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Fabriano in Sicurezza:
Lega e FdI pronti alle ronde
La città si divide

FABRIANO - L'associazione fondata dai partiti sull'onda dell'ultima raffica di furti anima il dibattito e le prese di posizione tra favorevoli e contrari all'iniziativa per la vigilanza "fai da te"

La segnaletica installata nel Maceratese per indicare l’iniziativa delle ronde cittadine

 

Ronde e vigilantes, nasce “Fabriano in Sicurezza”, i cittadini si stanno preparando a scendere in strada per vigilare sui quartieri. L’associazione è nata attraverso un comitato fondato dal gruppo Lega Nord-FdI: “Abbiamo fondato l’associazione no profit che si servirà di consulenti e volontari. Abbiamo loghi e pagina Facebook, mail per i contatti e aspettiamo di scrivere lo statuto”. Così i politici avevano annunciato la volontà di mettere fine alla sensazione di poco controllo sorta a seguito dell’ultima raffica di furti, alcuni anche importanti ed eclatanti. In consiglio comunale la stessa coalizione aveva chiesto telecamere di sicurezza agli ingressi della città, per controllare via vai e targhe di auto rubate. Ma l’idea divide la città e il dibattito già infiamma la piazza virtuale dei social network. “Ci sono decine di città che hanno organizzato ronde. Io credo che la buona volontà del cittadino sia importante per questo progetto, nessun obbligo, chi vuole lo fa – commenta Debora Matteucci – Poi le istituzioni faranno il loro dovere, certo non si può chiamare l’esercito! E’ interesse anche nostro attivare delle ronde“.

La Lega Nord e FdI oggi in conferenza stampa

Lega Nord e FdI in conferenza stampa

Tra i critici, Paolo Piacentini, presidente Federtrek e fondatore a Fabriano dell’Università del Camminare. “Ho fotografato con un certo mal di fegato la bruttura delle “armature” del Giano – commenta Piacentini -. Io credo che quella ferita va rimarginata perché il problema di Fabriano non è la sicurezza: non c’è bisogno di cittadini che si auto-eleggono a difensori dell’ordine pubblico con ronde dal sapore acre del fascismo. Fabriano ha bisogno di amore per la propria città, ha bisogno di cultura e creatività, ha bisogno di far sentire la vicinanza a chi soffre la crisi economica creando altre opportunità. Così si costruisce coesione sociale non certo con quella sbandierata esigenza di sicurezza gestita in privato”.

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