di Giorgio Tabani
Vaccini, l’eterna questione. Con la scuola che sta per iniziare, si riapre anche il dibattito sulla vaccinazione.
Nelle Marche sono circa 4.500, su 70mila, i bambini e le bambine tra 0 e 6 anni (nati tra il 2013 e il 2018) che devono completare le vaccinazioni obbligatorie, secondo i dati dell’Asur. Molte in questi giorni le vaccinazioni per rimediare all’ultimo: per facilitare le operazioni, gli ambulatori delle cinque Aree vaste sono a disposizione per le vaccinazioni mancanti anche senza prenotazione.
Sul territorio i numeri dei bambini e delle bambine non vaccinate sono così distribuiti: 1.592 casi nell’Area vasta 1 (Fano-Pesaro-Urbino), 850 nell’Area vasta 2 (Fabriano-Jesi-Senigallia-Ancona), 527 nell’Area vasta 4 di Fermo e 383 nell’Area vasta 5 (Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto), i restanti nell’Area vasta 3 (Macerata-Civitanova Marche-Camerino). Nella maggior parte dei casi la causa è l’iter di recupero, che necessita di tempo per l’applicazione in quanto le vaccinazioni mancanti devono essere fatte secondo una tempistica definita. A volte il motivo è la presenza di controindicazioni, in altri casi c’è però la ferma volontà di non vaccinare i figli.
Nei giorni scorsi sui vaccini si è tornati a parlare anche in Europa: «È inaccettabile che mentre in alcune parti del mondo si muore per mancanza di vaccini, qui da noi ci sia chi rischia la vita propria e degli altri rifiutandoli». Così si è espresso il presidente uscente della Commissione europea Jean Claude Juncker, aprendo i lavori del vertice globale sulla vaccinazione, convocato a Bruxelles insieme all’Organizzazione mondiale della Sanità.
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