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Cellula dell’Isis arrestata in Puglia,
prima era passata per Ancona
Contatti con l’attentatore di Berlino

TERRORISMO INTERNAZIONALE - In manette Lutumba Nkanga, 27 anni, congolese. A quattro mesi dalla sua presenza in città è finito in una indagine tenuta segreta fino ad oggi e che ha portato ad individuare una cellula salafita operante in Germania, composta da 11 membri

Lutumba Nkanga

 

Il 2 dicembre era stato fermato dalla Digos in un albergo di Ancona, vicino alla stazione, ora è stato arrestato per terrorismo internazionale, legato all’Isis, in Puglia. E’ il congolese Lutumba Nkanga, 27 anni. A quattro mesi dalla sua presenza in città è finito in una indagine tenuta segreta fino ad oggi e che ha portato ad individuare una cellula salafita operante a Berlino, composta da 11. Il congolese, stando agli inquirenti, era pronto a compiere attentati. Ad Ancona era stato fermato in compagnia di un marocchino, Soufiane Amri, poi espulso, ritenuto in contatto con l’attentatore del mercatino di Natale, a Berlino, Anis Amri. Le indagini, condotte dalla Digos di Brindisi e coordinate dalla Dda di Lecce e dalla Procura nazionale Antimafia e Antiterrorismo, hanno portato all’arresto di Nkanga con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale. L’uomo era residente in Germania ma in passato è stato ospite del Centro per rifugiati di Brindisi. Soufiane Amri, 22 anni, è stato espulso dall’Italia. Entrambi, dicono gli investigatori, avevano aderito totalmente all’Isis ed erano pronti a compiere azioni violente, fino al martirio. L’inchiesta è stata avviata il 24 dicembre 2016, dopo l’attentato compiuto al mercatino di Natale cinque giorni prima. Nel cellulare del congolese sono state trovate immagine di decapitazioni. Il marocchino che era con lui aveva contatti, tramite i social, con l’attentatore di Berlino. I due stranieri, stando agli investigatori, facevano parte della cellula salafita e il loro scopo era quello di arrivare in Siria a combattere per il Califfato. Ad Ancona sarebbero passati per imbarcarsi per la Grecia. Uno sciopero dei traghetti li ha costretti a fermarsi per la notte, in hotel. Soufiane avrebbe dato il suo documento all’albergatore. Era già schedato in Germania. Ad Ancona si era proceduto per l’espulsione mentre il congolese, che aveva un permesso di soggiorno scaduto, era stato portato a Brindisi.

Redazione CA

 

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