Una mostra unica di Rosari tra antichità e innovazione . L’evento, promosso dal Comune di Loreto nel quadro del più ampio progetto Distretto Culturale Evoluto “Cammini Lauretani” ha preso il via oggi e mette in mostra ottanta esemplari, tra passato e presente, rosari manuali del ‘700 e quelli più moderni dalle tecniche innovativi. La città mariana torna, insomma, al centro dell’attenzione nazionale. “Loreto rappresenta la naturale collocazione di questa mostra davvero unica”. Ha espresso soddisfazione autentica, Paolo Niccoletti, sindaco della città mariana nel presentare oggi ‘Il Rosario Mariano Lauretano. Tra saper fare e innovazione’ (8 marzo – 1 maggio, Bastioni di Sangallo – Teatro Comunale).
“I Rosari – ha poi continuato Niccoletti – rappresentano un connubio importante tra arte e fede, dimostrano come da un momento intimo possa nascere una cultura profonda capace di ispirare autentiche creazioni come quelle che è possibile vedere in mostra e quindi contribuire a sviluppare anche l’economia quotidiana di una comunità. La mostra colpisce non solo per la qualità e per la preziosità complessiva del risultato, ma anche perché riesce a far bene intuire la laboriosità, la passione e l’esperienza che hanno accompagnato tanto lavoro artigianale, quasi che, nell’atto di compierlo, quel lavoro si sia fatto esso stesso preghiera. Siamo quindi particolarmente orgogliosi di poter ospitare a Loreto, che è anche la capitale mondiale di produzione dei Rosari, questo evento”.
Un vero e proprio cammino tra passato e presente quello in esposizione ai Bastioni di Sangallo, che può vantare circa 80 bellissimi esemplari “in vetrina”: antichi rosari risalenti al ‘700 e ‘800 raccolti in apposite teche di vetro messi a disposizione dall’archivio della delegazione Pontificia della Santa Casa di Loreto, un “pezzo” unico come la Borraccia del Pellegrino – ceramica del 1600 con l’effige della Madonna di Loreto – la sezione dedicata ai Rosari del Premio “la Corona del Rosario” avviato già nel 2006, più recenti quindi, frutto di tecniche innovative ed originali, poi macchine artigianali e moderne (stampanti 3D) ed infine, una ricostruzione vivente del lavoro delle “coronare”.
L’inaugurazione della mostra è stata preceduta da un convegno sul tema durante il quale il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha tenuto una applaudita Lectio Magistralis: “Ho scoperto con piacere come a Loreto sia ancora vivo ed attuale l’interesse per la cultura del rosario e sono stato molto colpito anche dalla giovane età di questi progettisti espositori, che hanno rivisitato con componenti originali, dove possibile essendo alcuni elementi del Rosario necessariamente fissi e dovuti, questo simbolo della spiritualità”. Sgarbi ha regalato parole importanti anche per la città mariana: “Non c’è dubbio che sia una Capitale, è il luogo dover Gesù tiene insieme due mondi, quello Israele e Palestina, oggi in conflitto, ed ha quindi un grande valore simbolico, oltre che artistico, per la presenza della Santa Casa”.
L’Assessore al Turismo della Regione Marche Moreno Pieroni ha invece ricordato come il progetto relativo alla “Via Lauretana”, da cui deriva anche la mostra, abbia trovato notevole interesse anche nelle istituzioni centrali per un progetto complessivo sui Cammini spirituali del Ministro alla Cultura Dario Franceschini. “Loreto e il Rosario sono legati da sempre, esiste una tradizione costante in città che mi fa piacere venga rinnovata in modo originale anche da molti giovani” ha poi spiegato Monsignor Giovanni Tonucci, Arcivescovo di Loreto.
L’evento rappresenta pertanto il vertice di un percorso generale che, pur assumendo una precisa identità culturale e spirituale, non rinuncia neppure al tentativo di aprire, per un territorio investito dalla crisi economica e lambito dalle emergenze sismiche, nuovi scenari di speranza e riscatto, puntando sia a valorizzare adeguatamente quelle stesse attività artigianali impegnate nella realizzazione di Rosari – che del territorio lauretano rappresentano una componente significativa del tessuto produttivo – sia a dare spazio visibile a nuove forme artistico-artigianali, sempre vive come attesta la Mostra appena inaugurata.
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