio non andrà mai perso, e la sua luce continuerà ad illuminarci nell’ora più buia, quella senza di lei.
Ciao Camillina del mio cuore, il mio piccolo Teo.
“E’ stato un piacere, tesoro, è stato un piacioro!”».

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