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I bagnini di Portonovo si tassano
per acquistare l’idroambulanza

ANCONA - La nuova imbarcazione servirà per le operazioni di soccorso in mare sotto il comando della capitaneria di porto. Edoardo Rubini il responsabile del servizio. Il finanziamento del Comune invece è andato alla protezione civile di Numana

Edoardo Rubini

di Agnese Carnevali

Un nuovo gommone dotato di tutte le attrezzature sanitarie per il soccorso in mare. Gli operatori di Portonovo si sono autotassati ed hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con la capitaneria di porto per poter intervenire tempestivamente in caso di necessità. Ad effettuare il servizio, il bagnino Edoardo Rubini, dello stabilimento Emilia. L’imbarcazione sarà operativa dalle 10 alle 18 di sabato e domenica e di tutti i prefestivi o su chiamata della stessa capitaneria o su segnalazione di Rubini. «Saremo una sorta di ausiliari in mare della guardia costiera, operando solo in stretto coordinamento e sotto il comando della stessa – afferma Rubini -. Era determinante avere un’imbarcazione in grado di partire da qui, viste anche le difficoltà di approdo, per intervenire in posti come Mezzavalle, il Trave, la Vela. Uscendo in mare da qui siamo in grado di essere sul posto in 4-5 minuti. Saremo – spiega ancora – una sorta di idroambulanza, per questo il progetto è nato anche in collaborazione con il dottor Zambroni del 118 e la Croce Gialla di Camerano. A bordo abbiamo la tavola spinale ed anche il defibrillatore, da poter utilizzare a terra, ma trasportabile».

Il nuovo mezzo è stato acquistato grazie ad una donazione dell’associazione nazionale di salvamento ed al contributo degli operatori di Portonovo, oltre ad alcuni sponsor privati. Assente il Comune, che ha invece dato il suo contributo, come ogni anno, alla Protezione civile di Numana, sotto la cui competenza di intervento ricadeva sino ad oggi anche Portonovo, raggiungibile in 16-18 minuti. Da quest’anno è operativa il nuovo servizio. Ieri, 13 luglio, la prima chiamata. «Non c’è stato però bisogno di uscire in mare – racconta Rubini -. Abbiamo ricevuto la chiamata da un privato che ci diceva di avere un ferito a bordo, un ragazzo che si era tagliato ad una gamba nell’area del Passetto. Ho avvisato la capitaneria per chiedere il permesso di approdo della barca privata qui al molo di Portonovo. Ricevuto l’ok, abbiamo agevolato le manovre di ormeggio e garantito il primo soccorso. Qui nella Baia crediamo tutti molto qui nell’importanza della sicurezza in mare e della necessità di un servizio simile, per questo ci siamo adoperati tutti i prima persona, mettendoci del nostro per acquistare il mezzo e svolgendo il servizio in maniera volontaria e sempre in stretto raccordo con la capitaneria».

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