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Archivi storici in area sisma,
trentamila euro per i Comuni
da Regione e Fondazione Carima

FONDI - Rinnovato il protocollo d'intesa per finanziare progetti volti alla conservazione delle fonti documentarie pubbliche di interesse storico. Domande entro il 30 giugno

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Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi

La Regione Marche e la Fondazione Carima rendono noto il rinnovo del Protocollo d’Intesa sul tema degli archivi storici pubblici in area sisma dando così seguito «alla proficua collaborazione grazie alla quale sono stati assegnati in tre annualità (2019-2021) contributi per complessivi 120mila euro a sostegno di 13 progetti promossi da amministrazioni comunali dell’entroterra maceratese. Si tratta di iniziative progettuali che, oltre all’indubbia valenza culturale e scientifica, testimoniano la resilienza di queste comunità e la loro determinazione a costruire il proprio futuro senza perdere la memoria storica e l’identità culturale.

Pertanto per il 2023 le due istituzioni mettono a disposizione ulteriori 30mila euro in favore dei Comuni ricadenti nel cratere sismico della provincia di Macerata per il finanziamento di progetti volti alla conservazione delle fonti documentarie pubbliche di interesse storico, in continuità con quanto già realizzato nell’ambito sia delle rispettive programmazioni che delle azioni coordinate. Rispetto ai precedenti avvisi sono state introdotte alcune novità per quanto riguarda l’oggetto degli interventi. Oltre alle attività di messa in sicurezza, riordino, inventariazione, catalogazione, informatizzazione e digitalizzazione dei fondi archivistici, infatti, le risorse sono destinate anche ad iniziative di ampliamento della fruizione degli archivi attraverso incontri pubblici, percorsi di didattica e laboratori, al fine di sviluppare la conoscenza della storia delle comunità locali nonché il miglior uso delle fonti per la ricerca storica e degli strumenti di consultazione dei patrimoni conservati.

«A distanza di oltre sei anni dai terribili eventi sismici del 2016 e alla luce dei positivi risultati ottenuti dal Protocollo – spiega il Presidente della Fondazione Carima Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi – non posso che confermare la scelta di proseguire la fattiva collaborazione con la Regione Marche e rallegrarmi per la sinergia istituzionale che si è instaurata. Ritengo che, con il trascorrere del tempo, questa documentazione rivesta un ruolo sempre più cruciale in relazione al processo di ricostruzione per le sue enormi potenzialità informative».

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Chiara Biondi

«La collaborazione tra Regione Marche e Fondazione Carima – afferma Chiara Biondi, assessore regionale alla Cultura – prevede risorse per la tutela di un patrimonio molto prezioso che rappresenta un baluardo per la memoria storica delle comunità. Se il sisma agisce tentando di disgregare il tessuto urbano e sociale, grazie a questo progetto, grazie alla salvaguardia degli archivi storici pubblici, rafforziamo la coesione attraverso documenti che conservano il nostro passato, un fattore imprescindibile per costruire il nostro futuro. Questo protocollo è uno strumento di formidabile efficacia di cui andare orgogliosi, che aiuta anche la conoscenza e la consultazione degli archivi da parte della popolazione».

Anche la dirigente del Settore Beni e Attività culturali della Regione Marche, Daniela Tisi, è particolarmente soddisfatta di questa azione e sottolinea: «La Regione Marche ha confermato con convinzione il suo impegno nella prosecuzione di questa importante iniziativa in sinergia con Fondazione Carima e mantiene alta la sua attenzione nei confronti di questo straordinario patrimonio da salvaguardare. Gli archivi storici sono punti di riferimento fondanti dell’identità di un territorio e costituiscono le radici stesse per la nostra conoscenza e corretta gestione del paesaggio, per una riscoperta più profonda e collettiva di un senso di comunità e di appartenenza».

Le amministrazioni comunali interessate per accedere alle contribuzioni dovranno presentare apposita e motivata istanza alla Fondazione Carima entro il 30 giugno 2023, utilizzando la modulistica per le richieste di contributo disponibile sul sito www.fondazionemacerata.it. Le domande inoltrate entro tale data verranno esaminate da una commissione di valutazione congiunta che da quest’anno vedrà anche il coinvolgimento fattivo della Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche. Una volta che il progetto avrà ottenuto la preliminare autorizzazione da parte di quest’ultima, i Comuni selezionati riceveranno un contributo complessivo massimo di euro 10mila ciascuno.

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