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Barriera Rfi, dopo il no della giunta
arriva la bocciatura del Consiglio

ANCONA – Gli inquilini di palazzo degli Anziani hanno votato all'unanimità il parere di non conformità urbanistica - deliberato dall'esecutivo il 21 maggio - dell'intervento di risanamento acustico lungo la linea Adriatica, esprimendo contrarietà al progetto. Ora l'atto verrà inviato alla Regione e, in seguito, in sede di Conferenza dei servizi. Intanto, i senatori 5 stelle Fede e Coltorti hanno incontrato la segreteria tecnica del Mit per fare il punto sul tema

Foto d’archivio

 

di Martina Marinangeli

Dopo quello della giunta, arriva anche il no perentorio del Consiglio comunale alla barriera fonoassorbente targata Rfi. Dei 28 presenti oggi a palazzo degli Anziani, neanche uno si è espresso a favore, votando all’unanimità il parere di non conformità urbanistica – deliberato dall’esecutivo il 21 maggio – dell’intervento di risanamento acustico lungo la linea Adriatica, ribadendo la contrarietà ad un progetto definito dalla giunta «carente sia per la mancata valutazione di possibili soluzioni alternative, sia per la mancata verifica degli effetti che le barriere antirumore possono produrre sulle altre matrici ambientali, sulla salubrità e sui settori di governo del territorio». L’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Manarini, ha inoltre fatto sapere che viene «chiesto a Rfi di attuare esclusivamente interventi su materiale rotabile (treni e binari) e su ricettori (case)». Secondo il capogruppo forzista Daniele Berardinelli, «il progetto trasformerebbe in camere a gas le case lungo la ferrovia, porterebbe all’esproprio dei piccoli giardini sul retro delle case, farebbe crollare il valore degli immobili, aumenterebbe il rumore del passaggio continuo di auto e tir, costringerebbe i residenti ad affacciarsi alle finestre davanti ad un muro anziché poter guardare il mare. Ringrazio il comune di Falconara che ha portato avanti questa battaglia a cui poi ci siamo accodati, nonostante il tentennamento dei nostri amministratori». Ora l’atto verrà inviato alla Regione e, in seguito, in sede di Conferenza dei servizi (convocata a livello ministeriale) dove palazzo Raffaello appoggerà la decisione presa dal Consiglio. Intanto oggi, i senatori 5 stelle Giorgio Fede e Mauro Coltorti hanno incontrato la segreteria tecnica del ministero delle Infrastrutture per fare il punto sul tema. «Dopo 13 governi – commentano –, finalmente si parla del problema delle barriere antirumore. Purtroppo, siamo davanti ad un progetto esecutivo: se fosse dipeso interamente da noi, avremmo sicuramente trovate altre strade e altre soluzioni, ma ad oggi dobbiamo fare il meglio possibile con l’eredità che ci è stata lasciata. Abbiamo presentato l’excursus dei fatti nella nostra Regione e lo status quo del tema. Con il Governo Conte, lo affrontiamo, prendendoci il fardello di chi ha già avviato le procedure di esproprio nei territori costieri, attuando un procedimento noto a tutti da oltre 15 anni e notificato nel suo progetto preliminare anche a tutte le Regioni e Comuni costieri. Il progetto è pronto dal 2006. Eppure, nessuno ne ha parlato fino ad oggi. Faremo del nostro meglio per scongiurare questo scempio: prossimamente – concludono – incontreremo direttamente il ministro ipotizzando le soluzioni migliori per arginare il problema e soprattutto per tutelare l’ambiente, i cittadini e rispettare il più possibile quanto da loro manifestato».

Barriera Rfi, il no della giunta: «Progetto carente, valutare alternative o cambiare legge»

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