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L’Osimana e una squalifica record in Italia,
Campanelli dopo il no allo Spivach:
«Non siamo graditi ad Ancona e Macerata»

INTERVISTA al presidente giallorosso dopo che il “Diana” è stato squalificato fino al 30 agosto 2025 e la squadra dovrà disputare le partite casalinghe in campo neutro e a porte chiuse, così come avverrà mercoledì a Filottrano per l'incontro con il Montefano inizialmente previsto a Cingoli: «Il provvedimento dopo quanto è avvenuto in Umbria è assurdo, quando è morto Raciti al "Massimino" di Catania hanno dato sei mesi. L'avvocato Grassani ci tutelerà, in tempi strettissimi ci sarà l’appello. Entro pochi giorni dovremo presentare le nostre memorie difensive, poi ci sarà l’udienza e si saprà il responso»

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Antonio Campanelli, presidente dell’Osimana

di Andrea Cesca

«Farò il possibile perché venga a galla la verità, l’Osimana non merita di essere trattata in questo modo».

Antonio Campanelli, presidente del sodalizio giallorosso, riesce a mantenere il sorriso. Quella appena trascorsa è stata la settimana più difficile del suo mandato, la maxi squalifica comminata dal giudice sportivo dopo la trasferta di Massa Martana in Umbria sul campo dell’Atletico Bmg nel primo turno della fase finale della coppa Italia dilettanti ha fatto parlare anche la stampa nazionale.

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Lo stadio Diana di Osimo

Lo stadio “Diana” di Osimo è stato squalificato fino al 30 agosto 2025, l’Osimana dovrà disputare le partite casalinghe in campo neutro e a porte chiuse, multa di euro 5mila per la società, due mesi di stop per i giocatori Andrea Bellucci e Riccardo Fermani e quattro gare effettive per Lorenzo Bambozzi. Come se non bastasse la Questura di Macerata non ha consentito per motivi di ordine pubblico l’effettuazione della gara Osimana-Montefano allo stadio “Spivach” di Cingoli, costringendo la Figc Marche a rinviare la stessa a mercoledì prossimo, 6 marzo: si giocherà a Filottrano.

Presidente Campanelli, da quanti anni è alla guida dell’Osimana?

«Sono dieci anni».

In quale categoria giocava l’Osimana quando è diventato presidente?

«In Prima categoria».

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Campanelli con la Coppa vinta nella finale contro la Maceratese

L’Osimana adesso milita in Eccellenza, c’è voluto un grande impegno, ma saranno arrivate anche tante soddisfazioni.

«La soddisfazione più grande è che avevamo una scuola calcio con centocinquanta tesserati e adesso ne sono quattrocento. Avevamo trenta persone al botteghino per le partite della prima squadra e adesso sono 7-800 ogni partita sugli spalti. Gran parte dei nostri tifosi sono bambini con i rispettivi genitori, Osimo non è il paese terribile che traspare da questa brutta vicenda. Noi abbiamo fatto una politica per i giovani, da noi i ragazzi fino a venti anni non pagano, da venti anni a venticinque pagano 5 euro. Questo per amore dello sport oltre che per l’Osimana. E’ la soddisfazione più grande, anche superiore a quella della vittoria della coppa Italia a Senigallia che è stata incommensurabile, davanti a tante persone e potevano essere tante di più senza tutte quelle restrizioni. Tra le cose più belle che ho visto in questi dieci anni la gioia dei bambini che vengono al campo per gli allenamenti durante la settimana e la domenica trovarli in tribuna o a fare i raccattapalle».

Come è stata la sua domenica senza calcio, è riuscito a rilassarsi?

«Mi sono rilassato nonostante il questore di Macerata non mi voglia con l’Osimana. Come mi è successo tante altre domeniche in vita mia quando la squadra giocava di sabato o non facevo parte di questo mondo sono stato a Visso a trovare persone amiche che conosco, dal salumiere al fruttivendolo».

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Foto di gruppo dopo la conquista della Coppa

Perché secondo lei non si può giocare la partita Osimana-Montefano per esigenze di ordine pubblico se la partita è a porte chiuse? Quale spiegazione le hanno dato?

«E’ arrivata la Pec dalla Questura di Macerata che dice che l’Osimana non è gradita nel territorio di Macerata. Personalmente non so dire altro, noi siamo stati sempre aperti al dialogo con i tifosi, da sempre. I nostri supporters in un’assemblea pubblica presente il sindaco di Osimo e mezza squadra ci hanno detto che non avrebbero creato problemi. Ho la mia idea e me la tengo, però penso che si vogliano coprire altre responsabilità».

Quindi il questore le ha detto che l’Osimana non può giocare nella provincia di Macerata?

«Me lo ha proprio scritto».

Questo significa che, salvo novità per quanto riguarda la squalifica, l’Osimana dovrà fino ad agosto del prossimo anno potrà chiedere ospitalità solo ad Ancona, Pesaro o Fermo.

