facebook rss

Smantellata “psico setta” macrobiotica:
diete miracolose per combattere
le malattie e salvare l’umanità

ANCONA - L'operazione è stata condotta dagli agenti delle Squadre Mobili di Ancona e Forlì, dopo cinque anni di indagini. A capo dell'organizzazione, secondo gli investigato, ci sarebbe il noto imprenditore e fondatore del "Punto Macrobiotico" Mario Pianesi, al vertice di una struttura piramidale che avrebbe imposto agli adepti i dettami per uno stile di vita puro. Le ipotesi di reato sono associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni ed evasione fiscale
L'operazione illustrata dal dirigente della squadra mobile di Ancona Carlo Pinto

Da sinistra Carlo Pinto, dirigente della Squadra Mobile di Ancona, il questore di Ancona Oreste Capocsa e il dirigente della Mobile di Forli, Mario Paternoster

Il dirigente della mobile Carlo Pinto

 

AGGIORNAMENTO – Il Gip del tribunale di Ancona il 22 luglio 2021 ha archiviato le posizioni del vice segretario e di Giovanni Bargnesi in merito a tutte le accuse che venivano loro contestate. In seguito a ciò per entrambi la vicenda giudiziaria si è dunque conclusa senza che siano emersi elementi di responsabilità alcuna.

***

Un’associazione a carattere piramidale dove al vertice sedeva il maestro Mario Pianesi. Sarebbe stato proprio il guru della macrobiotica e fondatore dell’associazione Upm, che vanta punti vendita e ristoranti in tutta Italia, a impartire i dettami di quella che gli inquirenti hanno classificato  come una “psico setta basata sul rigido controllo dell’alimentazione e la negazione del mondo esterno” ai suoi adepti. Persone fragili, alcune delle quali gravate da malattie. che si erano rivolte all’associazione per curare i loro problemi di salute, sia gravi che meno seri. Era a loro, stando ai riscontri degli investigatori della Squadra Mobile di Forlì e di Ancona, che la setta inculcava la filosofia del maestro, basata sulla forza salvifica delle diete. Erano cinque, una più dura dell’altra. È stata una donna di 44 anni, originaria di Cesena, la prima a sporgere denuncia nel 2013 contro l’associazione e far partire le indagini, coordinate prima dalla procura di Forlì e poi dalla procura distrettuale antimafia di Ancona. Dopo di lei, sono arrivate altre tre vittime, tutte romagnole. Poi, a bussare alla porta degli inquirenti, sono state quattro persone: una anconetana e tre residenti nel Maceratese. Tutte con alle spalle, secondo la loro versione,  una storia di abusi psicologici e malnutrizione. Agli investigatori sono serviti cinque anni per risalire tutta la piramide dell’associazione macrobiotica e stringere il cerchio attorno a Mario Pianesi, classe 1944, sua moglie Loredana Volpi (51 anni e residente a San Severino con il marito), Giovanni Bargnesi e il vice segretario, rispettivamente di 51 e 44 anni. Escluso il maestro, fatto tutti parte della segreteria centrale dell’associazione, con base a Tolentino. Le ipotesi accusatorie che hanno accompagnato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari sono l’associazione  a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate (per il progredire di alcune malattie di cui soffrono le vittime) ed evasione fiscale per un importo di quasi 300 mila euro. Tutti sono indagati a piede libero.

Mario Pianesi 

Secondo quanto emerso dall’inchiesta, tutta la  vita degli adepti sarebbe stata gestita dal maestro, che si avvaleva dei suoi collaboratori prescelti, ovvero i capizona e i capicentro che si legavano ai punti macrobiotici sul territorio, per  manovrare e manipolare gli iscritti attraverso alcune regole. Una delle prime riguardava lo stile di vita, basato sul rifiuto della medicina tradizionale “perchè i medici sono tutti assassini e i farmaci non curano” e sulle cosiddette diete MA-PI, (le iniziaie di Mario Pianesi), divise in 5 classi. Alcune venivano proposte per curare e prevenire patologie croniche, dirette a persone – secondo quanto raccolto dagli investigatori – che si avvicinavano al mondo macrobiotico dopo un periodo di tossicodipendenza, depressione o malattie. Gli agenti, attraverso le testimonianze delle vittime e le registrazioni effettuate durante i convegni e gli incontri presidiati da Pianesi, hanno anche potuto constatare una serie di imposizioni nei confronti degli adepti che, secondo quanto emerso, non potevano andare in discoteca, usare internet, ascoltare la musica, ridere in maniera fragorosa, limitare i rapporti con il mondo extra macrobiotico, scendere dal letto con la gamba destra, non lavorare se non nel contesto del macrobiotico e per gli uomini portare baffi e capelli lunghi. Alle donne, invece, sarebbe stato imposto di evitare di avere rapporti sessuali e lavarsi durante il ciclo. Chi si avvicinava alla setta sarebbe stato convinto ad abiurare la precedente vita e a lavorare per l’associazione quale ringraziamento per il messaggio salvifico ricevuto grazie alla filosofia di Pianesi. Inoltre, gli adepti sarebbero stati costretti a continue elargizioni di denaro che, secondo gli investigatori, sarebbero tutti arrivati nelle mani del maestro. Continue regalie che dovevano servire per costruire una grande clinica del macrobiotico e contribuire alla salvezza dell’umanità. E ancora:  per gli inquirenti, ai titolari dei punti macrobiotici sarebbe stato imposto di comprare i carichi commerciali dai fornitori scelti direttamente dal gruppo degli indagati. Stessa cosa sarebbe avvenuta per la qualità degli alimenti e degli arredi. Di fatto, si sarebbe creato una sorta di franchising di ristoranti macrobiotici a costo zero, dove quasi tutte le entrate finivano nelle mani del maestro.  È per questo che gli investigatori hanno definito l’associazione come “una psico setta a scopo economico”, facendo azzerare il rischio di impresa ai vertici della piramide additandolo tutto ai titolari dei punti macrobiotici. Tutti i ristoranti, che sono stati solamente sfiorati dalle indagini per far calare gli investigatori nel contesto del mondo macrobiotico, sono aperti e non sono stati colpiti da alcun provvedimento. Secondo la procura, infatti, solamente la segreteria e Pianesi avrebbero avuto un ruolo determinante nel processo di indottrinamento delle vittime, inculcato attraverso telefonate, contatti diretti con gli adepti e convegni in giro per l’Italia. Per quanto riguarda la parte fiscale, agli inquirenti non risulta che l’associazione abbia presentato nel corso degli anni (2012-2016) la dovuta dichiarazione dei redditi.  In particolare, gli agenti sono arrivati a concentrare la loro attenzione su 28 operazioni bancarie i cui soldi, secondo quanto emerso, sarebbero stati convogliati sui conti personali e dei familiari del maestro e di sua moglie.

Mario Pianesi, il guru della macrobiotica Da Tara Gandhi a Fidel Castro premi e attestati in tutto il mondo

Denutriti e costretti a vendersi la casa, i casi choc delle vittime della setta

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X