di Emanuele Garofalo
No all’albergo nel parco, associazioni e movimenti si riuniscono nel coordinamento Cardeto Libero. Presentato stamattina il nuovo cartello formato da 14 sigle di Ancona, obiettivo comune fermare la variante urbanistica che permetterebbe la realizzazione dell’hotel al posto della ex caserma Stamura, ai piedi del faro. Coordinamento che si differenzia dal comitato Stamira, anche questo nato per opporsi all’albergo. “Siamo in dialogo con il comitato, ma il nostro presupposto parte un dato oggettivo: va fermata la variante. Solo dopo si può discutere di una progettualità comune” spiega il consigliere comunale Francesco Rubini, tra gli aderenti al coordinamento Cardeto Libero. Punto fondamentale del manifesto di Cardeto Libero è il recupero ad uso pubblico dell’area. “La legge sul federalismo demaniale culturale permette al Comune di acquisire lo stabile dallo Stato a titolo gratuito. Con le destinazioni d’uso inerenti la struttura dell’ex caserma attualmente inserite nel Prg è già possibile da domani mattina riqualificare il luogo e riaprire la zona al pubblico senza varianti urbanistiche. Non servono soldi facili e subito, ma idee e impegno per la ricerca di finanziamenti” scrive il coordinamento. Il modello di riferimento è l’ex colonia Mutilatini, dove il comitato Portonovo per Tutti ha ottenuto lo stop alla messa in vendita dell’immobile comunale e l’impegno da parte del Comune di farsi promotore nella caccia ai fondi europei necessari per il recupero. La paura è che la privatizzazione della caserma poi si trasformi in una incompiuta, un ecomostro a danno del parco, visto le prime stime di 10-12 milioni per la realizzazione dell’albergo.
L’appello di Cardeto Libero è stato firmato da A2O, Italia Nostra, Centro sociale Asilo politico, Ora, Portonovo per Tutti, comitato Mezzavalle Libera, Spazio comune Heval, Pci, Possibile, gruppo consiliare Sel, Laboratorio Sociale, Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle. Il possibile uso dell’ex caserma? Cardeto Libero lancia l’idea di riportare in città il museo di scienze naturali Luigi Paolucci da Offagna. Un’idea, ma l’importante, spiegano i portavoce del coordinamento, è restituire e riaprire lo spazio ai cittadini di Ancona. Il prossimo 16 marzo alle 17, al teatrino di San Cosma, Italia Nostra terrà la prima iniziativa sul Cardeto con la archeologa Stefania Sebastiani che ripercorrerà la storia dell’ex caserma Stamura. “Chiediamo al Comune di affrontare la questione del Cardeto discutendo un piano partecipato, come è stato fatto con il piano particolareggiato di Portonovo, per spiegare come si intendono valorizzare le aree e con quale uso” spiega Gabrio Orlandi (Italia Nostra).
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Dal consigliere comunale Fi Daniele Berardinelli riceviamo:
“A proposito della deprecabile ipotesi di un albergo nell’area verde del Parco del Cardeto, spiace che già una volta, pochi anni fa precisamente nel 2005, la comunità anconetana per colpa dell’ottusità degli amministratori di sinistra, abbia dovuto sopportare le spese per un referendum che, vista la maggioranza quasi plebiscitaria dei NO all’ipotesi albergo, avrebbe dovuto di fatto bloccare altre iniziative similari. Il presidente dell’allora Comitato referendario, il consigliere di circoscrizione di Forza Italia Bruno Gironi, aveva già illustrato perfettamente alla città tutti gli aspetti negativi dell’operazione. Forza Italia, da sempre contraria alla costruzione di un albergo nell’area del Parco, ribadisce ancora una volta la necessità per la nostra città di una collaborazione con l’Università di Ancona per utilizzare al meglio la struttura di proprietà demaniale che può facilmente essere riconvertita ad uso sia della Università, che della Città. Purtroppo l’amministrazione Mancinelli continua nel voler proporre progetti contro gli anconetani che si troveranno eventualmente costretti a dover ripercorrere la strada del referendum comunale per difendere ancora una volta la volontà dei cittadini, qualora si scelga di “svendere” uno dei “gioielli” della nostra Comunità”.