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Pietre d’inciampo e iniziative,
sono i giorni della memoria
della Shoah

ANCONA – Giovedì la cerimonia con l'inaugurazione delle opere dedicate agli anconetani deportati, da martedì 23 partono gli appuntamenti per non dimenticare l'olocausto

Due delle nuove Pietre d’inciampo

 

Giornata della Memoria, al via da martedì 23 gennaio le iniziative per non dimenticare la Shoah. Durante le mattine sono state coinvolte le scuole: martedì 23 e giovedì 25 gennaio si svolgeranno due visite guidate in Biblioteca ragazzi con le scuole primarie “Tommaseo” e “De Amicis”. In particolare giovedì 25 verrà “intervistato” dai ragazzi della scuola primaria “Tommaseo” “nonno Mario”, il padre di una insegnante della scuola che è stato un partigiano della Resistenza di Ancona. Sabato 27 la scuola secondaria di primo grado “Pie Venerini” promuoverà la visione il film “Jona che visse nella balena” aderendo al percorso “Ciak si legge” proposto in Biblioteca ragazzi alle proprie terze classi che prevede la presenza dell’esperto cinematografico del comune di Ancona. Mercoledì 24 gennaio alle 17 si terrà l’iniziativa “Testimone d’amore” presso lo Spazio Incontri della Biblioteca (ingresso da Piazza del Plebiscito 33).
La sociologa Paola Vinay, a lungo residente ad Ancona, ma nata a Firenze, parlerà della testimonianza del padre, Tullio Vinay che si adoperò per salvare numerosi ebrei durante la sua permanenza come pastore a Firenze: per questo suo impegno venne insignito del titolo di Giusto tra le Nazioni nel 1982. L’iniziativa è stata organizzata in occasione del concerto per la memoria “Different Trains” organizzato dalla Società Amici per la Musica Guido Michelli che si terrà mercoledì sera alle 20 alla Mole.

Gunter Deming all’opera in via Astagno

Giovedì 25, nella ricorrenza della Giornata della Memoria, si terrà la cerimonia di inaugurazione delle sette nuove pietre d’inciampo, opera dell’artista tedesco Gunter Demnig, il monumento diffuso nelle strade cittadine a ricordo delle vittime delle deportazioni. Le pietre d’inciampo saranno dedicate a Dante Coen morto a Buchenwald nel 1945 (Via Astagno); Guido Lowenthal morto ad Auschwitz nel 1944 (Via Astagno); Eugenia Carcassoni morta ad Auschwitz data incerta (Via Astagno); Elsa Zamorani, morto ad Auschwitz nel 1944 (Villa Gusso – via Santa Margherita); Achille Guglielmi, morto durante l’arresto nel 1943 (Villa Gusso – via Santa Margherita); Gino Guglielmi, morto ad Auschwitz nel 1944 (Villa Gusso – via Santa Margherita); Gino Tommasi, morto a Mauthausen nel 1945 (Via Isonzo). Prima tappa dell’inaugurazione sarà in via Astagno alla Sinagoga, dalle 9.45, poi via Isonzo e infine via Santa Margherita. La cerimonia terminerà verso le 12.30. Le sette pietre realizzate quest’anno si aggiungono alle due già posizionate lo scorso anno e saranno definitivamente svelate il 25 gennaio, alla presenza delle autorità cittadine e di una rappresentanza delle scuole. Le installazioni di Demnig (Pietre di inciampo, Stolpersteine in lingua madre) sono sanpietrini di piccola dimensione ricoperte di ottone con un’incisione che ricorda nome, data di nascita e di morte della vittima, in molti casi anche il luogo della deportazione. Questi monumenti diffusi della memoria hanno reso celebre Demnig nel mondo e mantengono viva la memoria dell’olocausto e della barbarie di quella terribile fase storica. In venticinque anni sono state circa 63mila le pietre di inciampo collocate in almeno 21 Paesi. Lo scorso anno, ne furono collocate tre nelle Marche, due nella città di Ancona, alla memoria di Giacomo e Sergio Russi (in via Saffi) e di Ferruccio Ascoli (Corso Amendola), ed una a Ostra Vetere, alla memoria di Gaddo Morpurgo. Il progetto “Pietre di inciampo” è nato all’interno del Tavolo sulla Memoria, costituito dall’Assemblea legislativa delle Marche e promosso con l’Istituto di Storia delle Marche, la Comunità ebraica, l’Anpi, la Rete universitaria per il Giorno della Memoria, l’Ufficio scolastico regionale, Anci, Anmig, Comune di Ancona. “La pietra d’inciampo -spiega l’assessore alla Cultura, Paolo Marasca- non è solo un intervento sulla memoria individuale e collettiva. Essa ci ricorda che è anzitutto la nostra vita a proseguire per inciampi, ad aver bisogno di tutta la veglia che possiamo dedicarle, a dover contare su segni capaci di dirci da dove veniamo e quindi chi siamo, cosa possiamo fare, in quali abissi possiamo cadere. Installare una pietra d’inciampo è un gesto di costruzione del futuro.”

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