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Nuova Festa del Mare,
gettata nelle acque la corona.
Don Dino: «Chiunque va salvato»

IL RITO sacro ha avuto luogo questa mattina. Tutte le autorità civili, politiche, militari e religiose concordano nel dire che chiunque lavori lontano dalla riva o in attività strettamente collegate è un esempio per tutti. Stasera il gran finale con lo spettacolo pirotecnico dal Molo Rizzo


di Antonio Bomba (Foto di Giusy Marinelli)

Questa mattina la Festa del Mare ha vissuto il suo momento più intenso e sacro con la messa alla Cattedrale di San Ciriaco prima e il lancio della corona in mare poi. Quest’ultimo rituale è stato eseguito congiuntamente dall’Arcivescovo della diocesi di Ancona e Osimo, Monsignor Angelo Spina e dal sindaco di Ancona Daniele Silvetti.

Due eventi che, come più volte riportato nelle score settimane, contrassegnano questa festa come sacra e religiosa. Proprio come lo era nelle intenzioni del suo ideatore 41 edizioni fa.

Presenti, sia al Duomo che poi in mare, autorità politiche, civili, militari e ovviamente religiose. Tanti i politici locali presenti, di maggioranza come di opposizione, a testimonianza che questa è la festa di tutta la città.

Giunti al Porto da dove la ‘Elisabeth’, con a bordo Monsignor Spina, Silvetti e altre autorità, è partita accompagnata da decine e decine di barche dei diportisti e ‘scortata’ dalla Capitaneria di Porto e delle moto d’acqua della Polizia di Stato.

Poco prima di partire L’Arcivescovo, che già aveva celebrato messa al Duomo, ha ribadito come «Le opere virtuose da parte dei pescatori e del mare sono al centro di questa Festa. Ancona è anche celebre anche per un battello che ripulisce il mare. Soprattutto però – spiega – Ancona è la porte d’oriente e quindi ha una grande responsabilità. Avere un cuore aperto. Il mare deve essere un ponte che unisce le comunità affinché nessuno muoia in queste acque. Il mio appello va a ogni cittadino. È un appello di gratitudine a chiunque viva sul mare e del mare. Per tutto il bene. Il mare sia fonte di vita e via della pace».

Don Dino Cecconi, della Stella Maris che da sempre organizza l’evento ha chiesto di tenere a mente molte cose tra cui il significato di Bandiera Blu che secondo lui si unisce perfettamente al sacro e cristiano. «Maria Stella del Mare – rimarca – è come l’azzurro di Maria. E le Bandiere Blu non sono solo un mare pulito ma un concetto abbinato a tutto il territorio: accogliente, rispettoso, amante della natura. Va visto (l’ottenimento della bandiera blu, ndr) come un obiettivo e non come un miraggio».

Poi Don Dino ha proseguito lanciando un appello: «Il mare è sconfinato e senza frontiere. Vedere l’orizzonte perdersi nell’infinito e il cielo confondersi con l’acqua ti fa cogliere che non c’è confine e tutto si unisce. Nel mare non esiste ‘il mio e il tuo o un nostro’. Nel mare vige la legge umanitaria. Chiunque va salvato».

Infine il sindaco di Ancona Daniele Silvetti ha reso grazie «ai tanti operatori e negozianti che hanno dato il loro contributo allestendo le loro vetrine in maniera originale ma in pieno spirito della festa. Lo abbiamo visto anche con i ristoratori e i loro menù particolari. L’amministrazione in questo caso ha dato un forte segnale alla Regione tutta e in tal senso il concerto di ieri sera dei Tiromancino, che visto oltre 10mila persone presenti, credo si commenti da solo. Erano presenti oltre 10mila persone».

Silvetti è poi andato avanti spiegando che questa due giorni per lui «è stata estremamente emozionante. È un’esperienza di comunità e condivisione, dove si alternano momenti di festa celebrazione e forte riflessioni. I messaggi lanciati durante la messa sensibilizzano e responsabilizzano ancora di più questa Amministrazione. Cercheremo quindi ancora di più di non ripetere gli errori del passato».

Il prefetto Darco Pellos: «In questo momento il mio pensiero va soprattutto ai lavoratori del mare che hanno perso la vita sul mare, per il mare e le loro attività connesse. Verso di loro dobbiamo esprimere un sentimento di pura gratitudine perché ci consentono di avere dei riferimenti importanti. Aggiungo a questo un significato valoriale: non possiamo pensare di andare avanti senza punti di riferimento. E oggi vedo davanti a me la Stella del Mare. E penso che l’azione di tutte le forze dell’ordine verso i criminali debba essere ispirato ai valori cristiani».

Il questore Cesare Capocasa: «È la mia seconda Festa del Mare e credo che il punto forte è il tema della comunità che ruota attorno al mare. Gente che generosamente svolge la propria vita in mare o attorno al mare. Ad Ancona queste presenze sono tantissime. Il tema si ricollega con l’ambiente e noi lavoriamo molto nel suo rispetto con diverse azioni di riciclo dei rifiuti. Ho sentito molti messaggi interessanti. Sarà sempre importante la collaborazione tra le istituzioni».

L’autoristà di Sistema Portuale: «La Festa del Mare nel porto di Ancona è un momento di unione della comunità portuale e della sua gente con la città. É la festa delle tante persone che vi lavorano con passione e generosità. In tantissimi hanno partecipato stamattina alla celebrazione con la processione in mare, la benedizione e il lancio della corona nel bacino dello scalo, per ricordare coloro che vi hanno perso la vita. La processione, simbolo del legame fra Ancona e il suo mare, è il momento più sentito della Festa del Mare ed è stata organizzata come ogni anno dall’associazione Stella Maris, in collaborazione con Capitaneria di porto di Ancona, Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale e Comune di Ancona. Un appuntamento, ha sottolineato il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Vincenzo Garofalo, che rispecchia il grande spirito di collaborazione fra le istituzioni di riferimento e fra queste e le attività portuali».

Silvetti poi ha proseguito sostenendo che «Questo nuovo format della Festa del Mare che si svolge in due giornate parte da un contenuto: l’identità del nostro territorio che si riconosce nelle maestranze e nella cultura del mare che appartiene alla nostra città».

Angelo Elioantonio assessore sia ai Grandi Eventi che alle Attività produttive ha posto l’accento sul fatto che «la pesca non sta vivendo un momento semplice e le cause sono tante. Quindi la nostra decisione è quella di tornare a mettere al centro la pesca. Abbiamo fatto una scelta precisa per sostenere questo settore. I pescatori sono i primi ambientalisti perché hanno tutto l’interesse a tutelare il patrimonio dei nostri mari, perché si autosostentano, ci sono intere famiglie che lavorano a bordo e questo ha un impatto profondo sull’economia della città. Come assessore con delega a questo settore non mi posso esimere dal supporto a questo comparto che per noi è centrale».

Eliantonio aggiunge anche che «Abbiamo ottenuto i finanziamenti di un bando Feamp regionale, anche in virtù dell’ottima progettazione dei nostri tecnici comunali e questo è stato un supporto concreto e sostanzioso per portare avanti questa iniziativa”.

La Nuova Festa del mare proseguirà questo pomeriggio tra meeting, cooking show e attrazioni canore varie. Questa sera il gran finale con i fuoci d’artificio dal Molo Rizzo.

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