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Festa in piazza Univpm,
il rettore ai laureati: «Continuate a sognare
per essere ricchi di obiettivi»

ANCONA - È l'augurio che Sauro Longhi lascia ai suoi neo dottori durante la cerimonia delle lauree in piazza. Un rettore che come di consueto si rivolge al cuore, ma che cita anche numeri e successi dell'ateneo. Nell'affollatissima e calda piazza Roma non sono mancati diverbi tra gli spettatori e malori

I neo dottori della Politecnica in piazza Roma per la festa delle Lauree in piazza

 

di Agnese Carnevali

(foto di Giusy Marinelli)

Le corone d’alloro che si levano al cielo a simboleggiare quel «buon volo», l’augurio con cui il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi, chiude il suo discorso ai laureati della sessione estiva radunati in una piazza Roma affollata e calda. Un tappeto verde, punteggiato di rosso. Le teste cinte d’alloro «il segno nell’antichità delle persone che dimostravano intelligenza e valore» che aspettano di essere chiamati, salire sul palco e ricevere l’ambita pergamena. La cerimonia delle lauree in piazza si ripete così ad Ancona per il terzo anno consecutivo. Un rito, ma carico di significati. Il primo, il mondo accademico che si apre alla città, che mostra il frutto del suo lavoro e la città che l’accoglie. Poi le parole del rettore, impavido sotto il manto d’ermellino nonostante i gradi estivi, che però si toglie il tocco «simbolo importante − spiega −, i rettori possono portarlo anche di fronte all’imperatore ed al papa, segno dell’indipendenza dell’Università». Ma oggi no. Può stare appoggiato al pulpito, mentre parla ai suoi studenti. «Continuate a sognare. Abbiamo bisogno del vostro talento, del vostro entusiasmo e dei vostri sogni. Ne hanno bisogno le Marche perché il futuro del territorio è nel capitale umano, nelle vostre esperienze forse premature ma con il vostro carico di conoscenze. Perché i robot possono fare molte cose, ma non possono sognare. Sono i sogni che vi faranno ricchi di obiettivi». Il più grande da perseguire, per il rettore, il suo sogno «la cittadinanza globale. Non dobbiamo avere paura degli altri. È una scommessa importante quella che abbiamo di fronte. Cerchiamo di vincerla. Presto saremo otto miliardi di persone. Pensate che opportunità. Otto miliardi di cervelli, pensate quante scoperte, quante esplorazioni, quante soluzioni possiamo trovare per la nostra umanità. Diffondete la vostra esperienza di cittadini del mondo. Accendete la conoscenza». Conclude così Sauro Longhi il suo discorso – non prima di aver ricordato Giulio Regeni – iniziato una mezz’ora prima con la citazione di un antico proverbio greco “Una società cresce e diventa grande quando gli anziani piantano alberi alla cui ombra sanno che non si potranno sedere”. Concetto ripreso al termine delle sue parole: «Questo è l’albero che sto piantando per dare ombra alle nuove generazioni. Costruiamo tutti insieme una foresta per far rinascere l’umanità».

Il rettore Univpm durante il suo discorso ai neo laureati

Un rettore che continua a sognare, come ha esortato i suoi studenti a fare, ma concreto, che non manca di citare numeri e successi della sua Università. Dalle classifiche di Alma Laurea che vede i laureati della Politecnica occupati nel 91,9 per cento dei casi a 5 anni dalla laurea e con retribuzioni medie (1.506 euro al mese) più alta della media nazionale. «Pertanto iscrivere i propri figli ai nostri corsi è ancora il miglior investimento che una famiglia possa fare», sottolinea Longhi che ricorda anche la qualità della ricerca Univpm, «riconosciuta di primissimo livello con otto dipartimenti classificati di eccellenza per i propri prodotti di ricerca e con cinque di questi ammessi ad un finanziamento straordinario per oltre 30 milioni per l’assunzione di 40 ricercatrici e ricercatori, e per lo sviluppo di cinque laboratori, collocando la Politecnica tra le prime posizioni tra tutte le università pubbliche». Il rettore non manca poi di ricordare il lavoro fatto per abbassare le tasse, «a circa 10mila dei nostri 17mila studenti aumentano le possibilità anche a chi soffre di disagi economici di frequentare l’università». Poi un ultimo incoraggiamento alle studentesse, le questioni di genere al centro dell’impegno di Longhi da sempre ed in particolare in questo anno accademico. «Oggi in questa piazza abbiamo un numero di studentesse paragonabile al numero degli studenti, e questo è un buon segno, ma alle giovani studentesse dobbiamo sempre più consigliare di intraprendere corsi di studi dell’area Steam (Science, Technology, Engineering, Mathematics), dove la percentuale di occupabilità è alta così come gli stipendi a pochi anni dalla laurea».

Il saluto del sindaco Valeria Mancinelli

Il microfono passa poi al sindaco, Valeria Mancinelli. «Ci ritroviamo qui per il terzo anno a celebrare un rito. I riti sono insopportabili quando sono vuoti, ma importanti quando esprimono valori veri, come quelli di oggi. In questa giornata voi ragazzi e tutto il corpo docenti siete presenza viva. Siete qui anche per mostrare alla città ed alla società i risultati del vostro lavoro. Se il rettore vi ha incitato a non smettere di sognare, io vi auguro di realizzare i vostri sogni. Siate cittadini del mondo senza dimenticare le vostre radici e le relazioni che avete costruito anche qui in città».

Prima dell’avvio della consegna delle pergamene, anche il saluto del vice presidente del Consiglio studentesco, Antonio Chiusolo. «L’Università è luogo di scambio e di creazione di relazione. Di solidarietà e condivisione di valori. E grazie anche alle politiche della Politecnica un luogo sempre più alla portata di tutti. Da qui vi auguro di poter contribuire al miglioramento della condizione di chi vi sta vicino».

Gli applausi e poi il momento delle emozioni per i laureati, le loro famiglie e gli amici pronti a fare il tifo. Salgono i neo dottori, chiamati ad uno ad uno tutti i 417 seduti in platea a ritirare la propria pergamena ed a ricevere la stretta di mano del rettore. La voglia di non perdersi neanche un secondo del proprio figlio o nipote o amico, nel caldo di fine luglio, fa dimenticare a molti le buone maniera e nella foga di scattare foto o girare video non mancano momenti di tensione tra gli spettatori. Inevitabile anche qualche malore, dovuto soprattutto al caldo ed alla ressa, sviene una ragazza di vent’anni a pochi passi dal palco, al di là delle transenne di protezione, soccorsa dalla protezione civile e dalla croce gialla, assistita da un medico sul posto. Un uomo, invece, è stato trasportato al pronto soccorso di Torrette.

 

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