«Neanche ad Ancona mi vogliono».

Che significa?

«Perché non abbiamo trovato un campo diverso dallo “Spivach” di Cingoli? Non mi vogliono nemmeno ad Ancona».

E’ stato individuata la sede per il recupero della partita fra Osimana e Montefano?

«Noi abbiamo proposto Filottrano, abbiamo mandato una Pec al commissariato di Osimo, siamo stati convocati. Giocheremo lì, se mi avessero detto la stessa cosa dell’ultima volta saremmo dovuti andare a Pesaro, ma io non credo che avremmo acconsentito».

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I tifosi dell’Osimana e la coreografia in finale di Coppa al Bianchelli di Senigallia

Quale sentimento prova Antonio Campanelli in questi giorni?

«La mia federazione nazionale che è quella che rappresenta tutte le società calcistiche d’Italia, quindi dovrebbe essere il mio nonno, mi ha buttato quasi fuori di casa, ad un figlio. Quello che è mio padre, mi riferisco alla Figc Marche ha guardato senza proferire parola. Le autorità di Osimo mi cacciano da Osimo e dal circondario. Noi dovremmo fare sport in una situazione del genere. Non è che stiamo parlando di una società che una settimana si è l’altra pure incorre il provvedimenti disciplinari, in dieci anni di presidenza l’Osimana non abbiamo mai avuto il campo squalificato, solo quest’anno ci sono stati problemi a Macerata.

Abbiamo mandato tanto materiale in Africa, ci sono tante squadre che indossano le maglie dell’Osimana. Stiamo ospitando una ventina di profughi arrivati con i barconi, vengono da un’associazione di Ancona ed ogni sabato giocano sul nostro campo. Abbiamo portato tanti giovani allo stadio, abbiamo insegnato anche tanto fair play, le nostre giovanili non hanno mai dato cattivi esempi. Se adesso abbiamo quattrocento tesserati non è solo perché facciamo bene la parte tecnica ma per i nostri valori, i genitori dei ragazzi ci chiamano per darci una mano. Pensavamo di aver fatto anche del bene. Gli stessi tifosi che adesso sembrano gli hooligans della situazione e che attenzione, condanno per gli errori commessi, sono gli stessi che quando c’è stato il terremoto nel 2016 sono andati ad aiutare la popolazione sotto le macerie, sono gli stessi che quando c’è stata l’alluvione a Senigallia ed in Emilia Romagna sono andati a spalare il fango. Alle volte vanno sopra le righe, non lo devono fare, glielo abbiamo detto più volte come società.

Qualche attenuante o alibi o motivazione ce la potevano avere a Massa Martana, hanno sbagliato, chi paga? La società, i ragazzi, i bambini e le persone per bene che non hanno mai fatto niente. Questo è un danno per noi da 20-30 mila euro fino al termine di questa stagione, un danno da 80-90 mila euro la prossima stagione. Abbiamo fatto sempre tutto nel rispetto delle regole, è chiaro che con questi presupposti l’anno prossimo non possiamo fare la squadra per cui torneremo indietro ma a testa alta. Una squalifica di queste proporzioni rappresenta il record in Italia, il precedente apparteneva al Legnano di 60 anni fa quando erano stati inflitti undici mesi di squalifica perché c’era stata invasione di campo e avevano picchiato l’arbitro. Quando è morto Raciti il “Massimino” di Catania ha avuto sei mesi di squalifica. A Massa Martana è stata tirata birra, non sassi, non è vero che i carabinieri hanno dovuto scortare l’arbitro. Nessun dirigente dell’Osimana ha fatto niente, c’è stato il massimo rispetto. E a noi sono stati dati diciotto mesi di squalifica, questo non è tollerabile in un paese giusto, siamo antipatici a qualcuno».

In questi giorni ha pensato di lasciare tutto e subito?

«Sì. Se mi obbligano di andare a giocare nel pesarese non ci vado, fosse solo per una questione di principio e morale. Se Macerata ed Ancona non mi vogliono non giochiamo, giocheremo solo le partite in trasferta».

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L’esultanza dei giocatori giallorossi dopo il successo nella finale di Coppa

Le partite in casa?

«Non le faremo, rinunciamo. Al momento andiamo a Filottrano per mercoledì, se non ci autorizzano in futuro non so se c’è qualcosa nel fermano. Non possiamo fare cento chilometri di strada, affittare un campo e prendere un pullman, andare al ristorante. E’ vero che sono rimaste tre partite in casa ma il danno in termini economici è già troppo alto. Vogliamo onorare gli impegni che abbiamo preso con i ragazzi, non possiamo buttare i soldi dalla finestra».

Ha ricevuto tante telefonate di stima e solidarietà in questi giorni.

