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Esecuzione integrale
di Stabat Mater
nella cornice di San Marco

JESI - Una prima assoluta che domani alle 18,30 vedrà impegnati i ragazzi della scuola musicale Pergolesi

L’orchestra della scuola musicale “Pergolesi” di Jesi

 

Un debutto assoluto. L’orchestra della scuola musicale “G. B.Pergolesi” di Jesi sotto la direzione del maestro Stefano Campolucci eseguirà, per la prima volta, un’opera integrale del compositore jesino Giovanni Battista Pergolesi, lo “Stabat Mater per soli, archi e basso continuo”, accompagnando il soprano Giorgia Mancini ed il mezzosoprano Olga Salati. L’appuntamento è per domani (14 aprile) alle 18,30 nella suggestiva cornice della chiesa di San Marco a Jesi. L’evento ha il patrocinio del comune di Jesi. L’elemento che più di ogni altro carica il concerto di una particolare suggestione è la presenza della Crocifissione di scuola riminese raffigurata nell’abside. Il soggetto drammatico dell’affresco, risalente al ‘300 ed il soggetto dell’opera del giovane compositore jesino, completato in punto di morte, si saldano in una rappresentazione unitaria che va ad incastonarsi nel periodo che precede la Pasqua. “Finis, Deo gratias”. Queste sono le parole che Pergolesi lasciò scritte nell’ultima pagina della partitura dello “Stabat Mater”. L’opera era stata commissionata al musicista dall’arciconfraternita Cavalieri della Vergine de’ dolori di San Luigi al Palazzo, che intendeva in tal modo rinnovare le solennizzazioni della settimana santa. La composizione di Pergolesi introduceva innovazioni armoniche e melodiche significative, ma ciò che ne determinò il grande successo fu l’applicazione della cosiddetta “teoria degli affetti” secondo la quale il significato profondo del testo poteva e doveva essere elevato dalla componente musicale. Lo “Stabat Mater”, pubblicato a Londra nel 1749, divenne la composizione musicale più stampata del XVIII secolo e fu considerata a lungo un modello stilistico ineguagliabile nella musica sacra.
«Dalla metà del secolo – spiega il maestro Stefano Campolucci – venne eseguito in tutta Europa, nei Paesi di lingua tedesca e più a nord fino in Scandinavia, sia nella versione originale, che trascritto per altre formazioni strumentali. Molti musicisti ammirarono lo Stabat Pergolesiano e ne fecero trascrizioni e adattamenti. Tra essi Bach (Tilge, Höchster, meine Sünden, BWV 1083) ma anche Paisiello e Salieri». Non si ha la certezza che lo “Stabat” sia stato completato effettivamente da Pergolesi in punto di morte, in ogni caso l’artista era gravemente malato nel periodo della sua composizione. «Un particolare ringraziamento – dice il direttore della scuola musicale Pergolesi, Mauro Mazzuferi – va alle Carmelitane e a don Claudio Procicchiani che hanno reso possibile l’evento nella chiesa di San Marco. Grazie anche alla collaborazione dell’Avis comunale di Jesi». L’appuntamento è a ingresso libero. Info: Scuola Musicale G.B.Pergolesi, palazzo San Martino in corso Matteotti 50, 0731 205856, oppure: www.scuolapergolesi.it – info@scuolapergolesi.it

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