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Chirurgia della tiroide e delle paratiroidi,
il ‘Carlo Urbani’ ospedale d’eccellenza

JESI - L’Unità operativa complessa di Chirurgia, diretta dal dottor Roberto Campagnacci, ha ricevuto un doppio prestigioso riconoscimento da parte della Società Italiana Unitaria di Endocrinochirurgia


L’equipe dell’Unità operativa complessa di Chirurgia dell’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi diretta dal dottor Roberto Campagnacci

 

 

L’ospedale di Jesi è stato riconosciuto come Centro di riferimento per la Chirurgia della tiroide e delle paratiroidi. L’Unità operativa complessa di Chirurgia dell’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi diretta dal dottor Roberto Campagnacci ha ricevuto il doppio prestigioso riconoscimento da parte della Società Italiana Unitaria di Endocrinochirurgia (Siuec): la nomina della dottoressa Francesca Crosta come delegata regionale della Siuec e l’identificazione di Jesi come centro di riferimento per la Chirurgia della tiroide e delle paratiroidi. «Questo riconoscimento premia l’impegno del team chirurgico che ha avuto il merito di attuare un percorso assistenziale di eccellenza grazie all’introduzione e allo sviluppo di tecniche mini-invasive all’avanguardia (mivat e mivap) che si affiancano all’approccio tradizionale, al fine di garantire un miglior decorso post-operatorio, una minor degenza e un ottimo risultato estetico, in accordo con le più recenti linee guida internazionali e in ossequio alle direttive regionali» sottolinea in una nota l’Aast di Ancona.

Per ridurre al minimo il rischio di complicanze è stato introdotto nella pratica chirurgica, ormai da tempo, l’utilizzo del neurostimolatore: il neuromonitoraggio intraoperatorio dei nervi laringei è la tecnica di elezione per la valutazione in tempo reale della funzione dei nervi delle corde vocali e la loro salvaguardia. Ogni procedura viene effettuata mediante l’utilizzo di dispositivi di sintesi e di dissezione a radiofrequenza o a ultrasuoni (“Energy Based Devices”) che permettono una significativa riduzione di una delle possibili complicanze legate all’intervento, il sanguinamento post-operatorio, garantendo così interventi chirurgici più sicuri.

Viene inoltre garantito il ricorso all’autofluorescenza con integrazione della metodica al verde di indocianina per l’identificazione e la salvaguardia delle paratiroidi e per ridurre il rischio di ipocalcemia post operatoria. Il percorso assistenziale così impostato soddisfa i requisiti ottimali in termini di esperienza, tecnologia, approccio interdisciplinare e una completa e qualificata assistenza post-operatoria con ampia garanzia di rispetto delle linee guida internazionali più recenti, volte a garantire la massima cura e sicurezza durante ogni procedura chirurgica.

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