facebook rss

Una commossa Valeria Mancinelli:
«La Liberazione è l’elemento fondante
della Repubblica Italiana» (Video/Foto)

25 APRILE - Lacrime e voce rotta dall'emozione per la sindaca di Ancona nel ricordare il sacrificio di chi, combattendo i nazifascisti, ha permesso la democrazia nel nostro Paese

Una commossa Valeria Mancinelli sul palco di piazza Cavour per il giorno della Liberazione

di Antonio Bomba (Foto di Giusy Marinelli)

«La Liberazione è l’elemento fondante della Repubblica Italiana». Con queste parole prese a prestito dalla senatrice Liliana Segre, la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli ha sugellato il suo ultimo discorso del 25 aprile da massima autorità politica locale.

Un intervento sentito come non mai quello della prima cittadina sul palco posto in Piazza Cavour. La sua proverbiale scioltezza di linguaggio lascia questa volta spazio all’emozione e alle lacrime, provocate probabilmente anche dal carico emotivo dato dalla consapevolezza che questa è stata una delle ultime volte in cui ha potuto parlare ai suoi concittadini. Parole forti e decise, volte a ribadire che la Costituzione prima e la Repubblica poi non vi sarebbero state senza Resistenza e Liberazione.

«Liberazione? Ma liberazione da cosa? Dall’occupazione nazifascista. È sempre bene ricordalo». E che la Liberazione sia un fattore comune è ben spiegato da Mancinelli: «Sin dalla sua formazione il Comitato di Liberazione Nazionale ebbe membri di ogni partito e oltre a portare avanti la Resistenza, colmò il vuoto politico istituzionale lasciato dalla fuga del Re e di Badoglio dopo l’armistizio» senza dimenticare che «La lotta è proseguita con e grazie agli alleati» con lo scopo ultimo di «Creare un nuovo assetto istituzionale dell’Italia». E rispondendo all’appello di queste forze il 25 aprile «Partì la ribellione nel nord Italia che vide il popolo insorgere e sconfiggere i nazisti tedeschi e i fascisti ben prima dell’arrivo degli alleati».

Cita più volte Liliana Segre, Mancinelli. La prima affermando che «La liberazione è l’elemento fondante della Repubblica Italiana» perché «Non è nato uno strumento giuridico, ma il cuore vivo della nostra casa comune». Poi «Senza quello che c’è stato non avremmo avuto 78 anni di pace. Può sembrare un fatto scontato, ma scontato non è». E anche oggi per lei «Serve coraggio, come lo ebbero allora. E anche la testa. Perché quelli per cui la resistenza combattè allora sono doni dati, ma non per sempre. Pensiamo a cosa stava accadendo negli Stati Uniti dove l’ex Presidente Trump non voleva accettare il risultato delle elezioni. Non uno scappato di casa qualsiasi – testuale del Sindaco – ripeto, ma l’ex Presidente. Ciò deve farci riflettere e capire che la democrazia non è scontata». Infine stesso discorso per la pace: «Basta vedere cosa sta facendo la Russia all’Ucraina e, sempre come ha detto dalla senatrice Segre “Sarà dura cantare Bella Ciao senza pensare ai cittadini dell’Ucraina. Che una mattina si sono svegliati e hanno trovato l’invasor”».

«Ancona – inizia così il suo discorso Tamara Ferretti presidente dell’Anpi Ancona – era già libera da prima del 25 aprile. Ma serviranno comunque anni per rimuovere rovine e macerie. E mi riferisco a quelle di ogni tipo». Per poi proseguire con «Il fascismo non ha garantito ordine e sicurezza per 20 anni. E non ha fatto cose buone. È stato un crimine perpetrato attraverso soprusi, limitazioni e angherie di sorta. E che mai ha fatto i conti le sue responsabilità, le sue coperture e le sue connivenze che nel corso degli anni hanno nascosto i loro crimini e tentativi di minare la democrazia, vedi le continue mancate condanne per l’apologia del fascismo stesso. E non per ultimo ha contribuito ai 60milioni di morti della seconda guerra mondiale, andando al potere ben prima di Hitler». E Ancona? «Si resisteva in segreto. Era una resistenza sorda, dura, difficile e sconsolata. Il primo a parlare di antifascismo fu il giornalista Luigi Albertini. Anche qua ne hanno combinata di ogni verso chi non era consenziente al regime. Intimidazioni, bastonate, ingressi improvvisi nelle case dei dissidenti. E poi il confino». Poi «Luigi Tommasi , noto come ‘Comandante Annibale’ organizzò la resistenza ad Ancona raggruppando le forze di ogni colore istituendo la quinta brigata Garibaldi».

Tamara Ferretti, presidente dell’Anpi Ancona

Non sono poi mancati riferimenti alle recenti dichiarazioni di alcuni membri del Governo prima e alla volontà di riscrivere la storia.

I discorsi sono iniziati poco dopo le 11. Ben prima in migliaia, comprese le principali autorità comunali, provinciali, prefettizie, membri del parlamento italiano, Anppia, altre associazioni e tutti i 6 candidati a sindaco alle comunali del 14 e 15 maggio, avevano partecipato alla cerimonia ufficiale svoltasi davanti al monumento ai Caduti della prima guerra mondiale del Passetto.

Il corteo ha poi sfilato lungo il viale delle Vittoria fino a piazza Cavour, dove tutto si è concluso poco prima che iniziasse a piovere.

Ad accompagnare l’intera mattinata sono state le note della banda musicale di Torrette.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il 78esimo anniversario della Liberazione: «Una festa di tutti» con qualche protesta (Foto)

 

 

 

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X