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Matelica-Macerata (anzi no, Ancona)
Crocioni: «Davo per certo l’accordo»

LE PIAZZE DEL CALCIO - Canil domani pomeriggio presenterà l'operazione assieme al presidente dell'Anconitana Stefano Marconi. Sorpreso l'attuale numero uno della Maceratese: «Auspico che presto ci possa essere un contatto con l’amministrazione per vedere se e come muoverci. I rapporti non sono affatto incrinati». Narciso Ricotta, capogruppo Pd, presenterà un'interrogazione in Consiglio: «E' l’epilogo tragicomico di una partita che è stata gestita male. Schiaffo in faccia al Comune dall'imprenditore tanto corteggiato»

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In alto Albero Crocioni, in basso da sinistra: Narciso Ricotta, Sandro Parcaroli e Mauro Canil

 

di Mauro Giustozzi

«Sono davvero sorpreso da come è finita questa vicenda. Pensavo che l’accordo tra Comune e Canil sarebbe arrivato e che fosse tutto fatto. Per me è stato un vero e proprio colpo di scena inatteso». Queste le prime parole di Alberto Crocioni sull’esito della trattativa fallita tra amministrazione comunale e Mauro Canil per il progetto di calcio provinciale a cui da qualche mese le due parti stavano lavorando. Il presidente della Rata preferisce tenere un profilo basso, non entrando nel merito di questa vicenda che lo ha visto nel ruolo di comprimario con la sua società, in attesa che da Palazzo Conventati giungesse qualche indicazioni sul futuro del calcio cittadino. Che, alla luce di questo strappo con il Matelica diretto ad Ancona, lo riporta in primo piano come protagonista del calcio biancorosso. Lui che aveva dato la disponibilità a cedere marchi e simboli della Maceratese se da parte di Canil ci fosse stata la disponibilità a diventare Maceratese.

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Alberto Crocioni, presidente della Maceratese

«Cosa accade adesso? –afferma Crocioni- Non so che dire, nel senso che io con il Comune sono rimasto in contatto ed attendevo una chiamata una volta che la situazione legata a Canil si fosse delineata. Per cui aspetto che mi chiamino e poi valuterò che situazione si prospetta per fare calcio a Macerata. Quello che so l’ho sempre letto sui giornali in quanto non ho mai avuto contatti diretti su questo aspetto con l’amministrazione o con Canil. Ripeto che i rapporti con il Comune non sono affatto incrinati, anche se l’attesa lunga di sapere che fine avremmo fatto incide su una programmazione che, non sarà quella di un club professionistico, ma che anche nei dilettanti è necessario poter fare avendo delle risposte. Ora vedremo ciò che mi sarà proposto e se la città ed i tifosi ritengono che possa essere ancora io la persona a cui affidare l’onore e l’onere di portare avanti la Maceratese come fatto da quando il club è tornato a giocare».

E’ dunque un Alberto Crocioni che deve assorbire le tensioni di queste ultime settimane e che soprattutto si domanda e domanda alla città se debba ancora essere lui e la dirigenza che lo circonda a portare avanti il calcio biancorosso nel capoluogo. «Se si pensa che sia io la persona adatta per andare avanti bisogna che qualcuno me lo dica –ribadisce il patron biancorosso- e che ci si incontri finalmente per iniziare a mettersi al lavoro e programmare. Se c’è volontà mia di andare avanti? Bisognerà vedere cosa mi viene chiesto e con quali forze poterlo fare. Io credo che la Maceratese sia di tutta la città, non una proprietà di Alberto Crocioni che la gestisce pro tempore. Vediamo cosa mi chiederà il Comune e cosa io posso fare con le capacità economiche della attuale società. Se sono una persona gradita a questa piazza oppure no. Dunque resto in attesa auspicando che presto ci possa essere questo contatto con l’amministrazione comunale per vedere se e come muoverci. Noi è vero che siamo in Promozione ma ci stiamo adoperando per poter arrivare ad una Eccellenza a due gironi che potrebbe consentire alla Maceratese di ritrovarsi in una categoria superiore. Ma prima aspetto notizie dal Comune».

Intanto la Us Anconitana ha convocato per domani alle 17,30 una conferenza stampa nei saloni della Mole Vanvitelliana di Ancona. I presidenti delle due società, Mauro Canil e Stefano Marconi, presenteranno l’operazione che dovrebbe portare alla nascita del club Matelica-Ancona. 

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Narciso Ricotta, capogruppo del Pd

Anche a livello politico la decisione di Canil di virare verso Ancona ha avuto ripercussioni. Dal canto suo nessuna intenzione da parte di Narciso Ricotta, capogruppo consiliare del Pd, di ritirare l’interrogazione sull’affair Matelica-Maceratese che dovrà essere discussa al prossimo consiglio comunale. «A maggior ragione alla luce dei fatti accaduti oggi è più che mai necessario fare totale chiarezza su quanto avvenuto –spiega Ricotta-. Purtroppo quello a cui abbiamo assistito oggi è l’epilogo tragicomico di una partita che è stata gestita male. L’amministrazione comunale è stata sempre in posizione subalterna rispetto alle richieste fatte dall’imprenditore Mauro Canil, ha rischiato di eliminare in un sol colpo due storie sportive di altrettante società che sono nel cuore e della tradizione di tanti concittadini. E mi riferisco alla SS. Maceratese 1922 che rischiava di sparire in un’operazione che pareva denominata Matelica-Macerata e l’altra con il consenso alla realizzazione del manto in erba sintetica allo stadio Helvia Recina, che avrebbe impedito all’Atletica Avis di potersi allenare, atletica che non avrebbe potuto avere altri spazi a sua disposizione in città. In un sol colpo si sarebbero cancellate due società gloriose maceratesi». La critica dell’esponente del centrosinistra nei confronti della gestione di questa vicenda legata al possibile arrivo stabile del Matelica di Canil nel capoluogo prosegue sulla totale concessione al presidente del club di ogni richiesta che è stata fatta al Comune. «Pur essendo così accondiscendenti nei confronti del Matelica calcio di Canil –sottolinea Narciso Ricotta- è arrivato questo schiaffo in faccia dall’imprenditore tanto corteggiato, ed a cui è stato concesso davvero di tutto e di più anche quello che non si sarebbe dovuto concedere, Canil che se ne è andato in Ancona per motivazioni che toccherà a lui stesso spiegare ai tifosi della sua squadra. Ora bisogna ripartire dalle vere realtà locali, e dico quindi dalla Maceratese di Crocioni, e costruire un percorso di sostegno attorno a questa società ed a questi dirigenti che negli anni si sono spesi per la nostra storia sportiva».

 

Il Matelica verso Ancona, Canil ricevuto in Comune: «Interesse reciproco»

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