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Una Green Economy
per la Regione Appenninica

CAMERINO - Nella due giorni “La Green Economy nella Regione Appenninica” circa 150 iscritti hanno discusso le potenzialità di crescita verde per l’Appennino. l centro la green economy come gestione agro-silvo-forestale, riqualificazione degli aggregati urbani minori e fabbricati demaniali, valorizzazione di reti escursionistiche e di percorsi di culto

L’arch. Massimiliano Pecci e l’agronomo Francesco Leporoni

Si è chiusa il 23 maggio 2018 la Conferenza internazionale “La Green Economy nella Regione Appenninica” promossa dall’Università di Camerino e da Eurac Research, con la  Delegazione italiana nella Convenzione delle Alpi rappresentata dal Ministero dell’Ambiente. Circa 150 iscritti hanno discusso le potenzialità di crescita verde per l’Appennino, indicando differenze e identità durante i due giorni di lavori della Conferenza organizzata. Oltre 50 relatori hanno presentato i risultati di ricerche e progetti nazionali e internazionali sviluppati in territori montani di tutta Europa, coerenti con le dimensioni della Green economy e articolati per aree tematiche. La partecipazione della Convenzione delle Alpi come esempio di innovazione sostenibile dei territori di montagna applicabile alle nostre zone interne. Tra i principali temi affrontati la  gestione delle risorse naturali montane in funzione economica e sociale, le politiche e gli strumenti di accompagnamento alla transizione verso un modello di crescita sostenibile, le prospettive per le istituzioni finanziarie e le imprese in un contesto di green economy. La Saf Marche, Società Agricolo Forestale a partecipazione pubblica-privata tra l’Unione Montana Esino Frasassi e il Consorzio Marche Verdi, ha presentato la sua più recente esperienza nel settore: il “Progetto Appennino”, attraverso gli interventi di Francesco Leporoni e Massimiliano Pecci in qualità di rappresentanti della Pro.mo.ter. Soc. Coop., società di progettisti e tecnici  della Saf. Dapprima inserito nella sola poster session, una volta visionato in via preliminare della segreteria scientifica della conferenza, il progetto è stato inserito nella sezione tematica di presentazione “Green economy, finanza, lavoro e impresa” coordinata dal dott. Sandro Cruciani, Direttore Direzione centrale per le statistiche ambientali e territoriali Istat. La buona pratica presentata è la prima sperimentazione del Progetto Appennino, nell’area montana della Provincia di Ancona nei comuni di Fabriano e Sassoferrato. Dopo quasi dieci anni dalla Carta di Fonte Avellana che definisce le aspettative di pianificazione del territorio delle aree interne marchigiane, la legge regionale che istituisce il Progetto Appennino (L.R. 22 dicembre 2009 n. 31 art. 26). La norma definisce gli obiettivi come la messa in sicurezza del territorio in termini di prevenzione dal rischio incendio, di mitigazione del rischio idrogeologico e di sistemazione idraulico forestale; la valorizzazione e riqualificazione ambientale delle eccellenze naturalistiche; la ricollocazione di forza lavoro precedentemente espulsa a causa della recente crisi economica e implementazione di nuove opportunità di lavoro per le nuove fasce occupazionali. Al Progetto Appennino possono infine accedere gli stakeholders che vogliono investire sul Capitale Naturale a disposizione onde garantire un’azione di presidio delle popolazioni locali e gestione continuativa del territorio. A Camerino, oltre alla buona pratica del progetto fabrianese-sentinate, sono state proposte riflessioni accademiche, progetti operative, progetti di sviluppo territoriale, innovazioni tecnologiche ed esperienze di inclusione sociale e welfare realizzate nel territorio appenninico.

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