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Ancona Jazz torna alla Mole
con il quintetto italo-americano
di Bosso e Guidi

ANCONA - Conclusi i concerti alla terrazza Moroder ripartono le serate sul main stage della Corte con una formazione inedita, guidata dalla tromba dell'ex enfant prodige e dal piano della giovane promessa del jazz italiano

da sinistra Giovanni Guidi e Fabrizio Bosso

 

Fabrizio Bosso 2015 (Ph Roberto Cifarelli)

 

Ancona Jazz Summer Festival torna, da domani venerdì 13 luglio, alla Mole Vanvitelliana, dopo tre serate sulla terrazza dell’agriturismo Aion di Moroder. Sul palco il quintetto italo-americano di Fabrizio Bosso e Giovanni Guidi (leggi l’intervista), pianista fra i più creativi e importanti della nuova scena italiana (lo scorso anno ha fatto parte del quintetto di Enrico Rava e Tomasz Stanko), nuovo progetto che ha esordito quest’estate.
Giovanni Guidi e Fabrizio Bosso da qualche anno sono figure di spicco del jazz italiano. Hanno percorso strade molto diverse: Guidi, pianista per anni alla corte di Enrico Rava, approda da leader alla blasonata etichetta ECM, Bosso un po’ per suo conto è arrivato ai massimi vertici a livello mondiale del suo strumento, la tromba. I due si sono incontrati durante la scorsa estate ad Umbria Jazz, dove hanno diviso il palco, l’uno con il Quintetto di Enrico Rava e Tomasz Stanko (esibitosi anche ad Ancona Jazz Summer Festival), l’altro con il proprio progetto dedicato a Gillespie, e hanno pensato bene di unire le loro forze in un lavoro che li potesse spingere a oltrepassare i confini della loro ricerca musicale. Per far ciò hanno voluto che il gruppo fosse completato da tre giovani leoni del jazz newyorchese del calibro di Aaron Burnett, sax tenore che sta bruciando le tappe a New York (Wynton Marsalis, Esperanza Spalding, Kurt Rosenwinkel), Dezron Douglas, affidabilissimo e propulsivo contrabbassista (Ravi Coltrane, Louis Hayes, Cyrus Chestnut) e Joe Dyson, tra i più richiesti giovani batteristi oggi in circolazione. Il gruppo prende spunto da una frase del grande pianista Bill Evans “ jazz is not a what, it is a how”, indicando così la strada continua della creatività, del “come” rispetto al “cosa”.

Giovanni Guidi

La formazione: Fabrizio Bosso, tromba; Aaron Burnett, sax tenore; Giovanni Guidi, pianoforte; Dezron Douglas, contrabbasso; Joe Dyson, batteria.
Inizio ore 21.30, posto unico numerato € 18,00 / ridotto € 15,00 (riduzione: giovani fino a 26 anni, soci MJN, soci ARCI, soci COOP, soci FAI). Prevendite: Casa Musicale, corso Stamira 68, Ancona (qui è possibile anche sottoscrivere la MJN card per il 2018)
o Circuito vivaticket www.vivaticket.it. Ad ogni biglietto va aggiunto il diritto di prevendita fisso di € 1,50.

Prosegue poi, nelle sale espositive della Mole Vanvitelliana, dal 6 al 18 luglio, anche la mostra David Stone Martin “Covers” & Ancona Jazz Memorabilia.
David Stone Martin è stato uno dei più importanti illustratori di copertine jazz del ‘900. Dalla discoteca privata di Massimo e Stefano Tarabelli e Giancarlo Di Napoli, tra i fondatori di Ancona Jazz, una serie di meraviglie per gli occhi in formato 30×30. Completano la mostra manifesti, locandine della nostra storia e foto di grandi del jazz mai dimenticati, colti dal vivo da Di Napoli nelle frequenti scorribande giovanili in Italia ed Europa.
Orari: dal 6 al 18 luglio, tutti i giorni dalle 18 alle 20. Nelle serate dei concerti alla Mole dalle 19 alle 21. Ingresso gratuito.

David Stone Martin è nato a Chicago il 13 giugno 1913, e ha frequentato il cittadino School of Art Institute. Influenzato da Ben Shaw, Martin ha realizzato oltre 100 copertine di dischi per le etichette Mercury, Ash, Disc e Dial. Molti lavori gli sono stati in seguito commissionati dal suo grande amico e produttore Norman Granz, in particolare per i marchi Verve, Clef, Norgran. Alla fine, saranno oltre 400 gli album (compresi i singoli a 78 giri e gli EP a 10″) con le sue illustrazioni, molte delle quali basate su una semplice linea combinata con un singolo colore. L’utensile preferito da Martin era una penna con inchiostro nero che gli permetteva un tratto sottile e delicato. Nella sua carriera ha anche disegnato copertine di riviste importanti quali “Saturday Evening Post” e “Time”. Il suo studio si trovava a Roosevelt, New Jersey, accanto alla sua abitazione. Ha sposato la pittrice murale Thelma Martin, ed è padre di Stefan, artista grafico, e Tony, pittore. Le opere di David Stone Martin sono esposte al Museum of Modern Art, il Metropolitan Museum of Art, l’Art Institute of Chicago e lo Smithsonian Institute. E’ deceduto il 1 marzo 1992 a New London, Connecticut, dove risiedeva negli ultimi anni di vita.

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