«Da molti presidenti compresi quelli di Maceratese e Civitanovese, per via indiretta tante società, ma anche di tanti genitori di ragazzini, il mio telefono ha squillato sempre, è quasi commovente. Tutti devono sapere che se reggo, se non mollo e mando tutti a quel paese è per loro. Con tutte le difficoltà che ci sono, non da ultimo l’ordinamento che è stato cambiato e quello dei diritti sui giovani calciatori, se uno non avesse la passione e la voglia avrebbe già smesso».

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La tribuna del Diana di Osimo

Mancano sei partite al termine del campionato, in un modo o nell’altro questa stagione sarà portata a termine.

«L’abbandono è li sul piatto, la pazienza ce la mettiamo tutta. Il rispetto è per i ragazzi che ho in squadra e per tutto il seguito che abbiamo creato, mi dispiacerebbe tantissimo arrivare a lasciare. Forse è quello che vogliono gli altri che non mi conoscono: sono tignoso e permaloso, potrebbe essere questo il motivo per tenere botta».

Ad oggi si naviga a vista, guardando più lontano resta un grosso punto interrogativo.

«Resta un grosso punto interrogativo perché io mi aspetto di essere protetto e tutelato da più parti. Dalle forze dell’ordine perché tolgo tanti giovani dalla strada e da situazioni potenzialmente pericolose, dalla federazione perché siamo 524 tesserati. Da loro mi aspetto un aiuto, non di essere martoriato».

Contro l’Atletico Bmg nella gara di andata allo stadio “Diana” c’era stata una direzione di gara discutibile.

«L’Atletico Bmg ha meritato di passare il turno, ci ha battuto due volte. All’andata ce l’abbiamo messa tutta, abbiamo dato tutto quello che avevamo, siamo stati sfortunati negli episodi. Preferisco non parlare della gara di ritorno».

Se potesse tornare indietro a mercoledì scorso c’è qualcosa che il presidente Antonio Campanelli non rifarebbe?

«Alla luce dei fatti, se avessi avuto la sfera i cristallo per leggere il futuro, non ci sarei andato».

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I tifosi dell’Osimana in trasferta all’Helvia Recina

A Massa Martana c’è stato davvero tutto questo disastro che traspare leggendo il comunicato del giudice sportivo o ci sono state valutazioni sbagliate?

«No. Escludo categoricamente la sassaiola e l’intervento dei carabinieri a tutela dell’incolumità della terna arbitrale sia da nei confronti dei nostri tifosi che dei nostri giocatori e dirigenti. Gli sputi non si vedono e non mi posso pronunciare, è stata tirata acqua o birra quello si. Urina? Non saprei rispondere, un liquido può essere anche acqua o birra come detto prima. Diciotto mesi di squalifica per aver fatto questo, seppur deplorevole e condannabile ad ogni livello dopo che abbiamo avuto cinquemila euro di multa perché degli esagitati hanno ecceduto è troppo.

Qui ha ecceduto non solo chi a caldo è stato intemperante, ha ecceduto anche chi ha preso le decisioni. I carabinieri erano li e non sono mai intervenuti, se c’era qualcosa di grave l’avrebbero fatto. Non sono stati lanciati oggetti contundenti quando si è fermato l’assistente dell’arbitro, ho visto rotoli di carta o fumogeni spenti. Non è stato invertito il guardalinee come si è soliti fare quando si ravvisano problemi di tale entità, l’arbitro lo ha lasciato dalla stessa parte. Per carità qualcuno ha sbagliato e va condannato per il suo comportamento, ma il record di squalifica del campo con l’aggravante delle porte chiuse in campo neutro non esiste».

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Il sostegno ai tifosi dell’Osimana dai supporter del Tolentino ieri all’Helvia Recina

Se la situazione è quella descritta dal giudice sportivo si poteva sospendere la partita.

«Certo che sì. Vediamo cosa hanno scritto i carabinieri. Mi sono rivolto all’avvocato più bravo in materia per far emergere la verità, in appello lui parlerà per noi, saranno ascoltati anche arbitro e assistenti».

Sarà l’avvocato Mattia Grassani a tutelare l’Osimana in questa vicenda.

«Sì. In tempi strettissimi ci sarà l’appello, entro pochi giorni dovremo presentare le nostre memorie difensive, poi nel giro di una settimana dieci giorni ci sarà l’udienza e si saprà il responso. Volendo c’è un altro grado di giudizio al Collegio di garanzia del Coni, i tempi sono più lunghi. L’attuale campionato dell’Osimana è già compromesso, le avrei fatto vedere le facce dei ragazzi sabato scorso durante la rifinitura quando ci hanno detto che non si poteva giocare a Cingoli. Se prima puntavamo ad un piazzamento nei playoff a questo punto dovrò fare un monumento se riusciamo a salvarci».

Slitta Osimana-Montefano, la Prefettura dice no al match nello stadio di Cingoli

 

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