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Reperti in 3D e realtà virtuale,
il Museo archeologico
diventa ultramoderno (Video)

ANCONA – I progetti sviluppati dall’Univpm fanno delle sale espositive di Palazzo Ferretti una esperienza “aumentata”: la storia si potrà toccare e ed esplorare in tre dimensioni. Impiegate tecnologie per la prima volta applicate in un museo in Italia
La dimostrazione del funzionamento dello strumento per esplorare in 3D i reperti archeologici di Palazzo Ferretti

Lo strumento aptico in azione per poter esplorare in 3D i reperti archeologici

di Giampaolo Milzi

Ci hanno stupiti con effetti talmente speciali da consentire un rapporto “ultra-fisico” ed iper conoscitivo ed emozionante con l’opera in esposizione, e tra quattro giorni inizieranno a stupire anche il pubblico del Museo Archeologico Nazionale delle Marche, ad Ancona. E’ la tecnologia digitale, signori! Una magia scientifica, scusate l’ossimoro, con cui ieri mattina in conferenza stampa hanno “giocato” in anteprima dimostrativa la direttrice dell’Archeologico, Nicoletta Frapiccini, il direttore del Polo Museale delle Marche, Peter Aufreiter, il rettore dell’Università Politecnica delle Marche (Univpm) Sauro Longhi. E anche e soprattutto il prof. Paolo Clini, responsabile Univpm del progetto “Percorsi didattici interattivi, multisensoriali e multiutenti attraverso tecnologie di Virtual Reality: il Museo Archeologico delle Marche”.

Da destra, Peter Aufreiter, Nicoletta Frapiccini, Sauro Longhi, Paolo Clini

Il progetto – in evoluzione progressiva per sviluppo e ricerca sempre in collaborazione con l’Univpm e in partenrship col Museo – ha creato un percorso di visita interattivo nelle sale di Palazzo Ferretti di tipo tattile e visivo, in grado di migliorare l’apprendimento di contenuti culturali attraverso il paradigma del “learning by interacting and edutainment”. Già, “edutainment”, ovvero l’uso di una comunicazione digitale divertente e ammaliante, per entrambi i dispositivi-installazione messi a punto. Il primo è una libreria digitale. Pagina per pagina, grazie ad un “touch screen”, si potranno visionare le ultra-copie di 21 reperti (che vanno da 25.000 anni fa all’età romana augustea), una volta inforcati degli speciali occhialini anaglifo attivi in modalità bidimensionale e stereoscopica: immagini stupefacenti, ad altissima definizione da ogni prospettiva, ingrandibili in modo da consentire uno sguardo esplorativo analitico e a 360°, capace di cogliere dettagli che sfuggono all’occhio nudo.
L’esperienza narrativo-divulgativa compie un ulteriore salto di qualità tecnologico nel secondo dispositivo, costituito da un’installazione strumentale aptica denominata “Force dimension Omega 6”. Un marchingegno dall’aspetto fantascientifico (somigliante a un mix tra una telecamera con sensore e un microscopio elettronico) che permetterà al visitatore, munito dei già citati occhialini anaglifo, percezioni tattili di modelli digitali in 2D e 3D di tre reperti.

Il “Force dimension Omega 6”, l’avveniristica installazione strumentale aptica-sensoriale in dotazione al Museo

La preistorica Venere di Frasassi, capace addirittura di parlare, la testa dell’imperatore Augusto (“capite velato”) e una piccola pissile (vaso in ceramica) potranno essere palpate e accarezzate in un inedito connubio tra virtuale e reale. Si tratta della prima installazione del genere in Italia e probabilmente nel mondo, “tale da poter attirare sull’Archeologico di Ancona l’attenzione della comunità scientifica internazionale”, ha sottolineato il rettore Longhi.“Nell’ambito del progetto si sono svolti e si svolgeranno focus group con studenti delle scuole superiori – ha detto il prof. Clini – per misurare e monitorare (già avviata la stabile collaborazione col liceo classico “Rinaldini” di Ancona, ndr.), grazie al coinvolgimento della società Marchingegno, le reazioni di utenti giovani al fine di migliorare tali sistemi di fruizione”. Il progetto – cofinanziato dal Miur per 57mila euro e dalla Univpm per 20mila – entrerà a regime con l’inaugurazione dimostrativa per il pubblico prevista per martedì 18 luglio (ore 21,30) al Museo Archeologico. “Sarà l’occasione per presentare anche i numerosi dispositivi multimediali già installati lungo tutto il percorso museale, realizzati grazie a finanziamenti del Mibact. – ha detto la dott.ssa Frapiccini – A partire dai 4 tavoli e lo schermo touch-screen che illustrano le 4 sezioni museali e il Palazzo Ferretti che le ospita; la vetrina interattiva che contiene il prezioso cimelio della Venere di Frasassi; i QR code con la descrizione di 30 reperti e le “Archeostorie” di Francesco Ripanti.

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