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«Non faccia il romano»,
la gaffe di Pieroni offende il Campidoglio

IL PRESIDENTE dell'Assemblea capitolina Marcello De Vito non ha gradito l'uscita dell'assessore regionale durante un dibattito televisivo sui fondi Ue per il terremoto. Anche Ceriscioli chiamato in causa su Facebook. La replica: «Ho tanti amici nella capitale, anche di origine marchigiana, che non mi permetterei mai di offendere»

 

di Federica Nardi

«Abituati ad essere educato, non fare il romano perché sei nelle Marche». Così Moreno Pieroni, assessore regionale al Turismo, si è rivolto a Francesco Pastorella dei comitati dei terremotati durante un confronto televisivo nei giorni scorsi. Un modo di dire che è arrivato alle orecchie di Marcello Di Vito, presidente dell’Assemblea capitolina, che non l’ha presa affatto bene.

Marcello de Vito in Consiglio comunale con Virginia Raggi

«Secondo l’assessore della Regione Marche Moreno Pieroni essere maleducato equivale a essere romano. Da Presidente dell’Assemblea Capitolina e da cittadino di Roma mi sento parecchio offeso», scrive oggi De Vito. E a seguire, “taggati”, cioè chiamati in causa direttamente su Facebook sia Pastorella che Luca Ceriscioli (governatore delle Marche), la pagina Roma Capitale e addirittura la sindaca Virginia Raggi. Su twitter interviene invece Daniele Forgia, assessore allo Sport di Roma: «Presidente Luca Ceriscioli i suoi assessori possono insultare i romani in questo modo?».

Una gaffe che sa di incidente istituzionale, dalla quale Pieroni si sdogana a stretto giro: «Si è trattato semplicemente di una frase che andava interpretata in modo diverso ed era indirizzata al mio diretto interlocutore presente in studio – dice Pieroni −. Non c’entrano nulla né i romani né Roma, che ritengo una delle città più belle del mondo e non si possono strumentalizzare tematiche importanti come quella del sisma (come purtroppo avviene sempre più spesso) estrapolando solo alcune frasi dal contesto. Ho tanti amici romani, anche di origine marchigiana, che non mi permetterei mai di offendere». La replica di Luca Ceriscioli, nel frattempo, non è ancora arrivata. Almeno non su Facebook dove il governatore sta conoscendo una nuova stagione di “socialità” inedita fino a pochi mesi fa. E il motivo è che ad affiancarlo nei post e nei brevi video che corredano ormai tutte le comunicazioni istituzionali di palazzo Raffaello, c’è Francesco Nicodemo, esperto social migrato dagli uffici di Renzi a quelli di Ancona al costo di circa 20mila euro (per tre mesi).

Moreno Pieroni

Il dibattito televisivo tra Pieroni e Pastorella sull’impiego dei fondi Ue aggiuntivi per il sisma (ma finiti in gran parte fuori o ai margini del cratere) aveva comunque già fatto discutere nei giorni scorsi non solo per i contenuti ma anche per un lapsus, sempre ad opera di Pieroni. L’assessore aveva confuso infatti il nome di Valfornace (comune maceratese), indicandolo come Valfoglia. Una svista che è valsa anche un cartello appeso da ignoti all’ingresso del territorio comunale (leggi l’articolo).

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