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“FANTA-SMA”
Simply, lavoratori sul piede di guerra:
«L’azienda è scomparsa»

ANCONA – In oltre 100 hanno manifestato di fronte al centro commerciale Auchan per chiedere certezze sul futuro occupazionale. Sciopero per l'intera giornata proclamato da Cgil, Cisl e Uil. Circa mille i dipendenti dei 40 punti vendita regionali che da tempo vivono nell'incertezza. Appello al Mise per sollecitare un confronto. I sindacati: «Sono due anni che stiamo aspettando risposte sul piano industriale»

 

 

 

di Martina Marinangeli

Oltre 100 in presidio di fronte al centro commerciale Auchan, in rappresentanza dei circa mille lavoratori dello Sma-Simply da tempo in balia dell’incertezza.

Dalle 10 alle 12 di stamattina, bandiere e cartelli alla mano, hanno protestato per chiedere risposte certe all’azienda sul futuro dei loro posti di lavoro e sulle voci sempre più insistenti che parlano di cessione di alcuni punti vendita alla Conad, oltre alle garanzie sul mantenimento dei diritti acquisiti. Una manifestazione concomitante con lo sciopero regionale dell’intera giornata – proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, che ha visto un’ampia partecipazione nei circa 40 punti vendita distribuiti su tutto il territorio regionale, da Pesaro fino ad Ascoli Piceno. «Sono due anni che stiamo aspettando risposte sul piano industriale – osserva Joice Moscatello, segretario Filcam Cgil Ancona (presente anche la segretaria generale Cgil Marche, Daniela Barbaresi) –. Ci hanno presentato diversi progetti, subito disattesi e finiti con un nulla di fatto, a fronte di zero investimenti. E ci contestano anche i dieci anni consecutivi di bilanci in perdita. Abbiamo chiesto più volte un incontro per avere chiarimenti circa le voci che parlano di cessione di alcuni punti vendita, con Conad che avrebbe espresso interesse a riguardo, ma l’azienda è sparita dai radar. Per questo il presidio è stato ribattezzato fanta-Sma».

Un problema, quello dell’incertezza sul futuro, che riguarda tutti i dipendenti dei punti vendita italiani targati Sma-Simply, con la sede di Teramo già chiusa e una procedura di mobilità senza preavviso per 264 lavoratori in Sicilia a rendere la preoccupazione ancora più forte. Una situazione difficile, per la quale è stato organizzato un pacchetto di scioperi dal 23 aprile al 2 maggio, distribuiti lungo tutto lo Stivale. «L’azienda si è trincerata dietro ad un silenzio che intendiamo rompere con questo sciopero – spiega Selena Soleggiati, Fisascat Cisl Marche –. L’unica linea strategica presentata al tavolo è stata la cessione di alcuni punti vendita, ma senza dire quali e con che modalità. Abbiamo chiesto al ministero dello Sviluppo economico che si faccia parte attiva per sollecitare un incontro dall’azienda, ma ancora non ci è stato risposto». Le Marche, ricorda Soleggiati, «erano una delle regioni locomotiva, con un costo del personale all’11%, una percentuale molto contenuta. Il cambio continuo di management ha impedito di improntare un progetto serio per il futuro e ora ci troviamo in questa situazione di incertezza». L’ultimo incontro tra sindacati e Sma c’è stato lo scorso 5 febbraio, poi più nulla: «E’ drammatico che l’azienda non voglia parlare con noi – fa notare Fabrizio Bontà, segretario Uiltucs Uil –, giocano con il futuro dei dipendenti. Forse avremo un incontro l’8 maggio, ma non è ancora stato confermato».

 

 

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