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Lucia Mascino nelle sale
con “Babylon Sisters”

CINEMA - La "prima" domani al Galleria di Ancona. L'attrice dorica è una delle protagoniste del film dal sapore bollywoodiano di Gigi Roccati. Liberamente tratta dal libro "Amiche per la pelle" della scrittrice indiana Laila Wadia, la pellicola è una storia di riscatto personale, familiare e collettivo

Una scena del film “Babylon Sisters”

 

L’attrice anconetana Lucia Mascino in “Babylon Sisters

 

L’attrice anconetana Lucia Mascino tra le protagoniste di “Babylon Sisters” di Gigi Roccati.  Il film uscirà domani (5 ottobre) al cinema Galleria di Ancona (prima proiezione alle 16,30) ed in tutta Italia, distribuito da Lo Scrittoio. Le informazioni su prezzi e orari dal profilo “facebook” (cinema Galleria Ancona).

La pellicola ha riscosso riconoscimenti di critica e pubblico nei festival e nelle rassegne in cui è stato presentato, (tra cui la Festa del Cinema di Roma, London Indian Film Festival, Pune International Film Festival in India) e vede tra gli interpreti, oltre a Mascino, Amber Dutta, Nav Ghotra, Lucia Mascino, Peppe Voltarelli e Renato Carpentieri. Liberamente tratta dal romanzo “Amiche per la pelle” della scrittrice indiana Laila Wadia, la pellicola racconta la storia di Kamla (Dutta, già finalista di Italian’s Got Talent), una bambina che da poco si è trasferita con i genitori in un palazzo alla periferia di Trieste abitato da altre famiglie di immigrati e da un vecchio professore burbero. Quando arriva la lettera di sfratto, tutta la famiglia cerca in ogni modo di non lasciare la propria casa, ma le reazioni sono diverse tra uomini e donne. C’è Shanti (Ghotra) che non si infuria e dispera come il marito, ma pensa invece solo a come risolvere il problema. Lei dalla sua ha un dono, quello di saper ballare, proprio come una star di Bollywood, e con l’aiuto di un’amica italiana, progetta una scuola di danza. Questa sarà l’occasione di riscatto personale, familiare e collettivo, mentre la piccola Kamla riuscirà a sciogliere il cuore del professor Leone (Carpentieri) che gli immigrati proprio non li vuole vedere. E, nel frattempo, in città già si parla delle “Babylon Sisters”.

«Mi affascinava esplorare un’idea di bellezza senza stereotipi − le parole del regista Roccati − Il film è liberamente ispirato al romanzo di Laila Wadia, una donna che da trent’anni vive a Trieste. Il titolo del film è ispirato proprio alla sorellanza di un gruppo di donne che si uniscono nella lotta per la casa e finiscono poi per aprire una scuola di ballo in una periferia degradata, diventando una rock band di quartiere».

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