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Diminuisce l’immigrazione nelle Marche,
Ancona la provincia con più stranieri

REPORT - È stato presentato questa mattina a Palazzo Li Madou in Regione, il Rapporto sull'immigrazione nelle Marche 2018. Dall'analisi statistica emerge che in Italia come nelle Marche la percezione della presenza di stranieri sul territorio è lontana dalla realtà. Da quattro anni il numero di immigrati in regione continua a scendere. Provengono soprattutto dall'Europa (Romania ed Albania). La disoccupazione sulla popolazione straniera incide dieci punti percentuale in più rispetto alla popolazione locale. Gli stranieri sono impiegati soprattutto in lavori manuali non qualificati e risultano spesso sovraistruiti per la mansione svolta. Non mancano stranieri titolari di imprese tra cui anche molte donne

Foto d’archivio

 

Diminuisce la presenza degli stranieri in regione confermando un trend iniziato nel 2013. La provincia in cui c’è la maggiore concentrazione, in termini assoluti, è quella di Ancona, seguita da quella Macerata, ma la popolazione straniera cresce nel sud della regione, a Fermo ed Ascoli. Ed in tutti i casi si tratta soprattutto di stranieri provenienti dall’Europa. Tra quelli che lavorano, una larga maggioranza svolge mansioni non qualificate e spesso svolte da persone sovraistruite per il tipo di occupazione. Ma non mancano anche imprenditori stranieri ed in molti casi si tratta di donne. Tra i giovanissimi figli di stranieri, pur nella maggior parte dei casi nati in Italia, un’alta percentuale sceglie percorsi di studio professionali. Sono solo alcune delle evidenze che emergono dal Rapporto immigrazione Marche del 2018, presentato questa mattina (25 ottobre) a Palazzo Li Madou della Regione ad Ancona.

Ad aprire i lavori il consigliere regionale Enzo Giancarli che ha sostituito il presidente della commissione Sanità, Fabrizio Volpini, assente per un problema familiare. La presentazione del rapporto nazionale è stata affidata a Edoardo Barberis, dell’Università di Urbino “Carlo Bo”, mentre il rapporto regionale è stato illustrato da Valeria Bochi, referente del progetto “Voci di Confine”.

Il quadro regionale. I report mettono in luce quanto in Italia ed in regione «la percezione relativa al numero di stranieri presenti sul territorio è lontana dalla realtà». Nessuna invasione, dunque, almeno dall’analisi dei dati. In particolare nelle Marche anche per il 2018 (dati al 31 dicembre 2017) continua a diminuire la presenza di immigrati. Un trend che è iniziato nel 2013, anno in cui in regione si è registrato il picco più alto degli ultimi 10 anni. In termini assoluti gli stranieri in regione sono 136.045, 154 in meno rispetto allo scorso anno. Si tratta dell’8,9% dell’intera popolazione regionale di cui il 54,5% è rappresentato da donne. Quattro anni fa gli stranieri erano 146.152, il 9,4% della popolazione. Nel 2017 sono nati da genitori stranieri, ma su territorio marchigiano 1.646 bambini. Si sono iscritti nei comuni marchigiani 18.651 stranieri di cui 1.482 dall’estero, ma si è cancellato quasi lo stesso numero (18.805), di cui 1.482 per l’estero, un dato dunque che fa pensare che la maggior parte degli stranieri partiti dalle Marche si sia fermato sul territorio italiano, probabilmente trasferendosi in regioni dove l’economica ha mostrato uno slancio maggiore. Sono state poi oltre 5mila le persone che hanno ottenuto la cittadinanza italiana.

Ancona si conferma la provincia con la maggiore presenza di stranieri (30.329, erano 31.020 alla fine del 2016), seguita da Macerata (29.996 contro i 30.100 di fine 2016). Terza Pesaro, quarta Fermo dove però cresce il numero assoluto della popolazione straniera (18.250 contro i 17.770 del 2016). Così anche ad Ascoli, ultima tra le marchigiane, ma dove gli stranieri aumentano di qualche unità (14.120 contro i 13.959 del 2016). L’Europa continua ad essere il continente più rappresentato (54,4% dei residenti): in testa la Romani, seguita dall’Albania. Secondo continente l’Asia, in particolare Cina. Africa al terzo posto con il Marocco tra i Paesi più rappresentati.

Gli studenti. Sono stati 24.631 gli iscritti nelle scuole marchigiane per l’anno scolastico 2016/2017, l’11,2% dell’intera popolazione studentesca – più della media nazionale -, con un picco nel maceratese (12,9%). Di questi ben oltre la metà (60,6%) è nato in Italia. Al momento della scelta della scuola superiore, la maggioranza degli studenti stranieri di seconda generazione ha optato per un istituto professionale (2.993, il 19%), seconda scelta gli istituti tecnici (2.009, 9%), mentre in 1.685 (5,1%) hanno scelto i licei, dove si concentra la stragrande maggioranza della popolazione studentesca marchigiana.

Il mercato del lavoro.  In un quadro dove nel 2017 sono continuati a diminuire i posti di lavoro (circa 3.500 occupati in meno, 616.319 il totale – dati Banca d’Italia), gli stranieri hanno inciso per il 9,3%. Tra i disoccupati stranieri il numero maggiore è costituito dalle donne, in linea con l’andamento generale del mercato del lavoro. Molto accentuata è la differenza tra i tassi di disoccupazione tra i marchigiani e gli stranieri: 9,6% per i primi, 19,2% per i secondi. Rispetto alla tipologia di lavoro, gli stranieri sono perlopiù impiegati in attività manuali non qualificate (22,9% contro 6,4% degli italiani), per le quali spesso risultano sovraistruiti (37,2%), mentre le percentuali si invertono per quanto riguarda le professioni dirigenziali (35,9% gli italiani, 5,5% gli stranieri). Non mancano però gli stranieri titolari di azienda (9,3% del totale), che crescono in termini percentuali più di quelle il cui titolare è italiano (+ 0,3% le straniere, – 0,4% le italiane). E tra le 12.800 imprese individuali, il 26,3% è a guida femminile e soprattutto nel Maceratese 27,2% dei casi e nell’Anconetano 26,7%.

L’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo. Nel 2017, 6.959 stranieri erano in possesso di un permesso di soggiorno a termine per motivi di asilo o umanitari. Al 1° dicembre del 2017 nelle Marche i migranti presenti nelle strutture di accoglienza sono stati 5.097, di cui 780 nell’ambito di progetti Sprar. La percentuale di migranti accolti rispetto alle presenze totali nel sistema italiano di accoglienza è stata del 2,7%, inferiore a quella del 2016 (3%). I posti Sprar a disposizione sono stati 1.179, più del 40% rispetto all’anno precedente (817), per un totale di 23 progetti attivati, di cui 21 per adulti e 2 per minori non accompagnati.

(A. C.)

 

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