di Talita Frezzi
E’ passato un anno dall’integrazione di Banca Adriatica (ex Nuova Banca Marche) e Ubi-Banca che, con la nomina del nuovo responsabile della Macro Area territoriale Marche Abruzzo Roberto Gabrielli, si conferma sempre di più un istituto bancario a denominazione nazionale ma con un forte radicamento territoriale. E sono i dati a parlare: erogati nelle Marche 530 milioni di euro di finanziamenti, depositi saliti a 13,6 miliardi di euro, oltre 500mila clienti che fanno della Ubi banca l’istituto di credito leader del territorio.
«Al 30 settembre 2018 Ubi-Banca ha erogato nelle Marche finanziamenti per 530 milioni di euro, di cui oltre 320 milioni alle imprese e 210 ai privati, un dato in sostanziale parità rispetto a quello del 2017 – sottolinea il neo responsabile della Macro Area Marche-Abruzzo Roberto Gabrielli – siamo l’istituto di credito leader nella regione: 520mila clienti di cui 450mila privati, oltre 210 filiali sparse in maniera capillare su tutto il territorio regionale e circa 2500 dipendenti, un dato che ci rende il primo datore di lavoro privato nelle Marche».
Gabrielli, originario di Roma ma da 12 anni residente con la famiglia a Jesi, è in Ubi da ventisei anni. Ha maturato una grande esperienza in tutti gli ambiti bancari. Partito dallo sportello come cassiere, sempre a contatto con il pubblico, è stato responsabile di zona delle province di Ancona e Macerata, responsabile della macro area del Lazio nell’ultimo anno e responsabile commerciale della macro area Marche-Abruzzo. Una corsa al vertice, la sua, che vive come un onore e un onere. «Guidare la macro area di Marche e Abruzzo è un grande onore – dice Gabrielli – lavorerò ogni giorno per far percepire questa banca come un punto di riferimento sul territorio, vicina alle famiglie e alle imprese».
Con la crescita di Ubi Banca nell’area, imprese e famiglie della regione possono contare su un gruppo di dimensione nazionale sottoposto alla vigilanza diretta della Banca centrale europea. Una scala dimensionale e qualitativa che permette a Ubi di accedere a risorse e accordi internazionali, per esempio sul fronte della raccolta, dell’asset management, delle strutture a supporto dell’internazionalizzazione, al fine di assicurare con continuità servizi allineati a più elevati standard.
«Ubi Banca è solida, forte di uno standing internazionale, ha comunque il proprio punto di forza nel radicamento territoriale – continua Gabrielli – l’area marchigiana per noi è strategica: abbiamo una quota di mercato di oltre il 28%, in alcune province supera il 30% e i clienti ci confermano la loro fiducia, lo testimoniano i 13,6 miliardi di depositi nei primi nove mesi del 2018. Le piccole e medie imprese marchigiane, che costituiscono il tessuto economico del territorio, possono contare sulla consulenza specializzata di un grande gruppo bancario per crescere e competere sui mercati globali, accedendo a soluzioni di finanziamento innovative finora dedicate alle grandi imprese».
Il nuovo responsabile della macro area territoriale Marche e Abruzzo ha ricordato anche il supporto nei confronti delle popolazioni colpite dal terremoto del 2016 «con circa 72 milioni di euro deliberati per interventi di ricostruzione, 82,5 milioni erogati per finanziare la moratoria dei tributi, oltre alle sospensioni del pagamento delle rate dei mutui dei nostri clienti per 264 milioni di euro. Abbiamo sostenuto la ricostruzione delle scuole di Acquasanta Terme e di Gualdo. Mentre grazie alla struttura nata per i progetti sociali sul territorio, “Ubi Comunità” dal 2012 sono stati emessi 91 social bond (prestiti collegati ai progetti sociali) e sostenuti due importanti progetti, la scuola di Acquasanta Terme e la Lega del filo d’oro». Si è investito anche sulle professionalità dei dipendenti dell’area con oltre 30mila giornate di formazione erogate, pari a una quota di circa 100 ore di lezione per dipendente.
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