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Rabini: “Camerano dica no ai profughi”

ACCOGLIENZA – Una ventina i migranti in arrivo nel Comune secondo il sindaco Del Bello, il capogruppo di Operazione Futuro ribatte: “Si creano tensioni sociali con i cittadini"

Lorenzo Rabini

 

Accoglienza dei profughi anche a Camerano, è scontro tra il sindaco Del Bello e il consigliere comunale Lorenzo Rabini. Una ventina gli ospiti previsti dal Comune, secondo quanto è emerso dalla discussione del documento unico di programmazione in merito alle politiche sociali. “Siamo assolutamente contrari – dichiara il capogruppo Lorenzo Rabini – all’accoglienza dei profughi nel nostro Comune, mi sembra evidente ed ormai acclarato che questa progettualità di inserimento degli extracomunitari, non ha trovato affatto il consenso delle popolazioni e delle realtà locali; anzi, spesso son sfociate tensioni locali che hanno esacerbato ed esasperato le condizioni di vita dei residenti.”
“Tra l’altro – continua Rabini – sappiamo che queste forme di “finta accoglienza” hanno generato
solo l’appetito delle associazioni o cooperative che guadagnano sulle spalle di una solidarietà
sociale che non esiste, è solo di facciata e serve solamente a fare gli interessi economici e politici di
chi organizza la “macchina dell’integrazione”.”
“Non mi sembra neanche corretto – dichiara ancora Rabini – che a fronte di grandi difficoltà per la
nostra stessa popolazione locale di avere spazi per vivere e alimenti per poter mangiare, si possano
perseguire progetti in cui ai cosiddetti profughi , che nella maggior parte dei casi profughi non sono
affatto, si diano alloggi e soldi giornalieri.”
“Il Sindaco – commenta Rabini – ha parlato di forse 20 profughi in arrivo, sono dei nostri fratelli ha
detto (neanche fossimo in Chiesa invece che in Consiglio comunale), ma penso che seppur
espressamente motivata questa decisione come scelta politica, in questo la Prefettura e la visita del
Prefetto a Camerano abbiano inciso sull’adesione alla rete Sprar: le Prefetture continuano a non
ascoltare il popolo e poi devono correre dietro a problemi di ordine sociale e di sicurezza.”

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