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Province sul piede di guerra:
i dipendenti incrociano le braccia

VERTENZA - Domani sciopero in tutta la regione. Una delegazione di Cisl, Cgil e Uil ha incontrato il prefetto Preziotti: "Dipendenti precari e criticità nell'erogazione dei servizi, il governo trovi le risorse necessarie per garantire la sostenibilità economica"

Una manifestazione della funzione pubblica dei sindacati (foto d’archivio)

I sindacati col prefetto

 

Sciopero nelle Province. Anche nelle Marche domani incroceranno le braccia i lavoratori delle cinque Province in occasione della mobilitazione nazionale indetta unitariamente dai sindacati. Le segreterie provinciali di Cisl, Cgil e Uil sono state ricevute stamattina dal prefetto di Macerata Roberta Preziotti per rappresentare  al governo la profonda difficoltà finanziaria in cui versano le Province. Per i sindacati si sta determinando una situazione di estrema criticità nell’erogazione dei servizi offerti ai cittadini, alla quale si aggiungono le condizioni di notevole precarietà dei dipendenti, penalizzati pesantemente, anche da un punto di vista salariale, dalla scure dei tagli. Tanti sono gli enti che non riescono più a garantire la manutenzione ordinaria di strade e scuole e tanti sono gli enti in ritardo con il pagamento degli stipendi.  “Il legislatore – aggiungono Cisl, Cgil e Uil – non ha utilizzato l’occasione offerta dagli ultimi decreti per tentare di ridurre il fabbisogno necessario a Province e città Metropolitane per svolgere la loro missione istituzionale. L’ammontare complessivo di risorse necessarie, stimato complessivamente in poco meno di 800 milioni, è stato solo parzialmente ridotto”. Queste sono le ragioni dello sciopero di domani. “Riteniamo indispensabile – spiegano i sindacati – recuperare con la prossima Legge di bilancio tutte le risorse necessarie per garantire a questi enti la sostenibilità economica. Sbloccare il turn over e stabilizzare i lavoratori precari, dare finalmente certezza al sistema delle politiche attive del lavoro attraverso il definitivo trasferimento di competenze dei Centri per l’impiego e il relativo finanziamento; dare agli enti la possibilità di poter realizzare una programmazione pluriennale degli interventi; individuare delle soluzioni specifiche per farli uscire dalla crisi strutturale finanziaria, estendere alle donne ed agli uomini della Polizia Provinciale la causa di servizio oggi riservata e garantita a tutta la polizia locale a fronte delle sostanziali stesse mansioni”. Allo sciopero parteciperanno anche i 364 lavoratori dei 13 Centri per l’Impiego, di cui 84 a tempo determinato.

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