Appena scesi dalla Superfast con il loro furgone, sono stati immediatamente bloccati dagli agenti della Polizia di Frontiera, impegnati nei controlli a campione. “Andiamo a sciare in Trentino” ha detto uno dei tre occupanti. Ma all’interno del veicolo, non sono stati trovati scarponi o tute da montagna, bensì un arsenale per assaltare un bancomat. È stata bloccata ieri pomeriggio una banda di presunti rapinatori sbarcati al porto dopo essere partiti dalla Grecia con un Volkswagen Caddy. Due bulgari di 30 e 32 anni sono stati denunciati a piede libero per porto di oggetti atti ad offendere. Il terzo componente della gang è stato invece arrestato per la violazione alle normative vigenti sul terrorismo e subito affidato al comandante della nave per il rimpatrio in Grecia. L’uomo ha mostrato agli agenti una carta d’identità e una patente apparentemente rilasciate in Bulgaria. Gli accertamenti della Digos e degli agenti della Polizia di Frontiera, rispettivamente guidati dalla dirigente Margherita Furcolo e dal dottor Stefano Santiloni, hanno poi portato a decretare la falsità dei documenti. I due fermati per cui è stata possibile l’identificazione non erano schedati negli archivi delle forze dell’ordine italiane. In Bulgaria, invece, avrebbero collezionato una serie di precedenti per reati predatori. A far presupporre gli investigatori di un possibile assalto a qualche bancomat del territorio non è stato solamente il curriculum criminale della coppia di bulgari, ma anche il ritrovamento degli strumenti da scasso. All’interno dell’auto, erano occultati trapani, bombole a gas, cannelli di rame, batterie, cacciaviti, radio, walkie talkie e una dispositivo che solitamente i banditi utilizzano per far esplodere le casse automatiche dei bancomat. Il furgone è stato sottoposto a fermo amministrativo, mentre gli arnesi sono stati sequestrati.
La perquisizione all’interno del veicolo è stata eseguita nell’ambito dei controlli a campione che la Polizia di Frontiera effettuata nell’ambito dell’area Schengen. “Solitamente – ha detto Santiloni – controlliamo il 20% dei passeggeri in transito. Invece, la percentuale è massima quando si tratta di persone che provengono da zone extra Schengen, come Albania e Croazia”. In tutto il 2017, nel porto dorico sono state 90 mila le persone controllate, 1500 i veicoli ispezionati e 134 i clandestini trovati, molti dei quali gli uomini ventosa che cercano di di passare la frontiera attaccati ai pianali dei tir. L’attenzione, come spiegato dalla Furcolo, è ogni giorno altissima in tutto lo scale, sopratutto per verificare il passaggio di possibili sospetti legati al terrorismo. “Si tratta – ha detto la dirigente – soprattutto di siriani, curdi iracheni, afgani, tunisini, marocchini e pakistani. Tutte persone segnalate in ambito internazionale. Sappiamo bene che il porto di Ancona è un punto strategico per i collegamenti con le sponde opposte dell’Adriatico“. E per quei foreign fighters di ritorno dalle zone di guerra che, dopo il transito in Grecia e aver passato i controlli in quanto cittadini europei, tentano di tornare nei paesi dove sono cresciuti.
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