
La sede della Osimo Servizi, la società gestisce per conto del Comune di Osimo, parcheggi, maxi parcheggio, impianto di risalita, scuolabus, verde, cimiteri, affissioni, manutenzioni stradali
Alla fine il Mef ha stemperato via tutti i dubbi sulla complessa vicenda dei compensi per il CdA di Osimo Servizi, dopo i rilievi mossi al Comune dagli ispettori ministeriali nel 2023: quelle indennità erano state calcolate correttamente a partire dal 2016 in poi e i componenti del vecchio Consiglio di Amministrazione non devono restituire nulla, con buona pace di tutti. Il ‘caso’ è stato risolto il 6 agosto scorso da una nota a firma del Ragionerie Generale dello Stato, dove il Mef riconosce la precisione del procedimento contabile. Una vicenda con rivolti anche politici perdurati per oltre un anno dalla comunicazione dei fatti, della quale l’attuale minoranza consiliare aveva fatto una bandiera. A comunicare la svolta, questa mattina sono stati i partiti e movimenti che compongono la maggioranza di governo della sindaca Michela Glorio. ‘Prospettiva comune’ che li raggruppa tutti, in una lunga nota ha ripercorso i passaggi della questione.
«Sul finire del 2023 arriva in Comune un’ispezione del Ministero dell’Economia (Mef). – esirdisce il comunicato – Tra i rilievi mossi, una era legata ai compensi dei Consigli di Amministrazione della Osimo Servizi dal 2016 in poi. Perché dal 2016? Perché in quell’anno entra in vigore una normativa transitoria che poneva nel 2016 un tetto ai compensi dei CdA pari all’80% del costo del 2013. Nel caso di Osimo, nel 2013 c’erano tre società: Park.O., Imos e Astea Servizi. Queste tre società, proprio per razionalizzare e abbattere i costi dei tre CdA, sono state fuse per incorporazione nel 2016 e 2019 : da qui la nuova società Osimo Servzi. Nel 2013 infatti i costi dei CdA erano i seguenti: 29.814,96 euro (Park.O) + 10.062,12 euro (Imos) + 15.639,36 euro (Astea Servizi) = 56.056,44 euro. La nuova società Osimo Servizi spa vede invece un costo complessivo annuo ben inferiore 56.056,44 euro: si tratta di circa 29.000 euro annui. A questo punto si pone il problema: il tetto dell’80% dei compensi del CdA alla Osimo Servizi spa andava riferito al solo costo del CdA della Park.O. o anche delle società fuse? Su questa vicenda, stante la poca chiarezza della norma, ci sono ovviamente orientamenti giurisprudenziali diversi, ma il Mef propende per quello più restrittivo».
Dopo l’elezione a sindaco, nel giugno 2024, l’allora sindaco Pirani approfondisce i contenuti delle contestazioni del Mef. «Su questo rilievo del Mef, l’ex sindaco Pirani tenta di alzare un polverone per gettare un po’ di fango sulla precedente Amministrazione comunale. – prosegue ‘Prospettiva comune’ – Da lì, la richiesta fatta inviare dal nuovo CdA della Osimo Servizi ai vecchi amministratori della società di restituire la differenza dei compensi». Nel dicembre 2024 a seguito delle dimissioni di Francesco Pirani, viene sciolto il Consiglio comunale, viene nominato un commissario prefettizio. La vice prefetto Grazia Branca, tra le incombenze che assolve include anche quella di rispondere ai rilievi mossi dal Mef sulla vicenda dei compensi del CdA di Osimo Servizi per spiegare le motivazioni del Comune di Osimo. La città torna al voto a maggio 2025 ed elegge sindaca Michela Glorio.
«Non paga della sonora sconfitta elettorale, l’ex maggioranza di governo (Pirani, Antonelli, Sabbatini, Staffolani ecc.) riprova a cavalcare la storia presentando un’interrogazione in Consiglio comunale sulla vicenda, insinuando peraltro maldestramente presunti conflitti di interesse di alcuni componenti della Giunta attuale. – ricorda ancora la coalizione di maggioranza di centrosinistra – Tutta questa panna montata dall’opposizione si smonta però inesorabilmente il 6 agosto scorso. Con prot. n. 194522 a firma del Ragionerie Generale dello Stato, il Mef riconosce che nel caso della Osimo Servizi spa non si può applicare il tetto dell’80% riferito alla ex Park.O. in virtù del principio che la “vecchia” società ha subito profonde modifiche nel corso degli anni tanto da considerarsi un nuovo soggetto giuridico e quindi nulla è dovuto dai “vecchi” amministratori della Osimo Servizi. La vicenda ci ricorda la storia di tre suonatori di piffero che conoscevano solo due note, ciò nonostante erano convinti di saper suonare. Girarono per i villaggi ed erano così mediocri che furono i cittadini esasperati a suonargliene di santa ragione. Da qui l’antico proverbio: andarono per suonar e furono suonati» concludono i partiti e movimenti che sostengono la sindaca di Osimo.
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