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Offagna al voto, Spinsanti:
“Io sindaco?
La mente mi dice no, il cuore sì”

VERSO LE COMUNALI - Il presidente del Comitato per il bene di Offagna non ha sciolto ancora la riserva ma ha in mente diversi progetti per rilanciare la vita del borgo medievale. La pregiudiziale è racchiusa in un salto di qualità mentale prima che economico. Intanto è partito un sondaggio online per individuare il primo cittadino ideale

Fabrizio Spinsanti

di Maria Paola Cancellieri

‘Come dovrebbe essere il tuo sindaco ideale?’ A Offagna è partito un sondaggio online per per trovare il candidato più giusto da eleggere prima della prossima estate. Il sondaggio è stato lanciato dal gruppo facebook ‘Noi Offagnesi veri’ e sta suscitando già curiosità. Ai potenziali elettori viene chiesto se preferiscono un sindaco o una sindaca, di quale età (oltre i 60, tra i 40 e 60 o tra i 18 ed i 40), che competenze deve avere (Economia, Edilizia, Sanità o altro da specificare); se è importante che abbia già ricoperto incarichi pubblici e quale sarebbe la priorità da inserire nel programma elettorale. Il panorama politico offagnese è in fermento, insomma. Hanno già detto come la pensano l’ex sindaco Stefano Gatto (leggi l’articolo) e l’ex assessore provinciale Ezio Capitani (leggi l’articolo). All’orizzonte del borgo medievale, però, da settembre 2016 si è stagliato una nuova realtà, il Comitato per il Bene di Offagna, che potrebbe trasformarsi nella terza via se qualche esponente deciderà di scendere nell’agone elettorale (leggi l’articolo). L’organismo conta sull’adesione di un centinaio di cittadini ed è guidato da un direttivo composto da 9 membri e un presidente, Fabrizio Spinsanti, 40 anni, responsabile commerciale per il Centro Italia di un primario istituto di credito nazionale .

Fabrizio, lei crede di poter incarnare lo spirito del ‘sindaco ideale’ tratteggiato dal web-sondaggio?

“Non lo so ma non nascondo che qualcuno mi ha già chiesto di candidarmi alle prossime Comunali. Ma in questo momento sono scisso: la mia parte razionale mi ricorda che ho una moglie, due figli e una professione che mi impegnano tantissimo. La parte emotiva invece mi invoglia a provarci per il bene della comunità dove vive la mia famiglia. E’ la stessa dinamica che ha ispirato ciascuno componente del nostro comitato. In questo momento non ho ancora deciso”.

La rocca di Offagna durante le Feste Medievali

Sembra possibilista…

“Dovrei prima convincere la mia parte razionale! E comunque sarà importante anche valutare quali alternative, quali candidature scenderanno in campo. In questa fase è tutto in evoluzione. Ritengo che fare qualcosa di buono per la collettività faccia parte anche della crescita personale. E credo che in un paese piccolo come Offagna la differenza non le facciano le pratiche ma le persone”

Percepisce voglia di cambiamento tra la gente?

“In questo momento vedo solo tanta confusione e non do nulla per scontato. Gli ultimi scenari nazionali e internazionali ci hanno insegnato che nel segreto della cabina elettorale vige l’indipendenza di pensiero quindi la mia percezione potrebbe essere fuorviante”.

Il Comune di Offagna

Significa che gli offagnesi potrebbero premiare ancora i vecchi amministratori?

“Non lo so. Senza essere colpevolisti, per guardare avanti è necessario analizzare gli errori del passato. Almeno due ne sono stati commessi, ce lo raccontano i fatti: il campo sportivo Vianello è una cattedrale nel deserto e chi ci ha amministrato nel corso degli ultimi decenni non ha studiato una formula valida per tutelare il nostro paese dall’eventuale richiesta di risarcimento danni della famiglia Guzzini. Evenienza prevedibile considerato che era pendente anche una causa civile. Questi, secondo me, sono i due pilasti degli errori commessi ma non sono certo io a dover giudicare, ci sono gli organi competenti che stanno già cercando di fare chiarezza nelle sedi opportune. E’ invece importante mettere i cittadini nelle condizioni di fare scelte libere grazie a una corretta informazione. Per questo motivo noi del comitato abbia deciso, per la prima volta nella storia di Offagna, di illustrare il bilancio comunale 2016 ai concittadini e ci siamo premurati di chiedere al commissario prefettizio Basilicata di spiegare in un’assemblea pubblica come ha elaborato quello previsionale del 217-2019”.

