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Una serata con la Form
diretta da Soudant (Video)

FABRIANO - Il 20 gennaio Beethoven, Hyden, Mendelsshon, per il concerto di apertura della stagione della Form al Teatro Gentile, che replica il 4 febbraio con Mahler
Applausi a scena aperta per la Form a Fabriano

Il direttore Hubert Soudant

di Sara Bonfili

Una bacchetta d’eccezione a dirigere l’Orchestra Filarmonica Marchigiana al Teatro Gentile di Fabriano, quella di Hubert Soudant. Direttore delle più prestigiose orchestre del mondo, come i Berliner Philarmoniker e la London Philarmonic Orchestra, sempre presente nei festival internazionali più noti, dal Festival dei Due Mondi di Spoleto al Festival di Vienna, è alla testa della Form dal 2015.

In apertura la “Leonora”, Ouverture n. 3 in do maggiore opera 72a, composta da Beethoven nel 1806 per la seconda versione del “Fidelio”. Non l’ouverture ufficiale dell’opera, ma una versione che lui stesso emendò sostituendola con un’altra e che oramai costituisce un brano a sé. Con un inizio in tempo lento con una dinamica che va in crescendo dal pianissimo al fortissimo, i colori ma mano si rischiarano all’interno di momenti di cupezza, fino alla conclusione rasserenatrice annunciata dagli squilli di una tromba come in lontananza, dall’emergere del flauto traverso, da un ostinato di archi, e al trionfo di  tutta l’orchestra. Poi il Concerto per Tromba e Orchestra in mi bemolle maggiore di Franz Joseph Haydn (1796), l’ultima composizione orchestrale del maestro viennese, in cui la tromba solista di Marco Braito, prima tromba dell’orchestra sinfondica della Rai, emerge in tutta la sua chiarezza ed armonica serenità. Il solista offre un bis al pubblico prima dalla pausa.
L’esecuzione della Sinfonia n.5 in re minore op. 107   altrimenti detta la “Riforma” che Felix Mendelsshon Bartholdy compose a vent’anni, costuisce la seconda parte del concerto. Un’opera che esaltava la riforma protestante di Martin Lutero e che l’autore rinnegò amareggiato dal suo insuccesso, poiché non fu ben accetta negli ambienti cattolici parigini e fu rifiutata da molti musicisti. Inizio tesissimo con l’Andante – Allegro con fuoco, nel silenzio e il fiato sospeso di tutto il Teatro Gentile, seguto dall’Allegro Vivace, l’Andante e il Corale “Ein feste Burg ist unser Gott” (trad. Salda rocca è il nostro Dio) che conclude l’opera con un sincero sentimento religioso e un accalorato, nell’intenzione dell’autore, inno al raccoglimento di tutto il popolo attorno al Dio protestante. Esecuzioni perfette e acustica da incisione, in un Teatro Gentile non strapieno, ma con un pubblico molto attento e concentrato, a seguire Soudant e i suoi affabili sorrisi.

Il dir. Hubert Soudant

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