Ricostruzione post sisma 2022:
al via la fase operativa

L'ORDINANZA 1/2025 introduce regole chiare e semplificazioni procedurali per avviare la ricostruzione pubblica e privata, con incontri operativi tra la Struttura commissariale e gli ingegneri ad Ancona e Pesaro. Un ufficio verrà aperto in zona Baraccola, per essere più vicino alle esigenze dei cittadini

Il Commissario Guido Castelli

Entra nel vivo la ricostruzione dei territori marchigiani colpiti dal sisma del 9 novembre 2022, che causò danni a oltre 380 edifici e 59 chiese tra Ancona, Fano e Pesaro, per una stima complessiva di circa 458 milioni di euro.
La gestione della ricostruzione, affidata alla Struttura commissariale sisma 2016, è ora a una svolta decisiva grazie all’Ordinanza 1/2025, che definisce regole chiare, tempi certi e semplificazioni procedurali. Questo provvedimento ha dato il via alla fase di progettazione e ricostruzione in tutti i comuni danneggiati, sia nel “cratere” che fuori.
Per garantire la massima operatività, si sono svolti due incontri a Pesaro e Ancona, promossi dagli Ordini provinciali degli Ingegneri e aperti alla Struttura commissariale.
L’obiettivo è tradurre le nuove normative in azioni concrete sui cantieri, come ha sottolineato il Commissario: «La sinergia con le reti tecniche è decisiva per tradurre le norme in cantieri e per garantire la qualità e la sicurezza degli interventi».

Un nuovo Ufficio Speciale per la Ricostruzione verrà aperto ad Ancona, in zona Baraccola, per essere più vicino alle esigenze dei cittadini.
Per gli edifici pubblici e di culto, gli enti potranno quantificare gli interventi attraverso i Dip (Documenti di Indirizzo alla Progettazione) per avviare i progetti. La piattaforma digitale è già attiva per una gestione rapida e trasparente.
Per la ricostruzione privata, è fondamentale che i cittadini presentino la manifestazione di volontà entro il 31 ottobre 2025 tramite la piattaforma Ge.Di.Si.
Il finanziamento copre il 100% dei costi per i danni subiti nei comuni del cratere (Ancona, Fano, Pesaro e altri). Per i comuni “fuori cratere”, la copertura è del 50%, ad eccezione delle prime case e degli edifici storici, per i quali la ricostruzione sarà integrale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X