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Traini sparò a 9 persone,
tre scamparono ai proiettili
Sei i locali colpiti

RAID RAZZISTA A MACERATA - Il 29enne deve rispondere, tra l'altro, di strage e tentato omicidio per aver ferito sei persone che secondo la perizia medico legale hanno riportato, tutte, prognosi sopra i 40 giorni. L'uomo esplose colpi anche davanti al "Terminal" e al negozio "Notte e dì"

Il ferito di corso Cairoli

di Gianluca Ginella

Sono nove le persone contro cui ha sparato Luca Traini durante il raid razzista del 3 febbraio scorso. Di queste, tre non sono state colpite mentre per tutti i feriti si parla di prognosi «ragionevolmente sopra i 40 giorni». Sei i locali contro cui ha sparato a cui si aggiunge la sede del Pd di Macerata. Strage, tentato omicidio, danneggiamento sono alcune delle contestazioni, con l’aggravante dell’odio razziale, di cui il 29enne maceratese dovrà rispondere al processo in corte d’assise fissato il 9 maggio al tribunale di Macerata.

Luca Traini all’uscita dalla caserma di Traini

La procura di Macerata ha ricostruito la sequenza degli spari di Luca Traini la mattina del 3 febbraio quando l’uomo, come lui stesso aveva confessato, dopo aver sentito per l’ennesima volta in radio i dettagli sull’uccisione di Pamela Mastropietro aveva deciso di agire: di prendere la sua pistola Glock 9×21 e di dirigersi a Macerata. Aveva iniziato il suo folle giro in auto in cui sei persone, tutte d’origine africana, erano rimaste ferite dagli spari della sua pistola. Traini ha sparato a Kofi Wilson, ghanese, 21 anni, che è stato colpito al torace ed era stato ricoverato in prognosi riservata, a Mahmadou Toure, del Mali, 25 anni, ferito al torace mentre si trovava con un altro ragazzo (rimasto illeso) in via Dei Velini. Un terzo ferito è Gideon Azeke, 27, nigeriano, colpito alla coscia. Traini ha colpito anche il 33enne Festus Omagbon, nigeriano, raggiunto da un proiettile ad un braccio e Omar Fadera, 22, del Gambia, centrato da un proiettile al gluteo. Il 29enne ha anche sparato ad una donna che si trovava alla stazione di Macerata, la nigeriana Jennifer Otiotio, 25. Per tutti la procura, in base alla perizia medico legale, parla di una prognosi «ragionevolmente superiore ai 40 giorni». Poi ci sono le persone contro cui Traini ha sparato, ma che non è riuscito a colpire. Uno è il giovane che si trovava insieme a Toure in via dei Velini. Gli altri due sono una donna dominicana che stava in via Beniamino Gigli (il proiettile aveva colpito l’auto della donna) e un nigeriano che camminava lungo viale Puccinotti.

Il foro del proiettile sulla vetrata della sede del Pd in via Spalato

Ci sono poi i danni a locali e alla sede del Pd. A Traini viene contestato il reato di danneggiamento. L’uomo ha esplodo colpi contro la vetrata della sede del Pd in via Spalato, danneggiando la porta d’entrata. Un colpo aveva centrato la pasticceria Monachesi in corso Cairoli. Tre i colpi esplosi contro il bar H7 di Casette Verdini di Pollenza, danneggiando la vetrina e il montante in cemento della porta d’ingresso. Aveva poi sparato alla struttura esterna del Bar King e contro la serranda del locale. Traini ha anche esploso colpi davanti all’ingresso del Terminal, danneggiando le colonne in muratura che sostengono il cancello d’ingresso del locale. Altri spari alla discoteca Babau club dove ha danneggiato la porta d’ingresso. Infine gli viene contestato di aver sparato e danneggiato la vetrina del negozio “Notte e dì”. Diciassette le parti offese individuate dalla procura, tra loro c’è il segretario comunale del Pd, Stefano Di Pietro, assistito dall’avvocato Nicola Perfetti. Il legale di Traini, l’avvocato Giancarlo Giulianelli, ha già annunciato che chiederà il processo con rito abbreviato. Possibile che il legale chieda che il processo si leghi ad una perizia psichiatrica sulla capacità di intendere e di volere di Traini al momento del fatto.

L’avvocato Nicola Perfetti davanti alla caserma dei carabinieri per presentare la denuncia per lo sparo alla sede del Pd

 

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