Questa mattina si è tenuto l’incontro tra i vertici di Conerobus e le organizzazioni sindacali. Come preannunciato nella riunione svoltasi in Prefettura del 16 settembre scorso, è stato illustrato il progetto di piano di risanamento dell’azienda. «Erano presenti il presidente Italo D’Angelo, il procuratore Gasparini, l’ad Giorgio Luzi e la consigliera Manuela Matteucci. – fa sapere un nota l’azienda – Dopo un’attenta analisi da parte del presidente sulla crisi del trasporto pubblico, crisi generalizzata nel Paese, si è parlato delle risorse pubbliche insufficienti a coprire i costi del servizio. L’Ing. Gasparini si è soffermato sulla necessità e sugli aspetti della manovra industriale e della manovra finanziaria. Il consulente esperto in materia di lavoro, dott. Paolo Ferretti ha illustrato i contenuti del progetto di risanamento con riferimento alla contrattazione di secondo livello e alla struttura occupazionale. La riunione si è conclusa con la calendarizzazione di successivi incontri settimanali che si terranno nel mese di ottobre».
«L’azienda ha confermato i dati di chiusura del bilancio 2024 ed ha posto l’accento sulla necessità di non produrre disavanzi attraverso l’aumento delle entrate e la diminuzione dei costi. – conferma la Fit Cisl Ancona – Il Fondo Nazionale Trasporti continua a penalizzare la nostra regione, confermandola come fanalino di coda a livello nazionale. A questo si aggiunge l’inadeguatezza dell’attuale contratto di servizio tra Atma e Regione Marche riguardo ai corrispettivi chilometrici che non sono adeguati all’inflazione e causano una perdita economica per ogni Km di percorrenza di ogni mezzo. La società ha confermato la riduzione del 10% del servizio urbano ammettendo che tali tagli gravano sui cittadini ma ribadendo che è l’unico strumento per far si che Conerobus possa andare avanti e garantire il restante 90% del servizio, mentre per l’extraurbano non sono previste riduzioni».
Sul fronte dei ricavi la società prevede un aumento del 10% degli incassi e, attraverso una gestione più oculata dei servizi aggiuntivi, un maggiore introito.«Su tale aspetto infatti ci è stato detto che fino al 2022 i servizi aggiuntivi richiesti dal comune di Ancona avevano un corrispettivo pari al 75% del contratto sui servizi minimi (già inadeguato) e che dal 2023 invece viene riconosciuto il 100% di tali tariffe. – prosegue Cisl – Certo è che nemmeno tale quota, seppur equiparata, riesce a coprire, per i servizi richiesti, né il costo di esercizio, né il costo del personale, e di conseguenza si generano ulteriori perdite. Conerobus si è detta pronta a pretendere che tali servizi aggiuntivi non solo coprano i costi ma prevedano un margine di guadagno per la Società. E’ stata ribadita, ancora una volta, la volontà di non procedere a licenziamenti né a tagli sulle retribuzioni, punti questi sui quali le scriventi non transigeranno ritenendole condizioni essenziali per il proseguo del confronto».
Sugli accordi di secondo livello Conerobus ha manifestato la volontà di riunire in “testo unico” le decine di accordi presenti in azienda e di rivederne i contenuti attraverso il confronto con i sindacati e proprio a tal fine sono state calendarizzate delle riunioni per i prossimi 6-13-20-27 ottobre a seguito delle quali occorrerà fare sintesi nel tavolo prefettizio.«Non potendo comunque avere ancora delle certezze sul futuro dei lavoratori di Conerobus, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal confermano lo sciopero di domani 24 settembre dalle 11,30 alle 15,30 e invitano i lavoratori, i cittadini e le associazioni a partecipare al presidio che si terrà davanti la sede di Conerobus in via Bocconi 35 alle 11.30. Ci scusiamo con la cittadinanza per il disagio che, nostro malgrado, tale sciopero arrecherà ma confidiamo nella vostra comprensione per la preoccupazione delle sorti della società Conerobus, dei lavoratori e delle loro famiglie» conclude la nota.
Anche Cgil Ancona con le altre sigle sindacali, conferma lo sciopero di 4 ore dei lavoratori Conerobus proclamato per domani. «Il futuro del trasporto pubblico di Ancona è a rischio. Per questo il 24 settembre, in occasione dello sciopero di 4 ore, i lavoratori e le lavoratrici di Conerobus hanno deciso di organizzare un presidio aperto a tutta la cittadinanza.- sottolinea in una nota Alessandro Bomprezzi segretario di Fillea Cgil Ancona- Nonostante i tavoli istituzionali e le parole di conciliazione arrivate nei giorni scorsi, l’assemblea dei dipendenti ha deciso di confermare lo sciopero e il presidio. Una scelta maturata da promesse disattese e impegni mai tradotti in soluzioni concrete. I motivi sono chiari e riguardano tutti. Un’azienda vitale ma in sofferenza: Conerobus è la più grande realtà del trasporto pubblico nelle Marche, eppure deve fare i conti con risorse insufficienti e contratti di servizio ormai superati, che non coprono i costi reali di carburante, manutenzione e ricambi. Condizioni di lavoro sempre più difficili: turni compressi, tempi di percorrenza inadeguati e riduzioni delle linee urbane di Ancona che pesano sia sui lavoratori sia sui cittadini. Una penalizzazione strutturale: il Fondo Nazionale Trasporti, già carente a livello generale, assegna alle Marche la quota più bassa d’Italia».
Cgil Ancona evidenzia come «tutto questo si traduce in meno corse, meno linee, meno servizi: pendolari costretti a soluzioni complicate, anziani e famiglie con meno possibilità di muoversi liberamente. Ogni corsa tagliata significa un diritto in meno, ogni riduzione di linee rende più difficile spostarsi per andare al lavoro, a scuola, per curarsi o semplicemente per vivere la città. I lavoratori hanno deciso di dire basta, chiedendo soluzioni concrete e verificabili per salvaguardare il servizio e tutelare chi viaggia ogni giorno. Ma questa battaglia non può essere affrontata da soli: serve il sostegno dell’intera comunità. Per questo lanciano un appello a tutti: cittadini, studenti, associazioni, famiglie. Il 24 settembre venite al presidio, fate sentire la vostra voce accanto a quella di chi ogni giorno garantisce il trasporto pubblico. Difendere Conerobus significa difendere il futuro della mobilità di Ancona, significa rivendicare un servizio pubblico moderno, rispettoso dei cittadini e delle persone che vi lavorano» conclude Alessandro Bomprezzi segretario di Fillea Cgil Ancona.
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