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Droga e vandali al parco,
trenta famiglie
firmano l’esposto

CASTELBELLINO – Il degrado è stato denunciato con tanto di foto a documentare il degrado e la sporcizia inviato a carabinieri, questore, prefetto e sindaco

Una delle siringhe fotografate al parco Le Querce dai residenti

Siringhe abbandonate in mezzo al parco, giochi per bambini divelti, rumori, urla e ragazzini ubriachi, una trentina di famiglie di Castelbellino stazione, esasperate dal degrado del parco Le Querce, documentano tutto e inviano l’esposto a sindaco, carabinieri della stazione di Moie, al commissariato di polizia di Jesi, prefetto e questore. I residenti di via La Malfa, via Nenni, viale Papa Giovanni XXIII e via Don Minzoni parlano di situazione “invivibile”. In particolare, i firmatari si lamentano degli schiamazzi e delle urla che provengono dal parco, a partire dal primo pomeriggio e fino a tarda notte, nei fine settimana anche fino alla mattina, segnalando un gruppo di ragazzi che si ritrovano con i loro motorini truccati per fare rumore. “Il parco è invaso da carte di ogni genere, lattine vuote, vetri di bottiglie rotte, nonché il danneggiamento delle strutture per bambini e cartelli stradali, cartelli pubblicitari divelti e cosa ancor più grave, la presenza di alcune siringhe usate, rendendo inaccessibile e pericoloso l’uso dell’area pubblica ai numerosi bambini ed anziani residenti” continua l’esposto dei residenti. Al centro della denuncia anche il bar comunale dato in gestione ad un privato con ingresso da viale Papa Giovanni XXIII, che secondo i firmatari dell’appello è diventato punto di ritrovo di ragazzi fuori controllo. “In particolare si fa riferimento alla serata del 21 luglio” continuano i residenti, raccontando della festa che ha riunito circa 150 ragazzi, molti minorenni e diversi hanno finito la serata in stato di ubriachezza, sfociata in una rissa che ha richiesto l’intervento degli agenti della polizia del commissariato di Jesi. Tra le richieste dei residenti dunque c’è l’installazione di telecamere di videosorveglianza di una migliore illuminazione dell’ingresso del parco da via La Malfa, “o meglio ancora, riuscire a portare la movida dei giovani presso il “parco fluviale”, adiacente via Madonna del Piano, dove la prima abitazione dista non meno di un chilometro” conclude l’esposto.

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