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Ancona nella rotta delle migrazioni:
51 minorenni abbandonati
da inizio anno

ANCONA – Il fenomeno dei minori stranieri ha avuto una impennata nei primi mesi del 2017: su 109 ragazzi ospitati, quasi la metà sono arrivati tra gennaio e aprile. L’assessore ai servizi sociali Emma Capogrossi: “Accogliamoli nelle famiglie”

La dogana del porto

 

Ancona, frontiera italiana. Il porto internazionale mette la città al pari di altre realtà di Italia per il fenomeno della migrazione. Ed in particolare il capoluogo è nella rotta dai giovani stranieri non accompagnati: la città ospita 109 minori abbandonati. Quasi un arrivo ogni tre giorni. Di questi, ben 51 sono stati ospitati solo nei primi 4 mesi del 2017. E’ partita da questa fotografia la relazione che l’assessore comunale Emma Capogrossi ha fatto alla riunione di mercoledì sera del Soroptimist Club di Ancona. Numeri dietro i quali ci sono storie che coinvolgono anche gli anconetani. Il Comune, infatti, ha avviato un progetto di affido familiare che si pone l’obiettivo di integrare, dare una speranza a bambini e ragazzi in fuga dal loro Paese ma capace, al tempo stesso, di contenere i costi sociali di quella che è un’emergenza internazionale. Le famiglie disponibili all’affidamento, è stato detto durante la serata, riceveranno un rimborso mensile di circa 512 euro. Una spesa di gran lunga inferiore per il Comune rispetto agli attuali 80/100 euro giornalieri per mantenere un minore in una struttura dedicata. «In teoria l’accoglienza dovrebbe essere a carico dello Stato – ha spiegato l’assessore – ma al momento non ci sono centri pronti e quindi è tutto sopra le spalle dei Comuni. Per lanciare l’affido familiare abbiamo in mente un ciclo di incontri con i cittadini nei vari quartieri e una campagna promozionale mirata. La serata qui al Soroptimist può essere considerata la nostra prima uscita». I primi affidi sono già stati fatti. Famiglie, debitamente formate dagli uffici comunali dei Servizi Sociali, hanno accolto in casa un minore. Al momento della stessa nazionalità. Anche le Marche e Ancona fanno la loro parte per affrontare il fenomeno drammatico. In Regione si contano 3.784 migranti, il 3% a livello nazionale. I minori sono 203. Quelli presi in carico dal capoluogo dorico, già dal 2004 inserito nel sistema di accoglienza Sprar, sono per la maggior parte adolescenti: ben 87 tra i 16 e i 19 anni, in prevalenza maschi.

L’assessore Capogrossi (a destra) ospite del Soroptimist

Per legge, la responsabilità di questi ragazzi ricade sul Comune dove vengono rintracciati. Per questo Ancona ha in carico oltre la metà di tutti i minori stranieri delle Marche, ovvero di tutti quei ragazzi che arrivano in Italia e vengono trovati nel porto del capoluogo, dopo aver tentato il viaggio della speranza da mezzo mondo. Negli anni passati, il fenomeno aveva raggiunto picchi di 200 ragazzi all’anno, al punto da far lanciare l’allarme all’allora sindaco Sturani per la tenuta dei conti del Comune, poi la frenata con il cambio delle rotte dell’immigrazione. «Di fronte a una tragedia così immane – ha concluso l’assessore – è doveroso capire cosa possiamo fare e cercare di farlo. È l’unico sistema? Al momento, sì. Noi lo riteniamo giusto e ne siamo orgogliosi». La presidente del Club, Antonietta Daniele, ha salutato con soddisfazione l’intervento dell’assessore. «Con l’assessore Capogrossi abbiamo una collaborazione che va avanti da tempo – ha detto – e quella di stasera è stata una relazione molto interessante. Accogliere richiede un cambio di mentalità per interfacciarsi con altre persone, altre culturale e un grosso coinvolgimento di tutti i soggetti, pubblici e privati».

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