Il Comitato provinciale dell’Anpi di Ancona stigmatizza l’atto vandalico perpetrato nella notte ai danni del Monumento ai Caduti di Filottrano. Qualcuno, armato di bomboletta spray con vernice nera, si è divertito a disegnare uno svastica sull’obelisco in memoria dei caduti della Grande Guerra. «Un atto indegno che offende il sacrificio e la memoria di quanti sono Caduti per conquistare la libertà e per la dignità del Paese. Nei giorni del ricordo dell’80°Anniversario dei più efferati eccidi che i nazifascisti perpetrarono nella nostra regione, a Filottrano, che rappresenta uno dei luoghi simbolo delle battaglie per la libertà, il volgare sfregio risulta ancora più offensivo e stridente. – sottolinea l’Anpi nella sua nota – Un atto vergognoso che conferma la necessità di attenzione e vigilanza delle istituzioni e dell’insieme dei presidi democratici del territorio a partire dalle scuole a cui spetta il compito fondamentale di educare ai valori della Costituzione e della cultura della pace. Confidiamo che il comune di Filottrano provveda tempestivamente alla rimozione del simbolo nazista responsabile di milioni e milioni di morti».
La scoperta è stata fatta ieri sera da Michele Giampieri, scrittore, sceneggiatore e curatore museale, che ha pubblicato sui social la foto dello scempio. «Ieri sera, mentre uscivo per il Giovedì Santo, mi sono imbattuto in questo oltraggio alla memoria dei nostri avi che nella prima parte del secolo scorso sono morti a causa delle due più grandi tragedie che l’umanità abbia mai conosciuto. – scrive Giampieri – In questo monumento di cent’anni, sono incisi i nomi di coloro che caddero sulle trincee della Grande Guerra e si commemorano le vittime del secondo conflitto mondiale. Episodi che, nonostante il mondo stia andando verso il terzo atto, ci auguriamo di non vedere mai. Ora, fermiamoci un attimo, e cerchiamo di capire. Perché eseguire un’opera del genere? Per credo politico? Per noia? Per simulazione? No, niente di tutto questo. La semplice risposta è una soltanto: provocazione. Viviamo nell’epoca dell’imbarbarimento dei costumi e della perdita di valori fondamentali come etica e morale, e i giovani, ahimè, né sono i primi protagonisti, imitando le ben più gravi attitudini degli adulti che mancano, ora più che mai, di quella luce chiamata buon senso».
Giampieri ricorda a chi lo conosce di non essere una persona che ama «fare la retorica indignata ma andare dritto al punto. Quest’azione sottolinea come non tanto i giovani ignorino la Storia – un minimo devono conoscerla per attuare lo sfregio- ma come la usino senza ritegno per provocare la comunità. Chi ha eseguito il gesto sapeva benissimo cosa avrebbe provocato, – sottolinea – e questo è ancora più grave perché testimonia una meschinità senza pari che travalica politica e tutto il resto. Chi milita nelle file della stessa, ed ha sale in zucca, sa benissimo che queste cose sono controproducenti. Nel paesino, ai tempi di mio padre e di mio nonno, magari ci si insultava e spesso si tornava a casa con qualche occhio nero, ma i protagonisti non avevano problemi a metterci la faccia, salutarsi il giorno dopo e soprattutto non infangare la memoria della propria città. A prescindere che ogni vilipendio è errato, sottolineo che in questo atto, non si oltraggiano le vittime della guerra 40-43, della Resistenza o della Rsi, bensì i morti del proprio paese».
Poi l’amara constatazione che «nessuno rispetta più le proprie radici e il proprio passato. E come lo fa?! Ignorandolo? No, lasciandoti traccia di averci urinato sopra. E perché lo fa’? Perché sa benissimo che ti incazzi e dà parte tua ha ottenuto una reazione. In conclusione penso che dietro tutto questo ci sia un disagio sociale che nasce dalla crisi delle istituzioni educative, in primis familiare (la scuola ripete a menadito come sono andate le cose) e la consapevolezza che ai ragazzi ( non tutti) di certe cose non importa un tubo. Non siamo di fronte alla rinascita di quelle idee bensì di fronte al nichilismo più assoluto, le cui cause hanno a monte una serie di fattori per cui andrebbe fatto uno Post a parte. È indubbio, tuttavia, che il modello educativo e sociale che stiamo improntando ha fallito su tutta la linea. Si cambi, siamo ancora in tempo» conclude Michele Giampieri.
Stamattina è emerso che qualcuno ha anche imbrattato con la vernice per disegnare svastiche anche i portoni d’ingresso di Palazzo Corallini. «Sono davvero rammaricata per l’atto di vandalismo che ha ferito il cuore della città di Filottrano, offeso la sensibilità dei cittadini e la memoria dei caduti di tutte le guerre. – commenta anche il sindaco Lauretta Giulioni– A seguito delle difficoltà incontrate nella rimozione immediata delle scritte realizzate con vernice spray, per la quale ci siamo subito adoperati, abbiamo provveduto ad incaricare una ditta specializzata del settore, perché l’imbrattatura sia rimossa nel rispetto e nella salvaguardia del materiale di composizione del monumento, peraltro sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza, e delle pareti interessate. Le indagini sono in corso e sono state acquisite tutte le immagini delle telecamere a disposizione per l’individuazione degli autori del gesto. Invito tutti a riflettere sul significato dell’azione che si auspica non abbia più a ripetersi».
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