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Covid, boom di nuovi contagi:
sono 301 nelle ultime 24 ore
«Il green pass non funziona, i vaccini sì»

IL BOLLETTINO del servizio Sanità - Nelle Marche testati 2305 tamponi nel percorso nuove diagnosi, positivi il 13%. Arriva a oltre 83 l'indice cumulativo di contagi ogni 100mila abitanti. Il governatore entra a gamba tesa sul certificato verde e aggiunge: «Il 47-48% dei positivi di oggi risulta essere vaccinato con la seconda dose»

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Boom di nuovi contagi nelle Marche, sono 301 nelle ultime 24 ore. E‘ quanto comunica il servizio Sanità della Regione, dopo l’esame di 4110 tamponi: 2305 nel percorso nuove diagnosi e 1805 nel percorso guariti. L’indice di positività raddoppia rispetto a ieri, arrivando a oltre il 13% e schizza anche il tasso cumulativo di contagi ogni 100mila abitanti, che si attesta a 83,4 (ieri era a 72). I nuovi contagi sono stati registrati: 99 nel Pesarese, 81 nell’Anconetano, 43 nel Maceratese, 35 nel Fermano, 34 nell’Ascolano e 9 da fuori regione. I sintomatici in tutta la regione sono 56. Sul fronte ospedaliero, si registra un totale di un ricovero in più rispetto a ieri. A fronte, infatti, di quattro ricoveri in più nei reparti non intensivi, ce ne sono stati 1 in meno in intensiva e 2 in meno in semi intensiva. Ad oggi quindi i pazienti Covid nelle Marche sono 93: 22 in intensiva, 25 in semi-intensiva e 46 nei reparti non intensivi. All’ospedale di Torrette sono ricoverate 24 persone: 5 in terapia intensiva, 19 a malattie infettive. Nei pronto soccorso della provincia ci sono 4 pazienti: 2 a Torrette, uno a Jesi, uno a Senigallia.

Francesco-Acquaroli

Francesco Acquaroli

Nel frattempo il governatore Francesco Acquaroli entra a gamba tesa sul green pass. «Ha funzionato il vaccino, non il Green pass: il Green pass è uno strumento che ha portato tanti ma relativamente tanti cittadini a vaccinarsi», queste le parole del presidente della Regione a Rainews24. «Quando è stato introdotto il primo Green pass nelle Marche – ha aggiunto – non è che avessimo un numero bassissimo di vaccinati, di fatto si è incrementata, tra il primo Green pass di agosto e il secondo più recente messo anche nei luoghi di lavoro, la vaccinazione nell’ordine del 10-15%. Alcune di queste persone si sarebbero vaccinate ugualmente. Io ritengo che la vaccinazione, che in Italia è su base volontaria, abbia avuto un effetto positivo; poi su quanto dura la vaccinazione, su quanto gli anticorpi restano nei vaccinati, sull’importanza di quanto è stato realizzato nella vaccinazione contro la pandemia non sono io a dirlo ma i dati scientifici». Per il Green pass «sarei stato favorevole per alcuni eventi di massa specifici, che possono essere oggetto di aggregazione e assembramento. Non bisogna avere un atteggiamento ideologico, sono d’accordo – ha affermato – Quando diciamo che il Green pass è sicuro, affermiamo che chi entra in un ristorante e ha fatto il tampone o il vaccino, rende un ambiente sicuro. Io dico che – ha riferito – stamattina dai dati del nostro Centro elaborazione dati, il 47-48% dei positivi di oggi risulta essere vaccinato in seconda dose e mediamente la percentuale in questi ultimi giorni è mediamente oltre la soglia del 40%, intorno al 45%. Quindi chi ha fatto il tampone certifica la sua negatività e chi ha fatto il vaccino ed è ritenuto sicuro. La situazione a novembre del 2020 non è paragonabile con quella del novembre 2021 – ha ribadito però Acquaroli – ed è stato chiaro l’impatto del vaccino, non del Green pass: io confermo che l’effetto del vaccino sulle terapie intensive, sull’area medica e sui contagi, è sicuramente un effetto molto importante». Invece «lo strumento del Green pass a mio avviso lascia dei dubbi, perché utilizzato per incentivare una vaccinazione che stava comunque funzionando». 

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