Gli interni della Rocca di Offagna

In realtà, proprio per questa intenzione di mettere sotto la lente d’ingrandimento il passato, qualcuno di Offagna vi ritiene colpevolisti…

“Ma no, non vogliamo colpevolizzare nessuno. Per questo, ripeto, semmai ci sono gli organi deputati a farlo. Noi abbiamo solo provato a far capire ai cittadini la situazione economico finanziaria in cui versa il borgo medievale con la massima trasparenza e coerenza perché non si facciano illudere da promesse che magari non potranno essere mantenute. Per il resto a noi del comitato dispiace vedere che Offagna finisca sempre alla ribalta della cronaca come Comune dichiarato in dissesto finanziario”

Quello però è un dato oggettivo…

“Certamente, ma perché non raccontare anche che gli offagnesi sono pronti a scommettere sulla loro partecipazione alla vita pubblica del paese. Questo sarà l’elemento fondamentale per ripartire. E l’esempio arriva proprio dal nostro comitato. Da quando è nato ha fatto molto contando su poche risorse: non abbiamo solo discusso di bilancio, ma in assenza di una maggioranza e minoranza consiliare ci siamo fatti portavoce di una richiesta dei cittadini per la modifica alla viabilità di via Martin Luther King; abbiamo aiutato la famiglia di Mustafà che dormiva in macchina dopo le scosse che hanno lesionato la sua abitazione. Adesso stiamo elaborando un progetto con l’istituto delle suore di Santa Zita per garantire la sopravvivenza della scuola materna. Ecco lo spirito del comitato è questo. E credo che questo modello possa essere mutuato. Siamo tutti volontari e dedichiamo parte del nostro tempo al bene comune di Offagna. Il comitato però è apartitico, al suo interno non possono entrare idee partitiche. Diverso è il concetto di politica, racchiuso già nell’etimologia della parola derivante dal termine polis (città, nel greco antico). Nel momento in cui ti occupi dei problemi della tua città, in senso lato fai politica. Non escludo che qualcuno del nostro direttivo possa candidarsi in qualche lista elettorale per le prossime Amministrative. Però ci siamo dati una regola: chi deciderà di farlo dovrà dimettersi. Perché i binari sono diversi”

L’assemblea convocata ad ottobre 2016 dal Comitato per il bene di Offagna

Quindi se lei deciderà di candidarsi dovrà lasciare il direttivo?

“Esatto, io come altri”

Allora ipotizziamo che lei sia uno dei sindaci in corsa: che cosa metterebbe al centro del suo programma elettorale?

“Progetti che valorizzino le bellezze paesaggistiche e artistiche di Offagna che potrebbero fare da volano anche all’occupazione. Offagna può vivere oltre i 10 giorni delle Feste Medievali. Tutti ci invidiano la Rocca e il museo Paolucci che nessuno deve permettersi di portare via dal nostro paese (leggi l’articolo) ma attualmente questi due contenitori culturali capaci di attirare visitatori anche in periodi di destagionalizzazione turistica, sono chiusi. Esiste già un circuito turistico con meccanismi ben delineati dove inserire Offagna e ci sono tutti i presupposti per costruire, con le poche risorse a disposizione, un progetto dove convivano volontariato ma ma anche e soprattutto lavori per i giovani come guide turistiche che accolgano i visitatori. L’unico vero problema di Offagna, realtà di 1900 abitanti è che le invidie prevalgono come i retaggi antichi e che quindi spesso si accetta malvolentieri di condividere un progetto che ha pensato qualcun altro. Il mondo però è cambiato e forse anche a noi offagnesi è richiesto di far questo salto di qualità mentale”.

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