«A seguito della pubblicazione delle dimissioni avvenute all’interno del Direttivo del Comitato di Quartiere “Smia-Zona ind.”, con tanto di nomi e cognomi esposti in prima pagina, riteniamo che si sia attuato, da parte dell’assessora alla Partecipazione, un metodo poco ortodosso visto che, la lettera di dimissioni, contrariamente ai verbali, è un atto privato, quasi intimo da parte di chi la scrive. Inoltre, la stessa assessora, nel giro di un quarto d’ora, scrive 3 mail al nostro Comitato concludendo con una convocazione a palazzo, nel tentativo, vano ed inutile, di ricucire una frattura insanabile all’interno del Direttivo. Il suo rammarico per l’accaduto è pari a quello di chi presiede il Consiglio di Quartiere che si aspettava una telefonata da parte della stessa, mai arrivata». Parole critiche che arrivano da Paolo Gubbi, presidente del Comitato Smia-Zona industriale. A dimettersi sono stati Carla Tiberi, Catiuscia Ceccarelli, Attilio Paccusse e Michele Copparoni.
Secondo Gubbi «è evidente che si è preferito, ancora una volta, esporre il Comitato “Smia” sulla pubblica piazza segno che l’azione e l’attività da esso svolte, in circa un anno dalla creazione dei Comitati, non sono state ben tollerate da questa Amministrazione comunale.- conclude- Concludiamo affermando, con tutta la forza e l’orgoglio di rappresentare i cittadini che ci hanno eletto nel Direttivo, che il Comitato “Smia-Zona ind.” è vivo e vegeto e proseguirà il percorso intrapreso perseguendo sempre l’interesse ed il bene comuni della Comunità che rappresenta. Condiviso dal nuovo Direttivo Comitato di Quartiere “Smia-Zona industriale».
Non è tardata ad arrivare la replica dell’assessora Paola Lenti. «Prendo atto del comunicato del presidente del Comitato Smia-Zona industriale e rinnovo l’invito ad incontrarci nella sede comunale per un confronto relativo alle dimissioni di quattro componenti del Direttivo da lui presieduto. Visto che le motivazioni addotte dai componenti dimissionari/e hanno a che vedere con il suo operato, e non quindi con questioni “intime e personali”, l’Amministrazione ha il dovere di rendere pubblica una situazione che riguarda l’attività di rappresentanti che una parte di Città ha eletto – tanto lui, quanto tutti le/gli altri membri del direttivo – in veste di un determinato ruolo e di ringraziare pubblicamente chi si è messo comunque al servizio della comunità, rafforzando l’idea che i Comitati rappresentano un valore aggiunto per la città nel lavorare in maniera condivisa, costruttiva e propositiva».
Lenti rinnova pertanto l’invito «al presidente e al resto dell’attuale direttivo (il solo al momento legittimo, come da Regolamento) a raggiungerci nella sede comunale, poiché solo partecipando a questo confronto di persona potrà evidentemente rispondere a quelle criticità che i membri dimissionari/e hanno rilevato relativamente all’interpretazione del suo ruolo nella lettera inviataci. Si ricorda, infine, che il Comitato di quartiere è un Istituto di partecipazione che fa parte dell’Amministrazione e con essa dovrebbe confrontarsi, non negarsi, soprattutto nei momenti di difficoltà, come quello attuale, sicuramente non attribuibili a questa Amministrazione.
Le comunicazioni, che come assessora ho ritenuto legittimamente di fare, tramite l’ufficio competente, non sono invece altro che il ringraziamento diretto nei confronti di chi, pur scegliendo oggi di abbandonare questo percorso, ha contribuito con impegno a dare vita a tale iniziativa partecipativa. Nella speranza che il presidente e il Direttivo intendano presentarsi in Comune, come da invito, confido in un proficuo confronto per comprendere più a fondo le ragioni di queste defezioni e capire insieme quale possa essere il clima giusto per ripartire in maniera costruttiva e trasparente, anche mediante la surroga dei componenti da prevedere secondo le modalità indicate dal regolamento e specificate anche con nota del Comune del 10 febbraio scorso» conclude l’assessora di Jesi.
Dimissioni nel comitato Smia: «Subito un confronto con il direttivo»
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