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“Giù la maschera”, studenti in piazza
per manifestare contro il Governo (Video)

ANCONA - La mobilitazione nazionale ha spinto anche i giovani dorici a riunirsi per chiedere maggiori investimenti dello Stato verso l'istruzione e che il diritto allo studio venga applicato in maniera integrale e non solo parzialmente. Domani pomeriggio un nuovo presidio, alle 17, in piazza Roma

Gli studenti in piazza

 

“Siamo stanchi degli slogan propagandistici, vogliamo un Governo che investa sui giovani e sull’istruzione”. E’ questo il coro dei duecento studenti, tra istituti superiori e università, che questa mattina si sono ritrovati in piazza Roma per “Giù la Maschera”, un presidio di protesta pacifica contro le manovre, vecchie e nuove, del Governo che mettono mano all’istruzione. I ragazzi hanno  foto e articoli di giornale che dimostrano lo stato in cui vertono le università e le scuole italiane. Per farlo hanno indossato una tuta bianca e una maschera raffigurante il volto di Dalì, diventata simbolo di rivolta contro ciò che non funziona a livello sociale. La manifestazione, che verrà replicata domani pomeriggio alle 17 sempre in piazza Roma, è stata organizzata dal Gulliver e dall’associazione Albatros. “Il Governo parla di ‘Scuole Sicure’ in termini di antidroga e telecamere – sottolinea Leonardo Archini, Gulliver – quando le università crollano in balia del maltempo. Hanno promesso l’ampliamento della No Tax Area e il superamento del numero chiuso, ma si sono rivelate mere chiacchiere da propaganda. Il Decreto Fiscale, parla di circa 29 milioni di euro di tagli in scuola e università, mentre il Ministro dell’istruzione dichiara che dobbiamo scaldarci con la legna che c’è. Scendiamo nelle piazze di tutta Italia perché vogliamo sentirci sicuri di studiare all’interno delle università, vivere in studentati che non siano fatiscenti, senza temere il crollo di un controsoffitto o di un’aula troppo piena per contenere tutti gli studenti. Siamo stanchi degli slogan propagandistici dei governi che promettono di cambiare l’istruzione, ma non investono mai ciò che è necessario. Gli oltre 10 miliardi di tagli effettuati tra il 2008 e il 2010, che hanno messo in ginocchio l’istruzione pubblica, non sono mai stati recuperati. Siamo stanchi delle false promesse, noi studenti rappresentiamo un futuro che ora come ora non è garantito.” Sulla stessa lunghezza d’onda, Elena Zallocco, coordinatrice Albatros e studentessa dal liceo artistico Mannucci: “Chiediamo un maggior rispetto delle istituzioni nei confronti degli studenti e che il diritto allo studio sia verificato al 100% e che non risulti parziale come lo è oggi. Vogliamo che la nostra istruzione sia ritenuta importante dallo Stato che, invece, ci sta dimostrando l’esatto contrario”.

 

 

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