Il Consiglio regionale
vota l’assestamento di bilancio:
doppio sit-in fuori da Palazzo Leopardi

ANCONA – Stamattina all’esterno hanno manifestato il Comitato 'Aria Nostra', che si oppone alla realizzazione dell’impianto di cremazione nel cimitero di Tavernelle e che chiedeva con un emendmento (bocciato) una moratoria di un anno per la costruzione dei crematori in tutte le Marche, e gli attivisti dell’Università per la Pace, nata 16 anni fa, che hanno sollecitato alla Regione di prevedere un adeguato sostegno per garantire il proseguimento delle attività di questa istituzione. L'aula ha approvato l’atto di indirizzo con autorizzazione a nuovi templi di cremazione condizionata alla valutazione di diversi parametri tecnici e ambientali nelle more del Piano regionale di coordinamento

Il presidio del comitato Aria Nostra oggi davanti a Palazzo Leopardi (foto Fb Aria Nostra Ancona)

 

Due sit-in di protesta stamattina davanti a Palazzo Leopardi per chiedere variazioni ai finanziamenti regionali o modifiche normative. Il Consiglio regionale è stato  convocato per oggi, martedì 29 luglio con eventuale prosecuzione domani, prima della pausa estiva per approvare l’assestamento del bilancio pluriennale 2025/2027 e la legge sull’industria. All’esterno il presidio del Comitato Aria Nostra che si oppone alla realizzazione dell’impianto di cremazione nel cimitero di Tavernelle, popoloso quartiere di Ancona e che chiede una moratoria di un anno per la costruzione di questi impianti di cremazione in tutte le Marche. Il Comitato, sentiti alcuni consiglieri di maggioranza e di opposizione, ha inviato il testo di un emendamento con l’auspicio che il Consiglio Regionale inserisca nella legge di assestamento di bilancio una norma che, pure per un periodo limitato (la sospensione della realizzazione di nuovi impianti crematori è richiesta per un termine non superiore a dodici mesi, possa interrompere la realizzazione di ulteriori impianti crematori nella Regione Marche fino a quando la Regione stessa, finora inadempiente per ciò che concerne la redazione del Piano di Coordinamento in materia di crematori, non provvederà alla emanazione delle norme che regolino la materia.« L’obiettivo prefissato è quello di evitare che i Comuni (tra cui Ancona) procedano in assoluta e pericolosa autonomia; trattandosi di industrie insalubri reputiamo assolutamente necessaria una disciplina uniforme in tutto il territorio regionale così come previsto dalla legge 130/2001» fanno sapere dal Comitato Aria Nostra. L’emendamento, presentato dal gruppo consiliare dei dem è stato però bocciato. «Ritengo grave – commenta il consigliere regionale Maurizio Mangialardi – che la maggioranza di destra che governa la nostra Regione abbia votato contro un emendamento presentato dal nostro gruppo consiliare del Partito Democratico (prima firmataria Manuela Bora): un vero e proprio sfregio nei confronti dei cittadini delle Tavernelle e del comitato Aria Nostra, che si è meritoriamente battuto in questi mesi per evitare la realizzazione del crematorio nell’ubicazione prevista. Il diritto alla cremazione non può trasformarsi in una penalizzazione per interi quartieri. Serve responsabilità, ascolto e rispetto per le comunità. Sì alla cremazione, ma con criterio e giustizia territoriale».

E’ passato invece, in coda all’assestamento di Bilancio, l’atto di indirizzo del Consiglio regionale con autorizzazione a nuovi impianti di cremazione condizionata alla valutazione di diversi parametri tecnici e ambientali nelle more del Piano regionale di coordinamento. Questo è il contenuto dell’ordine del giorno approvato con 19 voti favorevoli e 7 contrari dal Consiglio regionale in coda alla votazione dell’assestamento di Bilancio. L’atto di indirizzo, a iniziativa del presidente dell’Assemblea, Dino Latini ha l’obiettivo di introdurre nella procedura autorizzativa degli elementi di valutazione e dei criteri legati alle caratteristiche territoriali, ambientali e di tutela della salute pubblica. In particolare dovranno essere tenuti in considerazione criteri territoriali, paesaggistici ed architettonici, tecnologici (anche relativamente ai materiali per la costruzione delle bare per la cremazione), i sistemi di filtraggio dell’aria, i limiti di emissione nell’atmosfera, il monitoraggio dell’aria, effettuati controlli della combustione e delle deposizioni atmosferiche. Nell’ordine del giorno si impegna la Giunta regionale a dare indirizzo ai Comuni che hanno già avviato procedure di carattere amministrativo inerenti la realizzazione di impianti crematori, di valutare, la loro ubicazione rispetto ai parametri indicati e alle caratteristiche tecnico/ambientali dei progetti presentati o in fase di avvio, anche attraverso una attività di concertazione.

Il sit-in degli attivisti dell’Università per la Pace davanti alla sede della Regione Marche (foto Fb Tamara Ferretti))

 

Gli attivisti dell’Università per la Pace, costituita 16 anni fa ai sensi della legge regionale 9/2002 su pace, cooperazione e solidarietà internazionale, con la Regione Marche tra i soci fondatori, sventolando le bandiere arcobaleno hanno chiesto proprio alla Regione di prevedere un adeguato sostegno per garantire il proseguimento delle attività dell’istituzione. Nei giorni scorsi era stato lanciato anche un appello del presidente Mario Busti perché la Regione Marche, in sede di discussione in Aula del provvedimento, tornasse a prevedere adeguati sostegni all’attività dell’associazione «Dopo la mancata previsione di sostegni nel bilancio triennale 2025 — 2027, la Regione Marche anche con la manovra di assestamento non assegna fondi all’Università per la pace. Una decisione che se venisse confermata renderebbe impossibile all’associazione proseguire nel suo operato» aveva scritto Busti, all’indomani dell’approvazione del provvedimento da parte della Commissione consiliare competente. «Le vicende a cui ogni giorno assistiamo con estrema apprensione richiedono la massima attenzione — aveva proseguito Busti – anche in relazione ai rischi, purtroppo concreti, che una guerra reale possa coinvolgere progressivamente l’intera Europa. Di qui l’importanza che l’Università per la Pace continui ad operare come ha fatto fino a oggi, con iniziative e progetti volti a sensibilizzare la cultura della pace come quelli realizzati, e che continua a realizzare, da quando è stata costituita, 16 anni fa. In questo lasso di tempo “non abbiamo mai interrotto il nostro impegno sul territorio marchigiano e fuori dai confini regionali, operando spesso in rete con i principali enti nazionali ed europei».

 

 

Presidio del Comitato “Aria Nostra” in Consiglio regionale

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